ora e' ai domiciliari

Detenuto a Panama, Stefano Conti chiede aiuto a Ilaria Salis

Il trader 39enne brianzolo si appella all'europarlamentare per rientrare in Italia: "Credo che nessuno, più di lei, possa capire la mia situazione"

Detenuto a Panama, Stefano Conti chiede aiuto a Ilaria Salis
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Detenuto a Panama, Stefano Conti chiede aiuto a Ilaria Salis. Il trader 39enne brianzolo si appella all'europarlamentare per rientrare in Italia: "Sono in pericolo. Credo che nessuno, più di lei, possa capire la mia situazione"

L'appello a Ilaria Salis

«Onorevole Ilaria Salis, mi rivolgo a lei in qualità di cittadino italiano detenuto all’estero. Ho bisogno di aiuto, sono in pericolo: il nostro Paese dovrebbe intervenire».

Lancia un appello all’europarlamentare di Monza che ha passato 15 mesi in un carcere ungherese, il 39enne Stefano Conti, arrestato a Panama il 15 agosto 2022 con l’accusa di traffico di esseri umani. Cresciuto tra Bovisio Masciago e Cesano Maderno ma residente a Varedo dal 2019, è un trader di successo che anni fa si è trasferito in America Centrale, dove nel 2022 è iniziato il suo incubo.

14 mesi di carcere "in condizioni disumane"

«l’Italia finora non ha fatto richiesta di rimpatrio per me ma credo che abbia tutti i diritti di farlo - spiega in un video pubblicato su TikTok il 39enne che ora si trova ai domiciliari - ho fatto un anno e due mesi di carcere preventivo, in condizioni disumane, tutte documentate. Credo di essere stato l’unico al mondo che ha diffuso quelle immagini, quei video».

Nei 423 giorni da detenuto nella sovraffollata struttura di massima sicurezza, Conti ha vissuto «l’inferno: i primi giorni in isolamento senza acqua e luce e poi in una cella di 60 metri quadrati condivisa con altri 25 detenuti, niente ora d’aria, acqua per lavarsi solo per un’ora al giorno e un pugno di riso per cibo, scarafaggi e topi, violenza e corruzione. Senza un primo soccorso attivo, ho preso la scabbia e rimediato quattro cicatrici per infezioni nel sangue. Ho assistito a sei omicidi e otto sparatorie, risse all’ordine del giorno».

Le accuse

Tratta delle persone a scopi sessuali il reato che gli viene contestato e per cui rischia trent’anni di reclusione: avrebbe favorito la prostituzione facendo arrivare a Panama ragazze colombiane. Lui si proclama innocente. Ad aprile il colpo di scena: alla prima vera udienza del processo le presunte vittime, sei ragazze colombiane, hanno ritrattato e il loro avvocato ha presentato querela nei confronti del pubblico ministero per pressioni e minacce.

"Il mio caso palesemente manipolato"

«Adesso sono stato rinviato a giudizio perché loro possano dimostrare che io ho promosso, diretto e finanziato la prostituzione illegale a Panama - continua Conti nel video - Il mio caso è stato palesemente manipolato, dall’inizio alla fine, io sono in pericolo, il nostro Paese dovrebbe intervenire».

La richiesta di aiuto all'europarlamentare

Dunque l’appello a Salis, la cui vicenda aveva fatto il giro del mondo dopo la sua denuncia in merito alle condizioni di detenzione in un memoriale e tutti i media che avevano pubblicato le immagini di lei condotta nell’aula di tribunale con costrizioni alle caviglie e ai polsi durante una sessione del processo.

«Credo che nessuno, più di lei, possa capire la mia situazione - conclude il trader 39enne - Invito tutti a diffondere il mio messaggio, affinché possa arrivare all’onorevole e conto sulla sua celere risposta, il suo impegno per cercare di riportare Stefano Conti in Italia quanto prima».

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