Imprenditore stroncato da un infarto nella sua camera d'albergo
Il 72enne Giovanni Beretta, fondatore della "Jonplast", storica azienda di via Italia, si è sentito male mercoledì scorso mentre si trovava in Albania per un viaggio di lavoro
Peregallo dice addio ad un imprenditore conosciuto, apprezzato e al tempo stesso lungimirante che ha saputo portare il nome di Lesmo in tutto il mondo.
L’atroce destino ha voluto che Giovanni Beretta, 72 anni appena compiuti, accusasse un malore risultato fatale proprio in Albania, a Tirana, là dove, oltre 25 anni fa, fu uno dei primi italiani ad aprire una attività commerciale nell’area balcanica.
Un infarto improvviso ha stroncato l’imprenditore, fondatore e titolare della "Jonplast", azienda leader in Italia nella produzione di prodotti parafarmaceutici che si trova a poche centinaia di metri dalla chiesa dell’Annunciazione.
Beretta lascia la moglie Anna, le figlie Samantha e Beatrice , il fratello Carlo, i generi e gli amati nipoti ed era conosciuto e benvoluto soprattutto nella sua Peregallo.
L'azienda fondata nel 1972
In via Italia 13, dove nacque 72 anni fa, Beretta nel 1972 decise di avviare la sua azienda. A collaborare con lui c'erano il fratello Carlo , un vero pilastro della Jonplast e la moglie Anna. L’imprenditore lesmese, dicevamo, è morto improvvisamente mercoledì mattina, mentre si trovava in Albania, a Tirana, per questioni di lavoro legate all’azienda fondata da lui oltre 50 anni fa. A stroncarlo un malore improvviso accusato mentre si trovava nella sua stanza d’albergo dove alloggiava tradizionalmente durante i suoi viaggi di lavoro.
La figlia Samantha, appena saputo del decesso del padre, è prontamente volata in Albania per accertarsi di quanto accaduto e per sbrigare tutte le pratiche burocratiche in vista del rientro della salma.
Il dolore dei suoi famigliari
A raccontare il dramma che sta vivendo in queste ore la famiglia dell’imprenditore è stata la figlia Beatrice.
"Papà stava benissimo, non aveva alcun problema a livello fisico tant’è che, nonostante fosse già in pensione, era ancora lui che tirava le fila dell’azienda di famiglia - ha raccontato la figlia con la voce rotta dall’emozione - Era impossibile fermarlo, lui da sempre era una persona dinamica, che doveva sempre fare qualcosa. Un vero vulcano di idee. Insomma odiava starsene con le mani in mano. Lui viveva per la sua attività e per la sua famiglia, soprattutto era un grande papà e un grande nonno. Nonostante fosse impegnato nel suo lavoro, appena vedeva Samuele e Aurora abbandonava tutto per dedicarsi a loro. Papà nei giorni scorsi si trovava in Albania per seguire alcune attività legate all’azienda. Martedì sera era uscito a mangiare e poi si era coricato e nulla faceva presagire quanto sarebbe accaduto. Mercoledì mattina, appena sveglio, è uscito dalla stanza per andare a fare colazione. Poi è tornato in camera e ha accusato l’infarto che se l’è portato via per sempre".
Le esequie
Nei giorni scorsi i famigliari dell'imprenditore hanno dovuto sbrigare tutte le pratiche per il rimpatrio della salma insieme alle onoranze funebri Mattavelli di Arcore. La camera ardente è stata allestita ieri, martedì 16 luglio, alla casa del commiato Mattavelli di Arcore (via Mantegna 97) mentre le esequie verranno celebrate oggi, mercoledì, alle 15.30 nella chiesa dell’Annunciazione di Peregallo.
Nel corso della sua lunga carriera imprenditoriale Beretta aveva ricevuto tanti riconoscimenti, tra i quali per il premio "Brianza Economica 2009" per via della produzione di articoli monouso in plastica e in gomma per l’utilizzo nel mercato parafarmaceutico, ospedaliero, clinico e nei laboratori di analisi. Per tanti anni Beretta è stato anche membro del consiglio direttivo Unionchimica Roma e consigliere della Confapi Unionchimica per Milano e provincia.