Fece abortire la compagna: condannato a sei anni
L'uomo aveva sciolto un farmaco nella tisana della donna che invece voleva tenere il bambino
Un farmaco sciolto in una tisana per far abortire la compagna a sua insaputa, e non prendersi la responsabilità di un figlio che la donna, invece, aveva deciso di tenere.
Fece abortire la compagna
Il tribunale di Monza (collegio presieduto dal giudice Gianluca Polastri) ha condannato a sei anni di reclusione un 58enne, mobiliere brianzolo, con l’accusa di “interruzione di gravidanza non consensuale”.
Condannato a sei anni
I giudici hanno accolto la richiesta formulata dal pm Flaminio Forieri, e hanno riconosciuto alla vittima, una donna di 10 anni più giovane dell’imputato, assistita dall’avvocato Luigi Peronetti, il diritto al risarcimento del danno da stabilre in sede civile, e una provvisionale pari a 20mila euro.
Il farmaco nella tisana
E’ stata la stessa parte offesa, durante l’istruttoria, a raccontare la vicenda, risalente al 2018. “Una sera andai da lui, visto che vivevamo separati. Quando entrai in casa trovai due tisane già pronte. Era un’abitudine che avevamo, ma di solito la preparavo sempre io al momento. Quando la bevvi, notai che era tiepida, come se fosse stata preparata già da un po' di tempo”. Dopo la tisana, l’uomo le avrebbe offerto un bicchiere di acqua di cocco, altra bevanda che la coppia consumava di frequente. “A un certo punto notai che c’era del residuo sul fondo, come un sedimento, che invece nel suo bicchiere non c’era.
Le ricerche su Internet
La stessa notte la donna finì all’ospedale San Gerardo di Monza. A casa, dove viveva sola, era stata svegliata da dolori, crampi, abbondanti perdite di sangue: chiari sintomi di un aborto. Dalle indagini sono emerse ricerche su internet dell’imputato, con parole tipo “calcolo assegno mantenimento figlio naturale”, “mi ha incastrato, quanto devo pagare”, o “come favorire aborto spontaneo”, e quel “si può trovare cytotec (un medicinale usato per la prevenzione delle ulcere e come farmaco abortivo ndr) nel sangue?”.