Monza

Ore nelle palestre, c’è malumore tra le associazioni

Un giorno alla settimana «in trasferta», l’Aso San Rocco: «Come possiamo mandare i piccoli a Cederna?»

Ore nelle palestre, c’è malumore tra le associazioni
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Fa discutere l’assegnazione delle ore di utilizzo nelle palestre comunali di Monza, per la prossima stagione.  Soprattutto il meccanismo, introdotto quest’anno, per cui un giorno alla settimana la precedenza nell’assegnazione di una tal palestra va alla società che non ha la convenzione in quella stessa palestra.

Ore nelle palestre, c’è malumore tra le associazioni

Così Antonino Caserta, presidente della Aso San Rocco (pallavolo, pallacanestro e ginnastica per 400 atleti dai più piccoli agli anziani): «Erano anni che non c’erano problemi con le ore delle palestre in convenzione alle società sportive, perché quindi crearne? Quest’anno è stato deciso di togliere un giorno di allenamento a tutte le società sportive che hanno in convenzione le palestre. Quando è stato chiesto all’assessore dove manderemo i ragazzi ad allenarsi, ci è stato detto che se avremo bisogno di ore basterà richiederle. In effetti è stato così, solo che è stata messa una clausola che dà la precedenza alla richiesta della società che non ha la convenzione nella palestra di cui si richiedono le ore quindi…».

La situazione dell'Aso San Rocco

All’Aso San Rocco è stato tolto un giorno alla Pertini per poi darle un giorno alla scuola Bonatti (quartiere Cederna): «Non riusciremo sicuramente a mandare i bimbi/e alle ore 17.30 dalla Pertini alla Bonatti per gli allenamenti. Dove li manderemo quindi? Probabilmente importa poco perché non portiamo visibilità. A noi interessa fare attività nel nostro quartiere. Gli allenamenti nella palestra fuori quartiere li faremo senz’altro dalle ore 21 con i più grandi, per loro ci sono meno problemi, anche se poi dovranno giocare le partite in Pertini. Naturalmente dovremo raddoppiare le attrezzature e assicuro che il costo dei palloni è molto elevato, almeno per noi, oltre al resto».

La replica dell'assessore Guidetti

«Abbiamo introdotto questo meccanismo -spiega l’assessore allo Sport Viviana Guidetti- per favorire l’eventuale entrata di nuove e/o piccole società, o l’approdo in un quartiere di una società di un altro quartiere. Da anni gli spazi erano monopolizzati dalle società più strutturate: erano cinque le società che occupavano tutti i  cinque giorni alla settimana. Le società più piccole non riuscivano a inserirsi. Ora ne hanno la possibilità».

«Un anno fa  -prosegue l’assessore- le situazioni critiche, a luglio, erano tredici. Ora sono solo un paio. Se il quinto giorno di una certa palestra non viene richiesto da nessuno, ovviamente viene lasciato alla società del quartiere. Peraltro nessuno impedisce alle società di parlarsi e di accordarsi tra loro, come so che stanno già facendo, per scambiarsi le assegnazioni egli spazi. Con questo meccanismo abbiamo cercato di accontentare un po’ tutti, lasciare la possibilità ai sodalizi nuovi e più piccoli, lasciando comunque la libertà di accordarsi tra di loro».

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