Incredibile a Seveso

Finge di volersi suicidare per non pagare il conto al ristorante

Un 46enne è stato denunciato dai Carabinieri per procurato allarme.

Finge di volersi suicidare per non pagare il conto al ristorante
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Finge di volersi suicidare per non pagare il conto al ristorante: denunciato dai Carabinieri per procurato allarme un 46enne senza fissa dimora.

Incredibile episodio in un ristorante di Seveso

Il fatto è avvenuto qualche giorno fa al ristorante «La Rustica» di corso Garibaldi, a Seveso. A raccontare quanto accaduto il titolare dell’attività, che stenta ancora a crederci:

«Ci era già capitato che alcuni clienti usassero degli stratagemmi per non pagare, ma una cosa del genere non avremmo mai potuto immaginarla. Davvero surreale».

In base a quanto ricostruito, intorno alle 12.30 il 46enne è entrato al ristorante per pranzare.

«Non lo avevamo mai visto prima, ma ci sembrava una persona tranquilla - afferma il titolare - Ha ordinato antipasto, secondo, contorno, dolce, amaro e faceva complimenti per la bontà dei piatti. E’ rimasto a lungo, ma non è nostra abitudine cacciare i clienti, per cui lo abbiamo fatto restare».

Un cliente ha chiamato i Carabinieri dicendo di volersi suicidare

Intorno alle 14.30 lo staff del locale lo ha visto parlare al telefono, ma non poteva di certo immaginare quello che sarebbe successo di lì a poco.

«Abbiamo sentito i Carabinieri bussare alla porta, ci hanno chiesto se c’era un certo Bruno tra il personale. Ma nessuno di noi ha quel nome», aggiunge.

Bruno, in realtà, è il nome del cliente, che poco prima aveva chiamato il 112 minacciando di volersi suicidare. In pochi minuti in corso Garibaldi, oltre ai militari di Lentate, sono accorsi i soccorritori della Croce Rossa di Misinto, con l’ambulanza, e un’automedica.

Era tutta una messinscena

«Ci sembrava tutto assurdo, fino a poco prima il cliente era tranquillissimo», prosegue il ristoratore, che poco dopo ha intuito che in realtà si trattava di una messinscena. «Prima che lo portassero via in ambulanza ha detto che doveva pagare e ci ha dato una carta. Il conto era di 56 euro, ma sulla tessera non c’erano disponibilità neanche per 10 euro. A quel punto gli ho detto che a mio parere stava facendo il furbo e lui si è alterato e ha iniziato a inveire contro di noi».

Denunciato per procurato allarme

Il 46enne è stato trasferito all’ospedale di Desio per accertamenti e al termine delle verifiche dell’Arma si è beccato una denuncia per procurato allarme.

«Alla fine quelli che ci rimettono sempre siamo noi ristoratori - conclude il titolare - Tutte le volte che denunciamo qualcuno per insolvenza fraudolenta non otteniamo mai nulla... Andrà a finire che per evitare di essere truffati dovremo chiedere di pagare non appena si fa l’ordine, prima di mangiare».

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