I rendering

Ecco le immagini dei progetti del futuro ponte sull'Adda

La proposta progettuale presentata dai tecnici di Rfi nell'ultima Commissione Regionale Territorio

Ecco le immagini dei progetti del futuro ponte sull'Adda
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Un unico ponte stradale e ferroviario che, a circa 30 metri di distanza dal San Michele, svetta imponente sopra il fiume Adda per circa 200 metri, collegando ancora una volta Paderno e Calusco.

E’ questa la proposta progettuale presentata dai tecnici di Rfi nell'ultima Commissione Regionale Territorio, alla presenza, tra gli altri, dei sindaci del Meratese e dell’Isola bergamasca, che hanno subito fatto capire di essere su posizioni differenti. Sindaci che, come riportano i colleghi di PrimaMerate.it, hanno già incrociato le lame, con una lettera di profondo disappunto diffusa dai sindaci meratesi alla quale ha prontamente replicato il sindaco di Calusco Michele Pellegrini.

In mezzo, a provare a trovare un dialogo con gli amministratori della sponda lecchese, il sottosegretario Mauro Piazza, che ha aperto alla possibilità di trovare soluzioni all'inevitabile incremento del traffico sulle strade meratesi.

Evento franoso in atto

Sulla base degli studi geologici condotti dai tecnici di Rfi, infatti, risulta che poco più a sud del San Michele (dove, per intenderci, si ipotizzava di costruire il nuovo ponte) le sponde della valle dell’Adda siano interessate da un «evento franoso in atto», che si estende per circa 1 chilometro ed è profondo una ventina di metri.

I sopralluoghi a ridosso del ponte San Michele

Una scelta obbligata, dunque, quella di non spingersi più in là di 30 metri dall’infrastruttura esistente. Durante l’incontro, questa proposta progettuale è stata esposta dettagliatamente dai tecnici, anche tramite l’uso di alcuni render creati per l’occasione, che hanno così mostrato tre diverse soluzioni tutte esteticamente coerenti rispetto al San Michele.

Quello che è emerso, seguendo questa proposta progettuale, è dunque un unico viadotto di circa 200 metri; sopra il piano stradale a due corsie, sotto quello ferroviario a due binari. Il costo si aggira intorno ai 356 milioni di euro.

Aumento di traffico

Fa discutere l'impatto che la nuova infrastruttura avrà sul traffico veicolare in questa zona: stando agli studi condotti dagli esperti, si stima un aumento di circa il 60% sul traffico attuale, passando dai 5.700 veicoli che percorrono quotidianamente il San Michele ai (presunti) 13.950 che transiteranno per il nuovo viadotto.

Si stima anche un aumento del 15% per quanto riguarda i mezzi pesanti, ma il livello di servizio delle intersezioni della zona dovrebbe invece rimanere sostanzialmente invariato, con un miglioramento di taluni incroci conseguibile con un’ottimizzazione dei cicli semaforici. Si è stimato, inoltre, un aumento del traffico ferroviario, da 40 a 68 treni al giorno, che passeranno anche per la futura stazione di Orio al Serio.

Quali tempistiche?

Un ultimo, importante tasto dolente è poi quello relativo alle tempistiche di costruzione del nuovo ponte: anche ammesso che la Sovrintendenza dia l’ok alla proposta progettuale favorita da Rfi, si stimano minimo 5 anni di lavori per la realizzazione dell’infrastruttura, ai quali vanno sommati almeno 6 mesi per la redazione del progetto, la fase del dibattito pubblico (prevista, per forza di cose, per le opere superiori a 250 milioni di euro e un particolare impatto ambientale), due anni e mezzo per l’iter autorizzativo e infine la gara per l’assegnazione dei lavori. Un totale, quindi, di almeno 9 anni.

Tenendo conto che il San Michele dovrà essere chiuso al traffico veicolare e ferroviario nel 2030, basta fare una semplice addizione per capire immediatamente la preoccupazione dei sindaci della zona: tra 9 anni saremo nel 2033, e il ponte San Michele avrà chiuso già da 3 anni. Cosa fare nel frattempo?

Il viadotto affiancato al ponte San Michele, ecco le tre soluzioni proposte

Soluzione 1

Soluzione 2

Soluzione 3

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