Biassono

Rifare il PalaRovagnati: "Scelta oculata"

La risposta del vicesindaco Donato Cesana all'interrogazione presentata da Biassono Civica all'opposizione.

Rifare il PalaRovagnati: "Scelta oculata"
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"Un’altra scelta oculata, logica, precisa, analitica e coraggiosa presa per il bene di Biassono e le sue future generazioni". E’ il commento del vicesindaco Donato Cesana, rilasciato in Consiglio comunale, in risposta all’interrogazione presentata dal consigliere Domenico Dosa di «Biassono Civica», in minoranza, che chiedeva chiarimenti sulla riqualificazione del PalaRovagnati.

Interrogazione sul PalaRovagnati

"Nell'ultima seduta di Consiglio Comunale del 3 luglio 2024 al punto 2 all’ordine del giorno sono state approvate con il voto favorevole dalla maggioranza di centrodestra e il voto contrario di Biassono Civica le variazioni di bilancio di previsione 2024, e tra queste, la variazione di spesa per investimenti fissi (missione 6 Politiche giovanili, sport e tempo libero) di + 4.680.000 euro e la variazione di entrata di + 4.660.000 euro per accensione mutui - il testo dell'interrogazione presentata da Biassono Civica - Nella medesima seduta di Consiglio comunale è stata approvata al punto 3 dell’ordine del giorno sempre con il voto favorevole dalla maggioranza di centrodestra e il voto contrario di Biassono Civica la variazione al Programma Triennale dei Lavori Pubblici, inserendo con priorità massima le opere di adeguamento/riqualificazione del Palazzetto dello sport denominato Palarovagnati per una spesa complessiva di euro 5.570.000".

La premessa

"La stima fatta nella precedente variazione approvata nel Consiglio comunale del 27 marzo 2024 relativamente ai costi per l’adeguamento/riqualificazione del Palazzetto dello Sport di via Parco” era stata di euro 3.950.000 mentre a distanza di poco più di tre mesi oggi è diventata di euro 5.570.000,00, con incremento di spesa di +1.620.000 euro - fa notare Biassono Civica - Durante l'illustrazione delle variazioni del programma triennale dei Lavori pubblici, l'assessore allo Sport, Donato Cesana, ha dichiarato che il Palazzetto “...versa in una situazione non dico di degrado, ma di “non-comfort” estremamente carente.."

Le richieste all'Amministrazione comunale

"Tutto ciò premesso i sottoscritti consiglieri comunali di Biassono Civica, Angela Galbiati e Domenico Dosa, chiedono  al sindaco e all’assessore competente una serie di questioni: 1) Quali sono le carenze di “non-comfort” richiamate dall’assessore Donato Cesana che
hanno portato la maggioranza di centrodestra a decidere di investire una cifra così consistente di euro 5.570.000 per realizzare una nuova struttura? 2) Quali sono state le ragioni che hanno indotto in poco più di tre mesi ad effettuare per la riqualificazione del Palazzetto dello Sport un’altra variazione di spesa pari a +1.620.000 euro come si evince nella scheda D del Programma triennale dei lavori pubblici 2024/2026? 3) Relativamente ai finanziamenti indicati quali sono considerati certi e quali semplicemente probabili ? Per esempio il contributo del bando Sport e Periferie di circa 700mila euro oppure il finanziamento GSE per riqualificazioni di edifici che prevedono produzione di energia da fonti rinnovabili e interventi di efficientamento energetico? 4) Sono previste risorse proprie del Comune per realizzare la riqualificazione del Palazzetto? E nel caso, quanto si intende metterà a disposizione per l’investimento? 5) Pur considerando le condizioni favorevoli del Credito Sportivo a quanto ammonta la stima per la spesa di interessi dovuta all’accensione del mutuo di 4 milioni?
6) Visto che il Palarovagnati negli anni scorsi è stato oggetto di lavori di adeguamento alla normativa tecnica relativamente alle strutture in ferro, e visto che è stato rimosso il vecchio telo e sostituito con un doppio telo ed inoltre visto che è stato sostituito il parquet del pavimento, vorremmo sapere quando e quanto è stato speso per tali interventi? 7) Da quali soggetti ed enti è utilizzata attualmente la struttura sportiva e quali sono gli orari e i tempi di utilizzo?".

