Burago di Molgora

Il grande cuore di Tonino «Non posso più donare, ma l’Avis resta la mia vita»

Dopo 38 anni e 106 donazioni, Salvatore Auriemma deve dire stop a causa di alcuni problemi di salute

Il grande cuore di Tonino «Non posso più donare, ma l’Avis resta la mia vita»
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Quasi quarant’anni dedicati all’Avis e al prossimo, con più di 100 donazioni all’attivo e innumerevoli vite salvate.
Una straordinaria storia di altruismo e generosità che sarebbe dovuta proseguire ancora e che invece si è bruscamente interrotta la scorsa primavera. E’ un dolore immenso quello che oggi prova Salvatore Auriemma, 64 anni, costretto a fare un passo indietro da quella che ha sempre considerato la sua seconda famiglia a causa di un brutto scherzo della salute.

Il grande cuore di Tonino «Non posso più donare, ma l’Avis resta la mia vita»

«Qualche mese fa mi hanno trovato qualche problema, la cui natura ancora non è chiara, che però devo tenere sotto controllo con dei medicinali - dice lui, storico netturbino di Burago, con le lacrime agli occhi - Medicinali che mi impediscono di donare. Per me è stato un fulmine a ciel sereno. Mi ha fatto malissimo ricevere questa notizia. Non tanto per la malattia, quanto più per il fatto che non potevo più essere idoneo alla donazione».

Una decisione, quella assunta dall’Avis, inevitabile per tutelare sia lo stesso Tonino che gli altri pazienti in attesa di ricevere sangue. Ma che di certo non cancella quanto fatto dal 64enne, colonna portante dell’Avis cittadina e donatore di lunghissima data. E pensare che la sua storia con l’associazione nacque praticamente per caso, nel 1986.

«Ricordo che era la festa del paese e vidi in piazza delle ambulanze - dice Tonino - Sono andato a veder perché pensavo fosse successo qualcosa. Invece era lo stand dell’Avis. Mi avvicinai e l’allora presidente Rino Crescini mi convinse a iscrivermi. A ripensarci è stato uno dei più giorni più belli della mia vita, perché mi resi conto di quello che avrei potuto fare per gli altri. Anche perché il mio gruppo sanguigno è “0 positivo, quindi posso donare a tutti gli altri».

Aspetto, quest’ultimo, che non molto tempo dopo si rivelò fondamentale per salvare un bambino: «Ero iscritto da forse un anno quando, in piena notte, mi vennero a chiamare a casa per un’emergenza - racconta - Mi dissero che c’era un bambino di appena 6 anni che era stato male a scuola quel giorno, che non capivano cosa avesse, ma serviva una trasfusione immediata. Non avevano a disposizione in ospedale il gruppo giusto, così ci andai di corsa. Fu una gioia immensa quando mi dissero che poi il bambino si era ripreso».

38 anni di onorato servizio

Ora, però, per Tonino si chiude un capitolo molto importante. All’attivo, come detto, ben 106 donazioni in 38 anni di onorato servizio.

«Quando mi hanno detto che avrei dovuto smettere ho pianto - confessa lui, ancora con la voce rotta dall’emozione - Mi mancavano due anni prima di andare in “pensione” per limiti d’età e ci tenevo veramente tanto a chiudere in bellezza. Così mi fa davvero male e se ci penso mi addolora ancora di più. Ho sempre vissuto la donazione con grande gioia e felicità, per me l’Avis è stata come una famiglia: qui ho conosciuto delle persone bellissime, che mi hanno sempre trattato con grande rispetto e amicizia. Purtroppo è andata così e non posso farci niente, ma l’Avis avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. Ci tengo a ringraziare tutti, medici, infermieri e collaboratori per quello che hanno fatto per me. Ma allo stesso tempo invito tutti, specialmente i giovani, a iscriversi all’Avis: basta veramente poco per fare qualcosa di importante per salvare delle vite. Per quanto mi riguarda, invece, spero davvero di poter fare ancora qualcosa per l’associazione, magari come volontario in un altro ambito. Come si suol dire, si chiude una porta ma si apre un portone».

Una possibilità confermata anche dal presidente dell’Avis di Vimercate (di cui Burago fa parte), Fausto Galbiati, che nel congedare Tonino ha comunque voluto porgere il sentito ringraziamento a nome dell’intera associazione:

«Ti ringraziamo per la tua generosità, disponibilità e senso di altruismo dimostrati in 38 anni di attività con 106 donazioni effettuate - si legge nella lettera che oggi Tonino custodisce gelosamente e mostra con orgoglio - La tua disponibilità è andata oltre la donazione poiché tu hai sempre aiutato la nostra associazione con la tua presenza e il tuo sorriso. Grazie di tutto».

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