I dati

Le Rsa brianzole tra le più care della regione

Lo dicono i dati elaborati dalla Cisl. Nel 2023, un posto nelle case di riposo di Ats Brianza è «costato» mediamente 82,55 euro al giorno, 10 euro in più rispetto alla retta media lombarda

Le Rsa brianzole tra le più care della regione
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Quante Rsa sono attive nella provincia di Monza e Brianza, quanto costano e quanto tempo è necessario attendere per accedervi? A queste domande risponde il report realizzato dall’osservatorio Fnp (Federazione Nazionale Pensionati) di Cisl Lombardia.

Lo studio sulle Rsa

Un centinaio di pagine nelle quali vengono analizzati i dati relativi al 2023, comparati poi con quelli dell’ultimo quinquennio, con l’obiettivo precipuo di fornire una fotografia del settore e di presentare proposte da sottoporre «ai decisori politici e agli altri attori del sistema, nell’unica logica di migliorare le condizioni di vita degli anziani e delle loro famiglie», come spiegato dal sindacato. Un patrimonio di informazioni raccolto attingendo da una pluralità di fonti diverse, quindi da quanto pubblicato da Regione Lombardia, dalle otto Ats presenti entro i suoi confini e dichiarato dalle case di riposo nelle Carte dei servizi.

2,85 posti letto in Lombardia ogni cento anziani

721 le strutture monitorate, quattro in più rispetto al 2022, per un totale di 66 mila e 395 posti letto autorizzati per un possibile bacino di utenza di oltre 2 milioni di over 65 (2 milioni e 326 mila) residenti in Lombardia. Calcolatrice alla mano, si contano mediamente 2,85 posti letto ogni cento anziani (2,33 la media italiana) ma, si legge nel report, «ci sono tre territori che presentano una dotazione ancora inferiore». Tra questi Ats Brianza, che abbraccia la provincia Mb e quella di Lecco, dove il numero scende a 2,24. Sono infatti 69 in tutto le Rsa aperte nel nostro territorio - per la gran parte (39) di medie dimensione (da 61 a 120 ospiti); quasi tutte (65) private - con 6 mila e 406 posti letto a fronte di 285 mila e 757 anziani censiti nel 2023. Posti letto in continua crescita nell’ultimo lustro, salvo un lieve calo registrato l’anno scorso quando rispetto al 2022 si sono persi 25 posti.

Le rsa brianzole sono tra le più «care» della regione

La legge prevede che la retta di ricovero sia composta da una quota sanitaria a carico del Sistema sanitario nazionale, corrisposta da Regione Lombardia agli enti gestori delle Rsa, e da una quota sociale o alberghiera a carico dell’ospite. Secondo i dati forniti dalla Cisl, nel 2023 un posto nelle case di riposo di Ats Brianza è «costato» mediamente 82,55 euro al giorno, 10 euro in più rispetto alla retta media lombarda (risultato della comparazione tra rette minime e massime). Più care risultano solo le Rsa milanesi con una tariffa giornaliera di 89,34 euro. Ma, c’è da dirlo, allo stesso tempo le strutture brianzole sono tra quelle che offrono il maggior numero di servizi compresi nella retta (lavanderia e stireria, podologia, barbiere e parrucchiere, trasporti sanitari). Il report ricorda un importante risultato ottenuto dal Pirellone: dallo scorso anno le case di riposo con rette superiori del 2 per cento rispetto la media dell’Ats di ubicazione, non possono introdurre aumenti a carico delle famiglie.

Oltre 90 mila anziani in lista d’attesa

Se nel biennio 2020-2021, a causa della pandemia dovuta al Covid-19, le liste di attesa per poter essere presi in carico da una struttura si erano assottigliate, nel biennio successivo il trend è tornato ai livelli pre-pandemici. Nel 2023 90 mila persone risultavano «in fila», il 28 per cento in più dell’anno precedente. Entrando nel dettaglio del nostro territorio, le liste d’attesa contavano 8 mila e 890 anziani, in aumento di mille e 972 unità rispetto a dodici mesi prima.