La risposta dell'assessore

"Ringrazio i consiglieri di Biassono Civica per questa interrogazione che permette di fare chiarezza sulla situazione odierna e, soprattutto, di un prossimo e imminente futuro, della struttura sportiva denominata “PalaRovagnati” - risponde l'assessore Donato Cesana - Una precisazione sulle considerazioni di Biassono Civica riportate nel testo dell’interrogazione stessa: la stima di spesa di 3.950.000 euro per la demolizione e ricostruzione del Palasport è ferma alla data dello “studio di fattibilità” di inizio 2022. Secondo il vecchio codice degli appalti, rappresentava il livello minimo di progettazione di un’opera pubblica e dava un’idea di fattibilità dell’opera in maniera sommaria. Con lo
Studio di Fattibilità è stato ottenuto il contributo statale dal Ministero Sport e Salute. Nel programma triennale delle opere pubbliche non è mai stata aggiornata la cifra, in quanto la fase di progettazione non aveva ancora raggiunto lo step successivo, ovvero il Progetto di Fattibilità Tecnico Economica (ex progetto definitivo), previsto dal nuovo codice degli appalti. È errato quindi affermare “... a distanza di tre mesi oggi la cifra è diventata di  euro 5.570.000. Sarebbe corretto dire invece “in due anni la cifra è diventata, etc, etc”. Motivazione? Inutile ripeterlo, speravo, ma credo sia ancora necessario. Dal 2022, ci ricordiamo tutti quello che nel mondo e soprattutto in Italia è accaduto, ovvero una lievitazione dei costi di materie prime e servizi che hanno portato, in molti settori come l’alimentare, l’edile e i trasporti, un aumento dei costi vivi anche del 40%. Extra costo che ancora mette in crisi aziende pubbliche e private per erogare servizi e mantenere le proprie strutture".

Le carenze del PalaRovagnati

"Penso che la struttura sia abbastanza conosciuta da tutti voi consiglieri, ma sicuramente lo è da chi, quella struttura sportiva, la utilizza ogni giorno per allenarsi e fare allenare bambini e ragazzi - sottolinea l'assessore - Senza scendere troppo nel tecnico, il problema principale e sistemico, è il confort termico della struttura. Una delle prime strutture geodetiche in Italia e in Europa, datata inizi anni ’80. Per sua caratteristica, un intreccio di tubi metallici che creano una gabbia autoportante in appoggio a muretti di contenimento in cemento armato, per avere le dimensioni capaci al contenimento di una pista di pattinaggio da 20x40 metri, spalti per circa 850 posti oggi, allora erano più di mille, si deve elevare in altezza fino a raggiungere i 25 metri. Potete comprendere come, i volumi d’aria da trattare durante la stagione
invernale, circa 22.000, siano spropositati e, francamente, inutili e antieconomici. Ci sono bagni per il pubblico e disabili da rifare totalmente, così come le gradinate metalliche, gli spogliatoi non più a norma CONI, balaustre di contenimento non regolamentari, non esiste un vespaio per l’isolamento termico dal suolo, caldaie e impianti termici vetusti ed energeticamente inefficienti e tanti altri piccole e grandi problemi che la rendono non accogliente, come le pavimentazioni e gli impianti di illuminazione".

