Per il primo compleanno del Coordinamento Pedagogico Territoriale, una fiaba dedicata ai genitori
Il CPT ha compiuto il suo primo anno e lo ha festeggiato con un evento speciale, dedicato ai genitori
Il Coordinamento Pedagogico Territoriale ha compiuto il suo primo anno e lo ha festeggiato con un evento speciale, dedicato ai genitori a conclusione della sua prima annualità: “Infanzia felice, una fiaba per adulti”, raccontata da Antonella Questa.
Coordinamento Pedagogico Territoriale: per il suo compleanno, la fiaba dedicata ai genitori
Il Coordinamento Pedagogico Territoriale dell'Ambito di Desio è un organismo che, come indicato dal documento "Linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei" di Regione Lombardia, è stabile nel tempo e riunisce i coordinatori dei servizi educativi per l'infanzia e delle scuole dell'infanzia esistenti sul territorio (statali, comunali, private, paritarie).
Raggruppa i servizi di sette Comuni (Desio in qualità di capofila, Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Limbiate, Muggiò, Nova Milanese e Varedo) per un totale di 80 servizi coinvolti al tavolo, attraverso il proprio coordinatore pedagogico.
“Questa iniziativa rappresenta solo uno degli step inseriti nel piu’ ampio progetto che sta realizzando il CPT, frutto di un prezioso lavoro collegiale che ha coinvolto tutti e sette i Comuni del nostro Ambito durante questo primo anno di vita – spiega l’Assessore ai Servizi per l’Infanzia del Comune di Desio Andrea Civiero – che esplicita i valori, le finalità e gli orientamenti pedagogici del nostro sistema educativo, oltre a delineare il primo punto di riferimento per garantire la qualità dei servizi educativi del territorio. Stiamo gettando le basi per quella che sarà l’educazione delle future generazioni e quindi dei nostri cittadini di domani”.
"Un'esperienza a sostegno della genitorialità"
“Questa fiaba – afferma Paola Fusaro, docente del Dipartimento di Pedagogia dell’Università Cattolica Del Sacro Cuore di Milano – offre un’esperienza a sostegno della genitorialità sottoposta alle nuove sfide educative, insieme ai professionisti dell'educazione, impegnati, con loro, nella crescita dei bambini di oggi. Esperienza quasi, direi a tratti, catartica, che ha toccato i bambini interiori degli adulti presenti, donne e uomini che vivono l'esperienza genitoriale. Come sempre, il registro artistico si è rivelato potente, efficace nell'andare dritto in fondo all'animo umano e sollecitare le corde della sensibilità vitale. La prima di una serie di iniziative volte a costruire occasioni sensate e significative per vivere insieme ai genitori esperienze educative personali e di comunità educante”.
“E’ un racconto per adulti legato alle Scuole – aggiunge Antonella Questua, attrice, interprete e narratrice della storia – che mi regala l'occasione di uscire dai teatri, ovvero di allargare la platea di persone a cui raccontare cosa sia la Pedagogia Nera. E' l'occasione di andare laddove ci sia un pubblico magari meno avvezzo a frequentarli, ma ugualmente meritevole di ascoltare questa fiaba. Una fiaba che racconta quanti siamo ad aver vissuto un'infanzia all'insegna della pedagogia nera, durante la quale non ci siamo sentiti accolti, ascoltati, rispettati o persino amati. Una fiaba che permette di capire cosa sia la catena secolare di violenza che ha impattato sulla nostra vita, e prima ancora di noi, su quelle dei nostri genitori, nonni, avi, insegnanti... E capire anche come possiamo interrompere questa lunga catena di violenza educativa, creando così l’opportunità di costruire una società migliore, più accogliente, empatica in cui le giovani generazioni possano davvero avere un futuro”.