Seicento giorni di attesa a Vimercate. Ingresso rapido a Cesano e Limbiate

Si va dalle 602 persone in lista d’attesa per poter essere prese in carico dalla Rsa «Casa Famiglia San Giuseppe» di Vimercate all’ingresso rapido, senza quindi fila alcuna, nelle Rsa «Groane» e «Oasi Groane» di Cesano Maderno, lo stesso in altre due case di riposo gestite dal Gruppo Gheron, Rsa Limbiate e Rsa Attanasio di Limbiate.

I dati sono forniti da Ats Brianza, aggiornati allo scorso mese di maggio e consultabili sul sito internet dell’Agenzia di tutela della salute. Restituiscono un panorama variegato delle quarantadue strutture per anziani aperte nella provincia di Monza e Brianza. Occorre comunque ricordare, per comprendere meglio i numeri, che una persona potrebbe aver fatto richiesta di ingresso in più Rsa.

A presentare le liste d’attesa più corpose, con oltre trecento nominativi, sono la già citata «Casa Famiglia San Giuseppe» di Vimercate, seguita dalla Rsa «Villa San Clemente» di Villasanta (446 anziani in attesa), Fondazione Giuseppe Besana di Meda (387), «Don Angelo Bellani» di Monza (319), Residenza San Camillo di Besana in Brianza (314) e Piccolo Cottolengo di Don Orione di Seregno (306). Dalla parte opposta della classifica si trovano, oltre alle quattro strutture già menzionate di Cesano e Limbiate, la Residenza Anni Azzurri Vico Mercati di Vimercate (15 persone in attesa) e le Rsa Machiavelli 1 e 2 di Bernareggio (1 e 15 anziani in lista d’attesa).

Spostando lo sguardo sulle rette giornaliere a carico degli ospiti, la struttura che richiede l’impegno economico maggiore è la Rsa «Il Parco» di Carate Brianza con una retta massima, secondo quanto riportato da Ats Brianza, di 152,25 euro; la più «economica» è Villa Teruzzi di proprietà del Comune di Concorezzo con una retta massima giornaliera di 66,61 euro. Per quanto concerne le rette minime, infine, a costare di più è il posto letto agli Anni azzurri di Monza (102,5 euro al giorno), di meno alla Rsa Corte Briantea di Muggiò (46,68 euro).

Lombardia sempre più coi capelli bianchi

Nel 2023 in Lombardia la popolazione si è assestata a poco meno di 10 milioni di abitanti (9.976.509 per la precisione), in lieve aumento rispetto all’anno precedente. Di questi 2 milioni e 326 mila sono persone con più di 65 anni. «Scorporando il dato degli over 65, notiamo che le persone di età compresa tra i 65 e i 74 anni sono 1.112.846, gli anziani tra i 75 e gli 84 anni 843.749 e gli over 85 369.935», si legge nel report realizzato dall’osservatorio Fnp (Federazione Nazionale Pensionati) di Cisl Lombardia che presentiamo nell’articolo a lato. Numeri che danno il quadro di un Paese sempre più con i capelli bianchi.

Un trend che non accenna a cambiare, anzi: «le previsioni future prevedono un aumento delle persone anziane al ritmo di 40-50mila all’anno». Ne avevamo parlato anche lo scorso agosto, mettendo a confronto la situazione demografica attuale e quella del 2040: se al primo gennaio del 2024 nella quasi totalità dei cinquantacinque comuni della provincia MB il numero di residenti con più di 65 primavere sulle spalle risultava inferiore a quello di giovani e giovanissimi, tra sedici anni il rapporto si ribalterà.

«All’interno di questo quadro legato all’invecchiamento della società si inserisce il tema della non autosufficienza», sottolinea la Cisl. Perché se è vero che «l’aumento dell’età anagrafica non comporta necessariamente il manifestarsi di condizioni di parziale autosufficienza da parte della persona» è altrerattanto provato che «nella nostra regione il numero di over 65 con limiti funzionali e bisognosi di cure e assistenza risulta in costante crescita e si attesta a oltre mezzo milione di anziani». «Tutto questo - conclude il sindacato - si ripercuote in maniera determinante sulle famiglie, sia a livello di cura sia a livello economico».

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