Monza

L’ex Feltrificio Scotti (ancora) in Aula

Il cantiere per la realizzazione del complesso residenziale di lusso è in fase piuttosto avanzata, ma il progetto va di nuovo in Consiglio

L’ex Feltrificio Scotti (ancora) in Aula
Pubblicato:

L’ex Feltrificio Scotti di nuovo in Consiglio Comunale. Dopo un (travagliato) iter cominciato oltre un decennio fa e a lavori ampiamente inoltrati, l’Aula dovrà tornare a pronunciarsi in merito al futuro dell’area di viale Cesare Battisti su cui il privato sta edificando appartamenti di lusso (in gran parte già acquistati).

L’ex Feltrificio Scotti (ancora) in Aula

In particolare si dovrà discutere di due proposte di modifica avanzate ormai qualche anno fa, sotto l’Amministrazione Allevi, quando il privato decise di mettere da parte il progetto dell’ex sindaco Michele Faglia per un nuovo piano.

In primis la proposta di spostare il teatro della musica, inizialmente previsto proprio nell’ambito del recupero dell’ex Feltrificio (così era nel primo progetto dell’ex sindaco Michele Faglia approvato quasi dieci anni fa), sull’ex Colombo, area poco distante - che si affaccia su piazzale Virgilio - e sul quale è previsto l’arrivo di un supermercato In secondo luogo sulla richiesta di far diventare la ex Villa Azzurra da ricettiva a residenziale.

«Al posto del teatro della musica ci sarà una bella piazza con arredi urbani - ha spiegato l’assessore al Governo del Territorio Marco Lamperti - Ciò, non solo ridurrà le cubature, ma darà anche apertura al contesto, andando a costituire un nuovo centro per il quartiere. Aggetteranno non soltanto la Casa delle Aste che è destinata a ospitare la scuola di musica, ma anche negozi di vicinato».

Si tratta di una variante che deve necessariamente passare dal Consiglio comunale e non solo dalla Giunta «perché il Pii originale sull’ex Scotti era in variante al Piano Viganò, visto che nel 2015 era un’area bianca, ovvero un ambito provvisorio da normare - ha proseguito l’assessore - Successivamente all’approvazione del pii, erano arrivati i piani Colombo prima e Sassoli poi, che avevano di fatto “congelato” quel piano all’interno del Pgt. E dunque ogni modifica diventa variante urbanistica. Per questo dobbiamo fare una variante a un piano che era già in variante».

E poiché si tratta di una modifica, «la legge dice che, seppur si diminuiscono i volumi, si deve fare la verifica di assoggettabilità alla Vas. Quindi il Settore urbanistica deve chiede al Settore ambiente che convocherà una conferenza dei servizi per decidere se la variante debba o meno essere sottoposta a Vas».
Per quanto riguarda invece la richiesta di modifica della destinazione d’uso di Villa Azzurra, «questa variazione prevede che non si realizzino più uffici o una struttura ricettiva come era stato proposto inizialmente, bensì dell’altro residenziale», ha concluso l’assessore Lamperti.

Seguici sui nostri canali
Necrologie