Per salvare le strutture della parrocchia le risorse non ci sono, situazione critica
La relazione del Consiglio economico e la comunicazione di don Mauro per ripensare al loro utilizzo
La ristrutturazione degli edifici parrocchiali è in stallo per le risorse limitate e la situazione critica strutturale di molti stabili. Tuttavia, si sta valutando con attenzione quali attività possano meglio rispondere alle esigenze della comunità, con l’obiettivo di dare nuova vita a questi spazi, decisione al vaglio del Consiglio economico.
Per salvare le strutture della parrocchia le risorse non ci sono, situazione critica
«Quando parliamo di strutture ci riferiamo ai luoghi fisici entro i quali possono svilupparsi concretamente le diverse espressioni della vita cristiana: chiese, oratori, asili, centro parrocchiale… Chiariamo bene un concetto: le strutture sono importanti, ma non sono al primo posto della nostra attenzione... Sono la necessaria conseguenza di una presenza viva della comunità cristiana».
Così hanno spiegato i membri della commissione economica in merito al fatto che tutta la comunità pastorale si trova a fronteggiare una grave situazione debitoria, con un passivo che ha raggiunto i 700mila euro.
«La parrocchia della Basilica, in particolare, ha in carico numerosi immobili che necessitano ingenti e urgenti ristrutturazioni come il Centro parrocchiale, l’asilo o il soffitto della Basilica stessa, la chiesa del Crocifisso, Santa Maria, il Sacro Cuore, San Francesco e l’oratorio. Occorre volgere lo sguardo al futuro con occhio nuovo e visione d’insieme. Le entrate ordinare non permettono di sostenere queste spese straordinarie. Le altre parrocchie sono più piccole e di struttura più recente, quindi si trovano ad avere meno passività rispetto alla Basilica. Valuteremo la compatibilità delle risorse che abbiamo in base alle iniziative che sono di vitale importanza».
Le cause
Questo pesante fardello è dovuto agli interventi di manutenzione straordinaria e adeguamento delle strutture parrocchiali negli anni passati, tra cui la ristrutturazione della cupola della Basilica e la messa in sicurezza dell’oratorio Beata Vergine Immacolata e del cine-teatro, ormai in disuso. Le cause di questa crisi sono molteplici: dalle utenze ai costi generali in crescita, fino ai danni causati dalle avverse condizioni meteorologiche. Nonostante gli sforzi compiuti in passato grazie alla generosità dei parrocchiani, che hanno contribuito con 900mila euro per la ristrutturazione della cupola, ora la situazione richiede interventi urgenti e risorse economiche aggiuntive. Il prevosto, don Mauro Barlassina, nei mesi scorsi aveva lanciato un accorato appello alla comunità per raccogliere i fondi necessari a coprire le spese imminenti e scongiurare il rischio di ulteriori chiusure.
«Non possiamo rimanere indifferenti di fronte al degrado delle nostre strutture», aveva dichiarato, invitando i fedeli a partecipare attivamente alla riflessione sul futuro della parrocchia. Già molti hanno risposto con donazioni e sostegno, ma resta ancora tanto da fare. Nel frattempo, il Consiglio economico e pastorale è al lavoro per trovare soluzioni sostenibili che possano garantire la continuità delle attività: «Con questa visione d’insieme, considerando tutta la comunità pastorale - è stato rimarcato - don Mauro ci ha invitato a costituire un gruppo di lavoro interparrocchiale che, con il suo coordinamento, dovrà valutare la compatibilità delle risorse economiche con il mantenimento o meno delle strutture, salvaguardando le attività e le iniziative che segnano la presenza della nostra Comunità nella città. Lo stesso nostro Arcivescovo Mario Delpini, anche in occasione della recente visita pastorale a Desio, ad una precisa domanda ci ha detto: “I numeri ci danno il senso del reale e aiutano a discernere quali strutture e iniziative mantengono una loro vitale funzione e quali forse hanno fatto il loro tempo”». Il gruppo di lavoro sarà aperto a qualsiasi suggerimento e proposta provenienti dalla comunità.
Inoltre, la mattina del 21 settembre circa 150 persone impegnate nelle varie parrocchie hanno partecipato agli stati generali della comunità Santa Teresa di Gesù Bambino, in apertura del nuovo anno pastorale, coinvolta per volere del prevosto, per interrogarsi sulla presenza della Chiesa locale:
«La nostra città, nelle sue varie articolazioni, è ricca di potenzialità e di iniziative ma inevitabilmente può correre il rischio della frammentazione - ha rimarcato - Vogliamo individuare alcune priorità pastorali per evitare sovrapposizioni inutili e, forse, anche dannose».
«Ognuno può fare la sua parte. Questi sono momenti che fanno crescere la comunità», hanno commentato i volontari presenti. Sono state poi lette alcune sintesi dai rappresentanti degli 11 gruppi di lavoro: «Il messaggio che diamo alla città dipende dalla nostra testimonianza. Vogliamo anche lasciare più spazio ai giovani grazie alla loro modalità fresca di fare gruppo». E ancora: «Vorremmo aumentare i momenti di incontro della comunità e creare modi diversi di fare anche il catechismo, ad esempio». Il prevosto ha assicurato che questi spunti verranno presi in considerazione dal Consiglio economico e dalla Diaconia: «Questo vuol dire cercare di camminare nell’ordinario insieme per realizzare un’unica chiesa. Sono passaggi di condivisione». Sono stati dati infine degli aggiornamenti circa l’informatore parrocchiale, «Comunità in cammino» che si estenderà anche in modo più strutturato sui social media e avrà una diversa modalità di uscita.