Come sarà Monza?

Il Pums vuole estendere la Ztl, il Centrodestra insorge

La visione del futuro del capoluogo della Brianza da parte della Giunta Pilotto non piace alla minoranza, che ha promesso battaglia in Aula

Il Pums vuole estendere la Ztl, il Centrodestra insorge
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Un'estensione della Ztl a tutto il centro storico di Monza, il completamento del passaggio all'elettrico per i mezzi pubblici entro il 2030, isole ambientali, hub multimodali sul territorio e zone trenta per tutelare l'utenza debole. Sono questi i punti fermi del Pums firmato dalla Giunta Pilotto, in discussione in questi giorni in Consiglio comunale. Un'idea di città per il futuro contro cui il Centrodestra ha levato gli scudi.

Il Pums e la visione del futuro

Il Pums, approvato  a dicembre 2023 in Giunta, è arrivato in questi giorni in discussione in Consiglio comunale e immagina come sarà Monza nei prossimi dieci anni in tema di mobilità sostenibile.

La polemica era già iniziata in Commissione, quando l'assenza dell'assessora alla partita (Giada Turato, fuori dalla Giunta da agosto), aveva reso necessario l'intervento del consigliere comunale Marco Pietrobon per illustrarne la genesi. E anche ieri sera, giovedì, in Consiglio comunale è stato il democratico, in un lungo intervento, a difendere la visione di un documento "di progetti concreti, alcuni già avviati, che vuole dotare Monza di un trasporto pubblico più efficiente, favorendo gli spostamenti sostenibili, anche con isole ambientali o zone 30 per tutelare pedoni e ciclisti e infine creando hub multimodali in punti strategici, come Porta Monza, l'ospedale e Bettola".

Pietrobon ha spiegato che lì ci saranno idei parcheggi di interscambio (con la possibilità di trovare mezzi sostenibili per muoversi poi in città), anche in previsione dell'arrivo della M5. "Un'opera per cui la Giunta Pilotto ha tanto lavorato, come per Monza Est. Infrastrutture che permetteranno di aumentare gli spostamenti sui mezzi pubblici - ha concluso Pietrobon - Il trasporto pubblico locale invece si doterà di mezzi elettrici che copriranno le direttrici est-ovest più scoperte dal passaggio  metropolitano".

Pietrobon ha quindi parlato di una visione che guarda al futuro, concreta e tangibile. "Lavoreremo ancora per tutelare i parcheggi dei residenti con strisce gialle e strisce blu e si penserà di allargare la Ztl al centro storico, perché sia compatta e non frammentata come oggi". Proprio questo il punto che ha sollevato maggiori critiche.

Le critiche del Centrodestra

A far saltare la mosca al naso al Centrodestra è proprio l'idea dell’allargamento della Ztl "senza aver garantito prima il potenziamento del trasporto pubblico o realizzato il prolungamento della metropolitana, oltretutto coinvolgendo la circonvallazione interna che comprende strade utilizzatissime come via Manzoni, via Azzone Visconti e va Appiani; l’ampliamento della sosta a pagamento nei quartieri cittadini; il divieto ai fornitori di approvvigionare direttamente gli esercizi commerciali; l’introduzione del limite di velocità a 10 km orari".

"Queste sono tutte previsioni la cui follia sarebbe evidente a chiunque conosca la nostra città. A questo si aggiungano le tante inesattezze e vaghezze tecniche contenute nel documento, come è stato evidente anche durante la fase delle domande e delle risposte che ha avviato la discussione della delibera. Per non parlare dell’assurdità di voler pianificare la mobilità di Monza nel 2034 partendo dall’analisi dei comportamenti dei soli pendolari osservati nel 2011", ha chiosato il Centrodestra nel comunicato unitario.

Da qui la decisione di dare battaglia - e non poco - anche in Aula, dopo che già cittadini, enti e associazioni avevano presentato 35 osservazioni, molte proprio sulla Ztl, come quella degli Istituti Clinici Zucchi che temono che siano penalizzati gli utenti in caso di blocco alle auto del centro, anche in via Appiani.

Un fiume di emendamenti

Per questo i gruppi consiliari del Centrodestra  unito (Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Noi con Allevi)  hanno depositato 108 emendamenti al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. "Il cospicuo numero delle modifiche richieste non è dovuto ad intenti ostruzionistici , ma alla volontà di modificare in modo radicale il Pums che, se approvato così com’è, rischierebbe di arrecare gravi danni alle famiglie, ai lavoratori e ai commercianti monzesi", hanno spiegato i partiti all'opposizione.
E ancora Giuliano Ghezzi (Forza Italia) a nome di tutta l'opposizione: "Con le nostre proposte tenteremo di correggere tutto questo.
Quando il sindaco e gli assessori presentarono il Pums nella primavera scorsa, i partiti del centrodestra annunciarono battaglia in Consiglio Comunale, oggi Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Noi con Dario Allevi mantengono quella promessa, optando per un’opposizione costruttiva, facendo proposte concrete e migliorative nell’esclusivo interesse dei cittadini monzesi".

A preoccupare è che l’attuale delibera, così come impostata, "anziché consentire a Monza una giusta transizione ecologica, rischia di condannarla alla paralisi in nome di un ambientalismo talebano che non possiamo condividere perché dannoso, sperando che la maggioranza e la Giunta, almeno questa volta, vogliano ascoltare le tante istanze provenienti dal territorio che abbiamo voluto raccogliere e rappresentare con i nostri emendamenti", hanno chiosato.

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