Desio

«I 1700 euro chiesti per la festa di Spaccone? Un furto con scasso ai danni del Comitato»

Bacchettata l’Amministrazione comunale dopo la richiesta ai volontari per l’occupazione di suolo pubblico

«I 1700 euro chiesti per la festa di Spaccone? Un furto con scasso ai danni del Comitato»
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Per la festa del quartiere il Comitato dei volontari di Spaccone ha dovuto versare al Comune 1714 euro per l’occupazione del suolo pubblico.

«I 1700 euro chiesti per la festa di Spaccone? Un furto con scasso ai danni del Comitato»

«Un’ingiustizia» su cui è tornato il Pd con il consigliere Angelo Paola, per far chiarezza in merito all’azione del Comune, «tenuto conto che la festa ha come obiettivo quello di creare un momento di aggregazione sociale per il quartiere e rappresenta una risorsa per tutta la città», ha evidenziato nell’intervenire in Consiglio comunale.

«Si tratta di una delle uniche feste di quartiere che vengono organizzate e per farlo è necessario allestire una serie di strutture: l’area cucina, l’area destinata alla consumazione dei pasti (con una tensostruttura), l’impianto audio, tavoli e sedute; l’area bar con una casetta in legno contenente diverse attrezzature quali frigoriferi, congelatori, lavandini, spillatrici di birra e vino; l’area cassa; la predisposizione dell’impianto elettrico; i presidi necessari per l’emergenza, con l’identificazione delle vie dell’esodo e uscite di emergenza; un’area destinata ai servizi igienici. E’ richiesto un grande dispendio di energie preliminari per le varie pratiche autorizzative, che impegnano i volontari fin da gennaio/febbraio». Rispetto agli anni precedenti, quest’anno la domanda per l’occupazione del suolo pubblico è stata presentata anche al Suap (Sportello unico per le attività produttive) oltre che all’Ufficio cultura. «Ed è stato proprio il Suap a evidenziare le problematiche relative alle tempistiche e all’occupazione del suolo pubblico».

Oltretutto, ha fatto notare Paola, «il ricavato della festa viene utilizzato per iniziative del quartiere o per contributi/donazioni. Negli anni passati sono stati donati fondi alla parrocchia, ai Saveriani e anche alla Caritas, e servono anche per anticipare le spese per la realizzazione della festa dell’anno successivo – ha puntualizzato il consigliere – In più il Comitato di quartiere ha pagato la tassa di occupazione del suolo pubblico per il posizionamento degli striscioni».

Quindi ha ricordato: «L’assessore competente, Andrea Civiero, si è giustificato dicendo che si è sempre patrocinata solo la data della festa, con una copertura di dieci giorni, quattro di effettiva festa, tre giorni prima per il montaggio e tre dopo per smontare le strutture, non un mese e mezzo come quest’anno. E ha portato anche come ragione un problema di sicurezza, perché risulta difficile il controllo capillare. Ma dove c’è scritto che il patrocinio può essere solo di dieci giorni?».

"Cosa è cambiato rispetto agli anni passati?"

Il consigliere del Pd ha chiesto spiegazioni: «Cosa è cambiato rispetto agli anni passati, visto che in carica c’era la stessa Amministrazione?» e «qual è l’indirizzo politico di questa Amministrazione circa le iniziative di carattere aggregativo e sociale nei quartieri, in particolare nei confronti delle feste di quartiere?».

Le parole del sindaco

«Abbiamo chiesto al Suap – ha specificato il sindaco, Simone Gargiulo - non per fare i burocrati ma perché in tema di sicurezza non va lasciato niente al caso. Abbiamo dato la gratuità che ha coperto il periodo dal 20 al 30 maggio, sei giorni per il per montaggio e lo smontaggio e quattro per la festa. È evidente la differenza con il passato, per questo è stato chiesto l’addebito. Nella scheda informativa per la richiesta di patrocinio, inoltre, l’attività benefica non è indicata».

«È evidente che il patrocinio è una scelta politica, e come tale, è a discrezione dell'Amministrazione – ha ribattuto Paola, completamente insoddisfatto - Considerare la festa di quartiere come un danno perché una parte del parco non è stata usufruibile, poi, è incomprensibile. Questi eventi dovrebbero essere visti come un valore aggiunto per la comunità, non come un inconveniente. Però il parco di Villa Tittoni è stato chiuso per tre giorni per concederlo gratuitamente ai Måneskin, mentre al Comitato di quartiere viene richiesto il pagamento di 1700 euro per occupare una parte del Parco Mauri. Un furto con scasso ai danni del Comitato, che si è trovato a dover affrontare un addebito inaspettato, senza alcuna spiegazione preventiva su come sarebbe stato calcolato. Questo comportamento è inaccettabile».

«Abbiamo provato a far capire che c’è stato un danno, ed è chiaro che non c’è l’intento a promuovere la partecipazione - il commento di Gianni Bona, del Comitato di quartiere Spaccone - Se un’Amministrazione vuole aiutare un’associazione lo può fare, ma la sensazione è che non ci crede. Se poi siamo anche considerati di disturbo, dicendo che ci appropriamo del Parco Mauri, considerato che per noi organizzare la festa è solo fatica, di fronte a questi atteggiamenti, in questo momento la nostra posizione sarebbe quella di lasciar perdere per il prossimo anno».

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