Villasanta

Villasanta, il Comune vuole l’ex immobile della mafia

Dopo ben 12 anni di attesa l'immobile di via Modigliani potrebbe essere presto assegnato da parte della Prefettura

Villasanta, il Comune vuole l’ex immobile della mafia
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Se non stessimo parlando di una questione drammaticamente seria, che riguarda la mafia e le sue innumerevoli ramificazioni anche in Brianza, in questo caso a Villasanta, quanto vi stiamo per raccontare potrebbe essere riassunta come la solita barzelletta italiana. Nei giorni scorsi è tornata d’attualità la villetta confiscata alla mafia: l’immobile si trova in via Modigliani 19 e, udite udite, dal 2012 l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione di beni confiscati alla mafia sta cercando un gestore, senza esservi mai riuscita.

La mostruosa lentezza della burocrazia italiana

A fare notizia è la mostruosa lentezza della burocrazia italiana che ancora una volta è riuscita a dare una dimostrazione pratica di come sia davvero difficile sbrigare in tempi celeri pratiche che sembrano apparentemente semplici. Anzi peggio, perché l’aspetto curioso, e al tempo stesso assurdo, della vicenda è che nel 2017 l’allora sindaco Luca Ornago si era visto recapitare una lettera, da parte dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione di beni confiscati alla mafia, con la quale l’ente, cinque anni dopo la confisca avvenuta nel 2012, aveva richiesto la documentazione del bene confiscato, in particolare la certificazione di conformità urbanistica della villetta e la regolarità urbanistica.

Il sindaco Galli conferma l'interesse per l'immobile

E fin qui nulla di strano, se non fosse per il fatto che la stessa documentazione venne già inviata, alla stessa autorità, nel 2016. Ora, dopo altri 7 anni di silenzi, si è tornati a parlare della villetta grazie ad una manifestazione di interesse che l’Esecutivo guidato da Lorenzo Galli ha avanzato nei confronti dell’immobile.

"Quasi dal nulla e dopo anni di silenzi, nelle scorse settimane è stato chiesto al nostro Comune se fossimo ancora interessati all’immobile - ha sottolineato il sindaco Galli - Nel 2017 l’allora Giunta aveva un progetto concreto su quell’immobile, oggi non più anche perché di tempo ne è passato. Comunque abbiamo confermato l’interesse e a breve ci metteremo la lavoro per cercare si capire a quali tipo di esigenze sociali l’immobile potrebbe fare fonte".

La storia dell'immobile

La residenza di via Modigliani, ricordiamo, nel 2012 era infatti tra i beni passati alla proprietà del demanio in seguito ad un'inchiesta della Guardia di Finanza siciliana volta a smantellare alcune attività riconducibili all'organizzazione criminale "Cosa Nostra".
Nonostante siano trascorsi diversi anni, è chiaro, viste le condizioni di trascuratezza in cui si trova l'abitazione, che il Prefetto di Monza e Brianza che si occupa della cessione dei beni sequestrati alla mafia, non abbia ancora preso una decisione sul suo utilizzo. Due le possibilità: da un lato la residenza potrebbe diventare proprietà comunale, tornando così ad avere un'utilità sociale per i cittadini; dall'altro l'ipotesi che diventi un alloggio per il comando provinciale dei carabinieri. Da tenere in considerazione sono gli elevati costi di manutenzione, visto l'ampio parco presente nell'area circostante, ed il fatto che si tratti di una villa a schiera, difficile da immaginare in uso da parte di grandi associazioni, ma non escluso. In ogni caso la situazione potrebbe sbloccarsi a breve: forse è la volta buona.

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