Vimercate

Pedemontana, ecco il mostro «C» che incombe sulla piccola Velasca

Illustrato il progetto dell’ultimo km della tratta. Il Comune ha chiesto sostanziali modifiche

Pedemontana, ecco il mostro «C»  che incombe sulla piccola Velasca
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Un consumo di suolo pari a quello dell’intero abitato di Velasca. Fa paura soltanto a guardarlo sulla carta il progetto per l’ultimo chilometro della tratta C di Pedemontana. Una grande «macchia» nera che sovrasta la frazione a Nord di Vimercate. Di questo si è parlato venerdì sera della scorsa settimana in occasione di un’assemblea pubblica che si è tenuta nel salone dell’oratorio. L’aveva promessa il sindaco Francesco Cereda alcune settimane fa per fare il punto della situazione sul progetto.

Pedemontana, ecco il mostro «C» che incombe sulla piccola Velasca

«Progetto che è già stato approvato in fase esecutiva e che è in fase di cantiere e realizzazione in altre tratte. Ad oggi però all’appello manca un miliardo di euro», ha spiegato il primo cittadino prima di entrare nel merito della parte di tracciato che riguarda Velasca.
In particolare il progetto prevede, a Nord dell’abitato della frazione, l’intersezione tra la nuova autostrada e la Tangenziale Est. Con un impatto devastante, destinato a stravolgere il paesaggio.
«Il tratto sarà completamente in trincea con una profondità di circa 7-8 metri - ha spiegato ancora il primo cittadino mostrando la cartina - In sostanza Pedemontana passerà sotto la Tangenziale Est per poi risalire per passare sopra al torrente Molgora. Il consumo di suolo è enorme anche perché, oltre alle sei corsie dell’autostrada, avremo le scarpate, svincoli e altra viabilità. A spanne, in metri quadri, l’occupazione equivale alle dimensioni dell’abitato di Velasca».

Il progetto originario prevede anche una serie di interventi ulteriormente penalizzanti per Velasca. A cominciare dalla demolizione dell’attuale cavalcavia sulla tangenziale Est che collega Velasca con San Maurizio, e quindi con Vimercate, e che consente inoltre l’accesso diretto alla Est in entrambe le direzioni. «Con la demolizione del cavalcavia Velasca non avrebbe più l’accesso alla Tangenziale - ha confermato il primo cittadino - Con evidenti disagi per i residenti, ma ricadute sull’intera città perché tutto il traffico in uscita dalla tangenziale si riverserà su via Trieste e da qui fino alla rotonda dell’ospedale. E non è tutto, perché il progetto non prevede nemmeno lo svincolo di collegamento tra Tangenziale e Pedemontana. Chi proviene sulla “Est” da Nord, per accedere a Pedemontana dovrà uscire a Carnate-Usmate e fare un giro incredibile. E chi proviene da Sud dovrà uscire a Vimercate».

Il sindaco Francesco Cereda con il presidente della Consulta Fiorenzo Mazzarella

Dal canto suo quindi il Comune ha ingaggiato un proprio consulente che ha avanzato una serie di controproposte a Pedemontana. Innanzitutto per introdurre nuovamente nel progetto le rampe di collegamento tra Tangenziale Est e Pedemontana, conservare il cavalcavia esistente in fondo a via Kennedy e di conseguenza mantenendo anche le entrate e le uscite di Velasca alla «Est», tagliare parte della viabilità «di contorno» prevista dal progetto, riducendo così l’impatto sul territorio e allontanando l’infrastruttura dall’abitato di Velasca.
«Una buona parte delle nostre controproposte sembrano aver colpito i progettisti di Pedemontana - ha concluso il sindaco - Ora stiamo aspettando di poterci incontrare nuovamente».

La serata è stata anche l’occasione per parlare di un’importante opera complementare, ossia la nuova «Bananina» tra Velasca e Arcore, che sarà realizzata contestualmente a Pedemontana e che dallo stabilimento «Tenaris» porterà fino alla rotonda della «Bergamina», tra la Sp45 e la Sp60 che conduce a Monza.

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