Dal genio delle Polaroid agli emergenti, decine di mostre gratuite al Photo fest
La fotografia protagonista a Monza fino all’11 novembre con una rassegna diffusa in 12 location insolite, con Maurizio Galimberti in Villa Reale
Al Photo fest, non solo un artista di fama mondiale come Maurizio Galimberti, re delle Polaroid (che infatti è main sponsor), ma anche tanti fotografi emergenti (alcuni anche del territorio), che potranno avere una vetrina unica per far conoscere il loro talento.
Monza si veste di fotografia: fino all’11 novembre andrà in scena la prima edizione di «Monza Photo Fest», un festival diffuso che per oltre un mese e mezzo mette il mondo della fotografia al centro dell’interesse della città, con una serie di mostre e altre iniziative a ingresso gratuito pensate per promuovere l’arte fotografica come strumento di riflessione sulla realtà, offrendo un panorama di proposte diversificate sia dal punto di vista contenutistico che stilistico.
Arte diffusa con il Photo fest
Il Festival vede coinvolti 12 luoghi espositivi di Monza tra spazi pubblici istituzionali, gallerie private e alcuni luoghi non convenzionali, come la biblioteca della Bicocca di Monza e il cinema Capitol che insieme compongono un circuito variegato, portando la cultura fotografica anche al di fuori della cerchia ristretta degli addetti ai lavori e degli appassionati, per favorirne la fruizione da parte del grande pubblico.
Una finestra importante del circuito è inoltre aperta a Milano presso spazioB in Foro Buonaparte 67. «Questo spazio espositivo e di incontro promosso da photoSHOWall inaugurato la scorsa primavera ospita un’anteprima di tutte le mostre che fanno parte del palinsesto di Monza Photo Fest. Un piccolo saggio dell’ampia offerta fotografica disponibile sul territorio monzese», spiega Cristina Comelli di Diorama Progetti fotografici, che ha promosso e organizzato l’iniziativa.
«Abbiamo scelto Monza e alternato nomi noti ad emergenti, abbiamo fotografi e fotografe e questa Monza in cui abbiamo creduto ha suscitato tanto entusiasmo - ha spiegato il direttore artistico Roberto Mutti - Questo ci ha permesso di promuovere un festival che entra profondamente nella realtà cittadina (e ci piace qui sottolineare la presenza di diverse autrici e autori monzesi) con proposte che confidiamo verranno apprezzate».
Un Maurizio Galimberti inedito
Tra i «profeti in patria» c’è senza dubbio il brianzolo Galimberti che oltre a proporre un lavoro su Taylor Swift molto originale legato al suo celebre stile del ritratto a mosaico, ha presentato un inedito lavoro su New York, che risale a scatti del 2017 alla Grande Mela.
E il taglio del nastro del Festival giovedì non poteva che essere con lui, che espone alla sala Convegni di Villa Reale (di fianco al Teatrino in ristrutturazione, come spieghiamo a pagina 8-9).
Così Galimberti ha raccontato il suo lavoro:
«Quelle a New York erano foto che tenevo nel cassetto finché le ha scoperte il grande Smargiassi, si vede una città insolita, la mia è una street photography con una visione di fantasia e alcune citazioni d’autore - ha spiegato Galimberti - Il vero fotografo scatta e se ne va, non inventa niente di nuovo, come dice Calvino, ma reinterpreta in chiave artistica».
Se in quegli scatti in bianco e nero si vede la città che soffre, che ha tante facce, sull’altra parete dell’esposizione c’è la Hollywood tutta lustrini del lavoro con Taylor Swift.
«Dovrò fotografarla dal vivo come feci con Lady Gaga, in questi scatti invece uso le copertine dei suoi dischi per dare una visione di un’artista straordinaria», ha rivelato Galimberti.
A questo si aggiunge un lavoro sulle vecchie cartoline di emigranti comprate a Brooklyn. «Si usava farsi creare dal fotografo queste cartoline per spedirle ai parenti, io le ho rivisitate, le ho trasformate in Polaroid e le ho riportate in Occidente creando unicum artistici».
Gli altri artisti
Tra i tanti artisti c’è anche Heinz Schattner con una personale di grande impatto ai Musei Civici, mentre il Binario 7 sarà due volte protagonista con «Essere Monza. Ritratti del Circolo Fotografico Monzese» dal 2 al 13 ottobre e «Sport Shots. Scatti di valore» dal 17 ottobre al 10 novembre.
Un punto di forza della rassegna è costituito dalla varietà delle proposte concordate con le gallerie, perché si passa dai reportage ai temi del ritratto e dell’autoritratto, dal paesaggio urbano agli still life di fiori, dall’indagine creativa sulla memoria all’attenzione per la fotografia storica di ricerca.
Soddisfatta l'assessora alla Cultura Arianna Bettin:
«Il festival mira a promuovere la fotografia come strumento di riflessione sulla realtà, avvicinando il grande pubblico a un’arte ancora relativamente giovane e fortunata nella propria portata rivoluzionaria, che oggi ha tuttavia
di fronte delle sfide - al pari di altre forme artistiche - epocali, imposte dall'era di accelerazione tecnologica in cui viviamo».
Uno strumento importante è rappresentato dal catalogo cartaceo della manifestazione, distribuito gratuitamente presso tutti gli spazi del circuito espositivo la cui copertina è un’opera di Nicolò Quirico «Le radici dell’orizzonte», che interpreta con il suo personalissimo stile uno scorcio del centro cittadino. La fotografia originale, di grandi dimensioni, è esposta all’interno dei Musei Civici.
Il programma completo del festival è disponibile sul sito.