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E' di Vimercate la scenografa della Prima alla "Scala"

Federica Parolini si sta occupando dell'allestimento "La forza del destino", di Giuseppe Verdi, che andrà in scena a sant'Ambrogio.

E' di Vimercate la scenografa della Prima alla "Scala"
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L’allestimento della Prima alla "Scala" curato da una scenografa vimercatese.

Come da tradizione, sabato 7 dicembre, Sant’Ambrogio, si terrà la Prima al Teatro alla Scala di Milano, un appuntamento ineguagliabile nel panorama culturale internazionale. Quest’anno l’opera inaugurale della stagione 2024/2025 sarà "La forza del destino" di Giuseppe Verdi, con la direzione di Riccardo Chailly e la regia di Leo Muscato.

Federica, scenografa di Vimercate

E, come detto, a firmare le scenografie sarà Federica Parolini, vimercatese, classe 1981, che progetterà e curerà il maestoso allestimento, giungendo così alla sua terza produzione presso il prestigioso teatro milanese.
Nata a Vimercate, cresciuta a Roncello, Federica Parolini ha scoperto la sua passione per il teatro frequentando il liceo artistico. Nel 2007 si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera, e da lì la sua storia è stata tutta in discesa: collaborazione dopo collaborazione, Parolini ha lavorato in molti teatri d’opera italiani ed esteri, collezionando successi e riconoscimenti. Ora vive in Liguria, vicino a Genova, ma non ha mai dimenticato la Brianza, dove torna spesso per riabbracciare la famiglia, divisa Vimercate e Roncello.

La carriera

Dal 2012 lavora con il regista e drammaturgo Leo Muscato, con il quale ha condiviso tanti progetti. Tra questi non possiamo non ricordare le due precedenti produzioni per il Teatro alla Scala: "Barbiere di Siviglia", debuttato nel 2021, e "Le zite in galera", presentato nel 2023.
Quest’anno l’artista si occuperà di progettare e curare, come detto, la scenografia dell’opera "La forza del destino" di Verdi, che andrà in scena sabato 7 dicembre sul celebre palco milanese. Un appuntamento mondano che attira appassionati da tutto il mondo.

"Questo titolo è molto impegnativo. E’ una storia di vendetta che si svolge in un periodo di tempo molto lungo - ha raccontato Federica Parolini in una pausa del lavoro - E questa è anche un’occasione più unica che rara, perché, diversamente dagli altri spettacoli, la rappresentazione verrà trasmessa in diretta, raggiungendo così un bacino di utenza molto più ampio – prosegue - Inoltre abbiamo scelto di prendere posizione rispetto alla vicenda narrata. Vogliamo sollecitare una riflessione collettiva sui temi che verranno affrontati".

Non ci può rivelare altro, se non che le prove per l’allestimento inizieranno questa settimana.

"Mi tremano le gambe"

Alla domanda "Questo lavoro l’ha messa alla prova più di altri?", la scenografa risponde:

"Sicuramente c’è l’emozione di lavorare su un palcoscenico così famoso, per un’occasione così speciale, ma allo stesso tempo per me il teatro è casa. Sul palco ritrovo delle dinamiche e delle relazioni che sono famigliari. Quindi, quando mi ricordo che sto lavorando per la Prima della Scala mi tremano le gambe, quando invece sto decidendo la finitura di un pavimento o la posizione di un elemento nella scenografia sono più tranquilla e a mio agio".

Intanto, l’affermata scenografa sta già lavorando ad altri progetti, pronti a prendere vita nella prima metà del prossimo anno. In programma ci sono l’opera «Rigoletto» al Teatro Regio Torino a febbraio, e «Attila» al Teatro La Fenice in primavera.

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