Dietrofront: la Rodari non va alla San Pietro (per ora)
Slitta all’autunno il trasferimento della scuola dell’infanzia che dovrà essere abbattuta e ricostruita: in corso la procedura di evidenza pubblica per individuare la nuova sede
Le lezioni del nuovo anno scolastico, alla scuola dell’infanzia Rodari di Seveso, inizieranno solo il 10 settembre. La dirigente scolastica Piera Leva l’8 luglio ha comunicato la necessità del posticipo alle famiglie degli oltre 150 bambini, «tenuto conto della nuova dislocazione della scuola presso l’edificio della paritaria San Pietro» e delle esigenze del personale docente espresse a fine giugno in sede di Collegio. Ma il trasferimento (al momento) non ci sarà.
Dietrofront: la Rodari non va alla San Pietro (per ora)
I bambini sono attesi nel solito edificio di via Fermi, quello che, come noto da anni, deve essere demolito e ricostruito con un finanziamento di oltre 3,6 milioni di euro del Pnrr. Lo certifica una comunicazione del 17 luglio trasmessa dalla dirigente dell’area comunale Affari generali e Servizi al cittadino alla scuola e alle famiglie.
Il motivo? I tempi della procedura di evidenza pubblica, prevista dalla legge, per l’individuazione di locali da adibire a nuova sede della scuola. La Giunta, il 9 luglio, preso atto della relazione dell’Area tecnica del Comune che rappresenta le attuali problematiche di manutenzione ordinaria e straordinaria della Rodari, ha incaricato gli uffici «di procedere con la massima tempestività». E’ stato individuato il termine del 5 agosto per la presentazione in Municipio delle proposte di locazione e si ipotizza il mese di ottobre per la conclusione del procedimento amministrativo. Quindi, «oggi non è possibile individuare una data certa per il trasferimento della sede della scuola in un nuovo edificio», la spiegazione del Comune alle famiglie.
Famiglie in subbuglio
Famiglie che sono in subbuglio: «Si sapeva da Natale che a settembre i bambini sarebbero andati alla San Pietro, invece iniziano l’anno in ritardo e sempre in via Fermi», lamentano alcuni genitori che hanno contatto la redazione del nostro Giornale.
I gruppi di minoranza gridano allo scandalo: «Nel mese di luglio ci si accorge che un eventuale trasferimento del servizio scolastico in altra sede non basta annunciarlo ma bisogna metterlo in pratica come si deve?», la critica di Pd, Lista Butti e Seveso Futura in una nota congiunta in cui sentenziano: «L’Amministrazione comunale, sindaca e Giunta, ha perso la bussola. Naviga a vista senza meta».
«Le procedure hanno i loro tempi, vanno pianificate e organizzate - commentano Gigi Malerba, Anita Argiuolo, Pietro Aceti e Giorgio Garofalo - Tutte prassi sconosciute alla sindaca, infatti nel mese di luglio viene annunciata alle famiglie la soluzione accompagnata da relazioni dei tecnici più utili a scrollarsi di dosso da eventuali responsabilità che a rappresentare un’efficiente gestione del patrimonio comunale: “Fino al momento dell’effettivo trasferimento, l’anno scolastico 2024/2025 potrà avere regolarmente inizio nella sede di via Fermi”.
Siamo solidali e capiamo le perplessità dei genitori ai quali era stato indicato un indirizzo differente da quello di via Fermi perché non ritenuto più idoneo mentre ora si dice che il servizio potrà avere regolarmente inizio proprio in via Fermi». Non meno morbide le considerazioni della civica Allievi sindaco: «L’ufficio Tecnico del Comune segnala gravi criticità nell’edificio e nonostante ciò l’Amministrazione Borroni vorrebbe fare iniziare l’anno scolastico 2024/2025 della Rodari nell’attuale sede, di fatto contravvenendo anche agli impegni presi con il ministero dell’Interno al momento dell’accettazione formale del finanziamento Pnrr, ormai trenta mesi fa, e all’ottenimento della proroga, nell’agosto 2023, dei tempi per la realizzazione dell’opera: la sede provvisoria della scuola Rodari doveva essere individuata entro il 1 ottobre 2023».
Alla luce di questo, l’ex sindaco Luca Allievi e il consigliere David Galli chiedono a Borroni «di confermare ai genitori, alla dirigente scolastica e alla cittadinanza che, nonostante le criticità descritte nella relazione dell’Area tecnica del Comune, l’edificio di via Fermi sia sicuro e agibile per utenti e personale».