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Villasanta: ecco come sarà la nuova scuola "Tagliabue"

E’ stato ufficialmente individuato il progetto che darà un nuovo volto alla primaria di via Villa al termine di un lungo percorso di selezione

Villasanta: ecco come sarà la nuova scuola "Tagliabue"
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Il futuro della scuola "Tagliabue" di Villasanta è realtà. O almeno, per il momento, lo è sulla carta. E’ stato ufficialmente individuato il progetto che darà un nuovo volto alla primaria di via Villa: si tratta di quello redatto dallo studio "Inout" di Ferrara degli architetti Mario Benedetto Assisi e Valentina Milani, la cui proposta è stata premiata al termine del lungo e impegnativo concorso di selezione.

Villasanta: ecco come sarà la nuova scuola "Tagliabue"

Tre i punti salienti che caratterizzano il progetto vincitore. Innanzitutto la "flessibilità". La nuova scuola, nella visione dei proponenti, è immaginata come un segmento urbano strategico, una nuova presenza civica di riferimento in dialogo con il contesto cittadino, un luogo di istruzione ma anche di aggregazione e incontro che si apre alla comunità. Da qui la volontà di creare spazi che non saranno ad uso esclusivo dell’istituto, ma a disposizione della collettività in maniera polifunzionale. Espressione massima di questa idea di spazio polifunzionale e dinamico sarà l’agorà: un ampio spazio polivalente e versatile, che può ospitare eventi collettivi e di interclasse.

L'apertura verso l'esterno

Poi l’apertura verso l’esterno. L’intenzione dei progettisti è stata quella di creare non un edificio totalmente chiuso, bensì una struttura capace di comunicare con l’esterno. Il perimetro della nuova scuola è stato slittato rispetto al sedime attuale, andando a determinare dei nuovi ambiti pubblici, delle piazze scolastiche antistanti gli ingressi. Così, lungo tutti e quattro i tratti del perimetro dell'edifico, sono stati immaginati spazi porticati, definendo ambiti coperti ed aperti a servizio della scuola. Che, al tempo stesso, vive la presenza della città quale risorsa formativa ed educativa. Prevedendo infine che alcuni moduli siano apribili, si propone che il perimetro possa assecondare una pluralità di configurazioni, consentendo molteplici utilizzi degli spazi scolastici differenti a seconda delle attività e delle stagioni.

Il ruolo della natura

Da qui il terzo elemento fondante, quello della natura. Il progetto tiene conto delle alberature esistenti, molte con più di cinquant’anni, e strutturalmente si modella proprio su di esse, considerate come parte del patrimonio ambientale ed educativo della scuola stessa. Con l’intenzione di rafforzare ulteriormente l’interazione tra costruito e gli spazi aperti, è stato studiato ed approfondito il sistema delle facciate vetrate delle sezioni, prevedendo che ampi segmenti possano aprirsi a libro, determinando una grande continuità, non solo visiva ma anche fisica, tra interni ed esterni. Persino l’intera copertura è immaginata come un grande giardino pensile, all’ombra della pergola fotovoltaica e circondata dalle chiome degli alberi.

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