Il dibattito a Lissone

Matteo Renzi perde pezzi: il capogruppo lascia il partito

Alberto Bertolini, capogruppo dei Riformisti (in quota Italia Viva) ha lasciato il movimento dell'ex premier

Matteo Renzi perde pezzi: il capogruppo lascia il partito
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Il partito di Matteo Renzi perde pezzi anche a Lissone (come in tutta Italia).

Matteo Renzi perde il capogruppo

Un vero e proprio terremoto che da Roma arriva fino a Lissone.

Dopo le aperture di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, al «campo largo» - che va dal Movimento 5 Stelle al Partito democratico - anche in città gli scossoni non sono mancati.

Tra chi è uscito dal partito dell’ex premier, sbattendo la porta, c’è anche Alberto Bertolini attuale capogruppo dei Riformisti in Consiglio comunale.

L'intervista

Una decisione sofferta ma inevitabile per il lissonese.

Non condivido per niente la scelta di Renzi di restare nel campo largo insieme ai grillini e al Pd. Non c’è compatibilità politica e valoriale tra noi e loro. Non ci sto e per questo lunedì sera ho confermato la mia uscita dal partito.

Un fulmine a ciel sereno soprattutto se il protagonista è stato un «renziano» della prima ora.

Non mi è piaciuto nemmeno il metodo con cui questa scelta è stata presa, la base non è stata minimamente coinvolta in questa decisione eppure siamo un partito che ha sempre avuto un bel dibattito interno. Non sarebbe stato più utile affrontare meglio la questione anche ascoltando magari gli eletti nelle Istituzioni o i rappresentanti dei territori?

Ha sottolineato al Giornale di Monza.

Bertolini non è l'unico in Italia

Una decisione, quella dei vertici del partito di Matteo Renzi, che ha lasciato perplesso anche il deputato Luigi Marattin, storico braccio destro proprio di Renzi.

La mia decisione l’ho presa, lascio il partito e mi impegno nell’associazione Orizzonti liberali insieme a Marattin e a tanti amici dirigenti delusi da questa scelta che per noi è davvero inspiegabile - ha proseguito il capogruppo lissonese - Italia Viva è cambiata, e pensare che la base si è sempre impegnata e ha anche a livello economico non si è mai tirata indietro. Così non va.

Delusione, amarezza. Questi i sentimenti che Bertolini non ha nascosto.

Mi sento tradito dalle scelte dei vertici del nostro partito, tante scelte sono state sbagliate. Vogliamo parlare del Terzo Polo? Morto miseramente per colpa di Carlo Calenda? In tantissimi abbiamo creduto in questi progetti, ma ci siamo dovuti ricredere. Io non mi sento più rappresentato da Italia Viva, per questo ho formalizzato la decisione di uscire dal partito.

Ha analizzato Bertolini, non nascondendo la delusione.

Ora il dibattito nella lista civica

Adesso il dibattito, però, si trasferirà all’interno del gruppo dei Riformisti che alle elezioni del 2022 riuniva le anime di Italia Viva, Azione, Più Europa, Socialisti e Volt.

Settimana prossima (questa per chi legge, Ndr) ci sarà una riunione insieme agli amici dei Riformisti di cui sono capogruppo in Consiglio comunale, decideremo insieme se vogliono che resti in Aula a rappresentarli o se eventualmente è necessario un avvicendamento. Io in ogni caso non sono alla ricerca di poltrone.

Nel caso di un passo indietro di Bertolini in Aula potrebbero entrare Roberto Longoni o Mattia Dalprato entrambi a pari-merito con 24 preferenze alle ultime amministrative del 2022.

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