I finanziamenti

"I finanziamenti indicati e principali sono sostanzialmente due e ben distinti: il finanziamento del bando “Sport e Periferie” è di 700.000 euro e ha un solo vincolo, quale quello di bandire la gara per realizzare l’impianto entro il 4 settembre 2024. La convenzione con il Ministero è stata firmata a ottobre 2023 e, quindi, lo riteniamo certo - spiega Cesana - C'è poi il contributo del Conto Termico che è, per la Pubblica Amministrazione, l’unico strumento funzionale di contribuzione per realizzare interventi di riqualificazione energetica. L’edificio che vogliamo realizzare è un impianto sportivo NZeB, ovvero a consumo di energia quasi zero. Il calcolo del contributo è disciplinato dal GSE e tiene conto delle superfici di riqualificazione, zona climatica e la percentuale massima dell’incentivo del 65%. Si evince, quindi che, applicando il calcolo, si abbia la risultanza di euro 740.000 di contributo a saldo certo. Abbiamo anche un aggiornamento delle regole GSE, denominato Conto Termico 3.0 che, ora in fase di deduzione dei contributi da parte dei tecnici, vedrà imminente approvazione da
parte del MASE, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Questo porterebbe il contributo per mq massimo a 1.200 euro, oggi 575 euro, con un massimale a 3 Mln, oggi a 1,75 Mln. Applicando le stesse regole di calcolo, invariate per la PA, aumenta il contributo
a 1.560.000 euro oggi di 740.000 euro. Il quadro economico di 5.570.000 euro risulta ad oggi ridotto a 4.870.000 euro grazie al contributo statale e di altrettanti 740.000 euro dal GSE. Questo con la decisa probabilità di aumentarne la diminuzione di 1.560.000 euro grazie al Conto Termico 3.0, ovvero a 3.310.000 euro, al netto degli eventuali sconti di gara. Per darvi un parametro oggettivo, la palestra Brenno con circa 120 posti a sedere, costruita nel 2016 e inaugurata nel 2018, è costata circa 2.700.000 euro che, attualizzati ISTAT, corrispondono oggi a 3.229.200 euro".

Sono previste risorse proprie del Comune?

"Il Comune utilizzerà inizialmente per quest’opera pubblica il finanziamento attraverso mutuo del Credito Sportivo di 4.000.000 a tasso zero per i primi 10 anni, il contributo statale di 700.000 euro e un mutuo di Cassa Depositi e Prestiti per le rimanenti somme di 660.000 euro -specifica il vicesindaco - La cifra presunta per i costi da interessi passivi totali, dopo 25 anni, è prevista in circa 1.900.000 euro. Tutto questo, al netto di possibili riduzioni di quota capitale utilizzando gli avanzi di gestione o ulteriori contributi ad oggi non preventivabili".

La storia del palazzetto

"Il palazzetto dello sport è stato oggetto, nel corso della sua vita, a soli interventi di messa a norma e di interventi di manutenzione per
omologazioni sportive - spiega Cesana - Va raccontata un po’ la sua storia. Già dalla sua costruzione, a carico dell’allora Pompe Vergani per dare una struttura all’Hockey Club Monza, avrebbe dovuto essere una struttura provvisoria, con una prospettiva di vita di circa vent’anni. Esisteva, infatti, una convenzione stipulata dall’allora sindaco Eugenio Riboldi per la cessione del diritto di superficie gratuito della durata di vent’anni. Struttura geodetica in ferro, telo singolo a copertura, modello “minima spesa – massima resa”. Già dalla sua inaugurazione regalò a Biassono la sospensione della partita inaugurale alla presenza di Dino Meneghin e Dan Peterson, per la copiosa caduta di condensa sul campo da gioco. Un esordio non brillantissimo direi. Pompe Vergani fallisce e, a Biassono, arriva in regalo, si fa per dire, un palazzetto da 1000 posti a sedere, con 2 bruciatori diretti a gasolio posizionati nell’attuale segreteria e infermeria per alleviare il gelo ma senza più Hockey Club Monza. L’Hockey Club Monza viene sostituito dal basket maschile, basket femminile e dalla nuova nata pattinaggio artistico Biassono, siamo a metà anni ’80. Si presenta, quindi, una struttura sottoutilizzata, molto costosa e poco confortevole, già a quei tempi. I primi problemi accadono alla fine degli anni ’90, quando la struttura deve essere forzatamente messa a norma, pena la sua chiusura. Spese centinaia di migliaia di Lire per il cambio telo, l’impianto elettrico, dispositivi di protezione antincendio, riduzione della capienza, nuovo impianto termico e centrale termica a gas metano, messa a norma di bagni e spogliatoi".

