Vimercate

In marcia contro la violenza sulle donne gridando forte: "Non una di più"

La manifestazione organizzata da "Agende rosse" ha visto la presenza anche del presidente della Provincia e del questore di Monza.

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In marcia per la città per dire basta, per ribadire ancora una volta, scandendolo più volte in coro, "Non una di più".

La marcia a Vimercate

Erano circa duecento le persone che nel pomeriggio di sabato scorso, 28 settembre, hanno preso parte a Vimercate alla manifestazione giunta alla seconda edizione, organizzata da "Associazione No Mafie - Agende rosse" per tenere alta l’attenzione e denunciare il gravissimo e purtroppo dilagante fenomeno della violenza, anzi delle violenze ai danni delle donne.

Una ferita aperta per Vimercate dopo la violenza sessuale del luglio scorso

Una ferita aperta anche e soprattutto per Vimercate alla luce dell’episodio di violenza sessuale perpetrato nel luglio scorso ai danni di una barista di Vimercate. Anche lei, sabato, con grande forza d’animo, non ha voluto mancare alla manifestazione partita da piazzale Martiri Vimercatesi e conclusasi in piazza Unità d’Italia.

Presenti anche il presidente della Provincia e il questore di Monza

Presenti molti sindaci e amministratori del territorio (assente però il sindaco di casa, Francesco Cereda), presenti il questore di Monza e Brianza Salvatore Barilaro e il presidente della Provincia di Monza e Brianza Luca Santambrogio. Presenti rappresentanti di molte associazioni del territorio. A fare da contorno Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia locale che hanno garantita la perfetta riuscita della manifestazione.
Ad aprire il corteo, la responsabile di Agende Rosse Vimercate, Paola Carrese, e l’ex sindaco Francesco Sartini, anche lui membro dell’associazione.

"Non una di più" e "Noi non saremo in silenzio"

In prima fila ragazze e ragazzi che hanno scandito incessantemente per tutto il tragitto gli slogan "Non una di più" e "Noi non staremo in silenzio". Fino in piazza Unità d’Italia dove, davanti al Municipio, si è tenuta la seconda parte della manifestazione con gli interventi di autorità e rappresentanti delle associazioni.

Gli interventi e le testimonianze in piazza

Tanti gli interventi sul palco, in piazza Unità d’Italia, al termine della camminata per le vie di Vimercate.

"Come si fa ad arrivare a non una di più? Come si fa a fare in modo che le cose cambino? - ha esordito Elena Lah, assessore di Vimercate con delega alle Politiche di genere e alla Cultura - La manifestazione è un momento in cui bisogna farsi sentire, ma tanto lavoro deve essere silenzioso e nei piccoli gesti tutti i giorni".

Tante voci, sguardi e silenzi, tanto ascolto e partecipazione in piazza Unità d’Italia dove si è fermata la camminata della manifestazione contro le violenze di genere dello scorso sabato pomeriggio.

"Ogni momento può davvero fare la differenza - ha continuato  l'assessore - Il come si fanno le cose, cambia le cose. La cultura si fa tutti i giorni, nel saper stare insieme, nel saper riconoscere le relazioni tossiche e non tossiche, nel capire che la fine di una relazione non significa il fallimento della persona».

Molte le associazioni e i protagonisti che hanno dato voce al ruolo delle autorità richiamando alla responsabilità di ogni cittadino.

"Sono molto contento di essere in questa piazza - ha commentato Luca Santambrogio - Vero che sono qui come presidente della Provincia, ma sono presente io come uomo e questa è la cosa che più mi rende contento a partecipare a una causa importantissima. Gli enti devono essere presenti secondo le proprie prerogative in questa grande lotta. Continuiamo a fare tanto rumore, perché con il rumore magari qualcuno ci ascolta".

Ha quindi ricordato l’operato, ad affiancare l’azione dei Comuni, di rete Artemide e della Consigliera di Parità presso la Provincia con attenzione sulle violenze di genere all’interno dei luoghi di lavoro.

Non sono mancati i saluti e i ringraziamenti, in particolare agli organizzatori ed ai giovani presenti, del questore di Monza Salvatore Barilaro, che non ha voluto mancare alla manifestazione.

"Oggi siamo particolarmente contenti e soddisfatti di vedere tante persone in piazza - ha sottolineato il questore della provincia Monza Brianza - Di fare tanto rumore e di accogliere riflessioni che portano un messaggio importante".

E ancora, testimonianze di professionisti e volontari delle associazioni si sono alternate a voci di donne interpreti di brani di Serena Dandini dal libro "Ferite a morte".

"Ogni anno si contano più di cento casi solo nel territorio di Vimercate e tante donne finiscono in ospedale - ha spiegato la psicologa Maria Cirino di Telefono donna - L’invito oggi è di fare in modo che si sentano ascoltate partendo dalle nostre amiche, fare in modo che chiedano aiuto ai professionisti".

A seguire Marilena Arena del Centro donne maltrattate di Monza e Brianza. Quindi l’onorevole Piera Aiello, testimone di giustizia e vittima di mafia.

"La violenza non è solo quella fisica, ma è anche violenza psicologica - ha ricordato - Invito tutte a lasciare i tablet e i cellulari e a fare delle lunghe camminate con le nostre amiche: ascoltiamoci, chiacchieriamo, non serve soltanto l’educazione alla legalità ma dobbiamo educarci a rispettarci oggi, è fondamentale in questa società" .

A mantenere il filo rosso fra i discorsi e le testimonianze Francesco Sartini, membro di Agende Rosse ed ex sindaco di Vimercate.

"La comunità c’è, è qui pronta a sostenere e proteggere - ha esortato l’ex sindaco di Vimercate - Non è mai abbastanza il rumore che facciamo, contro la violenza non possiamo essere osservatori perché dietro ogni vittima c’è una persona".

La conclusione dell’evento con le parole della poesia simbolo di Cristina Torres Caceres: «Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima. Noi non staremo in silenzio, non una di più".

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