Biassono

Troppa acqua e cimici, niente Sgurbatel

Quest’anno il vigneto di via Madonna delle Nevi non ha prodotto l’uva tanto attesa a causa di una serie di fattori negativi.

Troppa acqua e cimici, niente Sgurbatel
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Lo «Sgurbatel» dell’annata 2024 non sarà presente sulle tavole dei biassonesi. Quest'anno il vigneto di via Madonna delle Nevi a Biassono non ha prodotto l’uva tanto attesa per una nuova annata a causa delle cimici che hanno preso letteralmente d’assalto il vigneto.

Niente Sgurbatel

Lo «Sgurbatel» è un vino autoctono di Biassono, rosato e rosso prodotto interamente in paese. Il vigneto, nato grazie a un progetto dell’allora Giunta Malegori, ha sempre avuto tanto interesse ed entusiasmo per un vino made in Biassono. Il primo vino autoctono della zona con l’innesto nel 2012 di circa 500 barbatelle, piantine di vite che danno inizio al futuro vino e, ad oggi, l’appezzamento è cresciuto con lunghi filari rendendo quell’area un progetto in continua crescita. Un appezzamento di cinquecento piante di vite sul territorio per riscoprire le tradizioni e le culture contadine ma anche, per i più piccoli, poter toccare con mano i grappoli d’uva tra i filari del vigneto ed essere coinvolti, ogni anno, nel progetto della vendemmia.

Saltata la vendemmia

Tra fine agosto e inizio settembre, come ogni anno, venivano coinvolti i ragazzi, le famiglie e le associazioni a raccogliere l’uva tra i filari del vigneto per poi portare tutto il raccolto all’oratorio femminile, pigiare e iniziare quel processo sino all’imbottigliamento.  Un’iniziativa che ha sempre riscosso tanto entusiasmo, soprattutto tra i più piccoli.

 «Quest’anno non siamo riusciti a fare la vendemmia, ci sono stati una serie di fattori che non hanno permesso all’uva di svilupparsi e la pianta ha abbandonato il frutto. C’erano tutte le premesse per una buona annata, il grappolo si stava sviluppando bene, piuttosto allungato ed era quello che volevamo, poi la pioggia intensa concentrata in poche settimane e le cimici, che hanno attaccato le foglie impedendo al grappolo di svilupparsi, hanno impedito all’uva di crescere. Questa è uva biologica, non viene trattata con pesticidi.  Le cimici hanno rovinato i vitigni di tutta una vasta area, non solo da noi. Abbiamo ancora un centinaio di bottiglie di vino dell’annata precedente che, probabilmente, saranno presenti durante la Fiera di San Martino» ha sottolineato il tecnico del settore, Antonino Mondella.

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Il servizio completo sarà pubblicato sul Giornale di Carate in edicola da martedì 24 settembre 2024.

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