"La struttura, però, migliora di pochissimo il suo confort e i costi di gestione rimangono alti sia per una gestione pubblica, sia per una concessione a terzi. Pochi sono gli eventi che riempiono quel palazzetto. Si arriva, tirando a campare, fino al 2011 quando, in dicembre, abbiamo l’obbligo normativo di adeguare la struttura ai nuovi carichi neve, portati a 110 Kg/mq, 20 Kg in più rispetto alla vecchia. In urgenza, per non lasciare senza struttura le tre ASD utilizzatrici, si decide di fare un intervento di rinforzo dei tralicci in ferro e, vista l’età, di sostituire il telo con un telo doppio a camera d’aria interna più performante termicamente. Si spendono, per questa messa a norma, circa 120.000 euro nel 2013 + oneri sicurezza e di altro tipo, lasciando le ASD fuori dal palazzetto per circa 4 mesi. Successivamente viene rilamato, per la sua ultima volta, il parquet steso agli inizi degli anni 2000, per un valore di circa 30.000 euro. Unitamente, attraverso anche a un parziale contributo regionale, si sostituiscono le illuminazioni del campo a ioduri metallici con gli attuali LED per circa 90.000 euro che, proprio in questi mesi, stanno terminando la loro vita naturale e andrebbero sostituiti tutti, di nuovo. In ultimo, nel 2018, si deve sostituire il parquet, arrivato a fine vita dopo l’ultima lamatura del 2013, per una spesa di 65.000 euro e senza tracciare il campo da basket, scelta bizzarra. Di fatto, oggi, abbiamo una struttura ad uso esclusivo agli sport rotellistici, peraltro neppure sport olimpici, per stare in tema del momento. Finora, come avrete attentamente notato, ho solo parlato di spese, spese fatte per necessità e normativa".

Un investimento per il futuro

"Con la demolizione e la ricostruzione di un edificio a energia quasi zero, realizziamo un investimento per il futuro, con ritorni economici praticamente immediati - sottolinea Cesana - Proseguire con una struttura come oggi la conosciamo tutti, sarebbe da considerarsi come
accanimento terapeutico, se pensassimo solamente a quanto ammontano le spese di gestione, utenze, mantenimento e manutenzioni
annuali: circa 130.000 euro in totale. Se a questo, aggiungiamo una ristrutturazione globale, stime portano la spesa per renderlo
sufficientemente adeguato a circa 3,4 Mln e un fermo di circa 13 mesi della struttura. Ci restituirebbe comunque una struttura dove, per la sua natura costruttiva, sarebbe impossibile creare un parco fotovoltaico in asservimento alla CER, una struttura energeticamente dispendiosa per via della tipologia di copertura che, su quel tipo di tralicciato, potrebbe solo essere con telo coibentato (come l’odierno) e con un confort termico e gestionale non al passo dei nostri tempi. L’alternativa alla riqualificazione mediante demolizione e ricostruzione sarebbe, ad oggi, la chiusura definitiva o versare soldi pubblici in un buco nero. Si è perso del tempo, troppo, pur sapendo dalla nascita il destino del Palazzetto e non si è avuto il coraggio di decidere per una soluzione definitiva e lungimirante, cercando di dare allo sport ciò che si merita e alle casse finanziarie comunali un sicuro risparmio per le future gestioni di utenze e mantenimento".

Chi utilizza attualmente il palazzetto

"Attualmente il palazzetto dello sport è utilizzato abitualmente da quattro ASD: Hockey Roller Monza, che ne è anche concessionario; Pattinaggio Artistico Biassono; Leo Team e Corona Ferrea Biassono - conclude il vicesindaco - L'impianto viene utilizzato ogni giorno della settimana dalle ore 15 circa alle ore 23, il sabato per quasi la totalità della giornata, anche per partite e la domenica per circa la metà del tempo giornaliero. Le tabelle di utilizzo sono comunque pubblicate, ogni anno, sul sito del Comune, così come le tariffe massime applicabili e decise dalla Giunta comunale, naturalmente calmierate rispetto alle spese vive affrontate dall'Ente. Mi scuso se sono risultato lungo nella risposta ma l'obiettivo è stato quello di renderla più motivata e precisa possibile, ritenendomi comunque a disposizione per qualsiasi approfondimento e spiegazione a tutti i consiglieri comunali, comprendendo come sia una scelta importante per il futuro di tutti i biassonesi. Per quello che contraddistingue noi amministratori della Lega è stata un'altra scelta oculata, logica, precisa, analitica e coraggiosa, presa per il bene di Biassono e le sue future generazioni".

 

 

 

 

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