Creano artigianato in carcere con il legno dei barconi
Opportunità e riscatto per i detenuti del Sanquirico di Monza grazie all’associazione sociale Catena in Movimento presieduta da un ex detenuto
Scacchiere, piccoli crocifissi e violini che prendono forma da legno da riciclare, compreso quello che arriva dai barconi. E ancora bracciali, borse, zaini e giubbotti che vengono assemblati a partire da materiale di scarto, destinato alla discarica. Il lavoro come mezzo per ridisegnare il proprio futuro. Accade nel carcere di Monza.
Riscatto e opportunità in carcere
Sabato le porte della Casa Circondariale Sanquirico hanno aperto ad una folla numerosissima per un’iniziativa di forte sensibilizzazione sociale mista a riscatto personale.
La Mostra mercato «MonzaIn», patrocinata dal Ministero della Giustizia, dal Comune e dalla Provincia di Monza e Brianza, si è rivelata un enorme successo di pubblico. Come in un vero e proprio spazio espositivo, gli ambienti carcerari sono stati riconvertiti a grande fiera-mercato per manufatti artigianali di falegnameria, bigiotteria e sartoria, in vendita a cifre davvero modiche. I proventi contribuiranno alla formazione di nuovi posti di lavoro per detenuti e all’acquisto di beni di prima necessità da destinare allo stesso carcere.
Gli artigiani dietro questa enorme mole di lavoro, tra l’altro, sono circa 70 ospiti del carcere monzese che negli ultimi mesi hanno avuto modo di scoprire il proprio lato creativo tra gli strumenti di laboratorio.
Molto allettante l’offerta in mostra sui banchetti, a cominciare da una sorta di pasticceria affidata alle cure di Tysone, 32 anni, un anno di pena ancora da scontare ma già un colloquio da pasticcere in tasca per quando uscirà.
«Per la giornata di oggi abbiamo preparato circa 2000 biscotti. Abbiamo inserito anche dolcetti vegani, per un senso di maggiore inclusività», ha spiegato l’ideatore. E i sacchetti erano praticamente finiti ancor prima di mezzogiorno, da gustare magari già nel corso del momento poetico-musicale che ha accolto all’ingresso i convenuti.
L'associazione è di un ex detenuto
A coordinare l’iniziativa è stata l’associazione sociale Catena in Movimento, presieduta da Cristian Loor Loor, ex detenuto che non si è dimenticato del lento corso della vita in cella.
«L’associazione nasce nel 2017 con l’obiettivo valorizzare i talenti dei detenuti durante il tempo della detenzione, con uno sguardo rivolto a ciò che avverrà non appena usciti di qui», ha spiegato.
Il reparto falegnameria ha presentato invece diversi manufatti tra scacchiere, piccoli crocifissi, violini e oggettistica di altro tipo. La provenienza della materia prima non può lasciare indifferenti: si tratta del legno con cui sono stati costruiti i barconi dei migranti giunti fino a Lampedusa, da tempo affidato alla lavorazione dei detenuti per la costruzione di strumenti musicali che compongono la cosiddetta Orchestra del Mare.
Infine, è stata presentata anche la «Poetica Bag»: si tratta di una borsa da donna, progettata e disegnata da Catena in Movimento e prodotta in parte nel carcere di Monza: all’interno sono stampati alcuni versi della poetessa Antonetta Carrabs, ideatrice del progetto di sostegno sociale a favore dei detenuti di Monza. Un triplice obiettivo quello raggiunto, in fin dei conti: scoprire un talento nascosto, alleviare il peso della vita carceraria e tentare di ridisegnare il proprio futuro.