"Nella devastazione di Valencia"
La testimonianza di Stefano Rose, 19enne brianzolo che ha vissuto in prima persona i momenti drammatici dell'alluvione
Dal balcone di casa sua ha visto l’ondata di acqua e di fango abbattersi sulla città. Il livello che, rapidamente, si è alzato, andando a devastare le strade, travolgendo le auto e mettendo in pericolo i passanti. Poi, il giorno dopo, la corsa nei supermercati per rifornirsi di acqua e cibo che nel frattempo hanno iniziato a scarseggiare. E le notizie, terribili, dei morti che continuavano (e purtroppo continuano ancora) ad aumentare.
Nella devastazione di Valencia
«Scene da apocalisse...». La voce di Stefano Rose, 19enne di Cogliate ed ex studente di Monza trasferitosi a Xirivella, comune alle porte di Valencia per ragioni di studio e di lavoro, rivela tutta l’angoscia vissuta martedì, quando l’alluvione si è abbattuta sull’omonima regione, devastandola. Lui stesso, uscito quando ancora nessuno avrebbe potuto immaginare la portata della piena, si è ritrovato a lottare contro un fiume di fango per rientrare a casa.
L'ondata di acqua e fango
Tutto è iniziato martedì sera. «Intorno alle 20 ci ha chiamato un’amica che abita nella zona di Valencia, avvertendoci che da lei si stava allagando tutto - ha ricostruito - La mia coinquilina e io ci siamo quindi affacciati e abbiamo visto una massa di acqua arrivare nella nostra direzione».
Il giovane, che aveva lasciato l’auto parcheggiata sotto casa, si è precipitato giù per spostarla. «Col senno di poi non lo avrei mai fatto - ha precisato - Ma in quel momento non avrei mai pensato che la situazione si sarebbe aggravata». Una volta in auto ha cercato di raggiungere un luogo riparato in cui parcheggiarla, «ma mi sono ritrovato imbottigliato nel traffico che si era andato intensificando».
L'allerta arrivata troppo tardi
Nel frattempo era scattata una prima allerta e i Vigili del Fuoco erano arrivati sul posto. «Ci hanno però tranquillizzati, dicendoci che il livello dell’acqua non sarebbe aumentato ulteriormente». Cosa che poi non si è verificata. «Visto che eravamo tutti fermi, noi conducenti siamo scesi dalle auto - ha proseguito a raccontare Stefano Rose - E visto che il livello dell’acqua continuava a salire, dei residenti della strada mi hanno invitato a entrare in casa da loro. Sono rimasto al riparo per un certo lasso di tempo, poi quando il traffico ha ricominciato a scorrere, ho ripreso l’auto e sono entrato in una strada laterale».
Ore per tornare a casa
Anche in quel caso, il 19enne si è ritrovato bloccato nel traffico. E intanto l’acqua aumentava. «Quando sono riuscito a raggiungere un posto in cui lasciare la macchina, si è presentato un altro problema. Mi ero allontanato parecchio da casa e intorno a me le strade erano tutte allagate». Intorno, il caos e le urla delle persone. Il giovane è riuscito a tornare sulla strada principale, «mentre la corrente aumentava. A un certo punto mi sono visto costretto a rifugiarmi in una lavanderia a gettoni che si trova lungo la via, mettendomi in piedi su un divano lì presente perché nel frattempo anche i negozi si stavano allagando». Dopo qualche minuto Stefano Rose ha deciso di tentare di raggiungere casa, da cui non distava molto. «La corrente però si era fatta molto forte - ha ricordato - Quando sono arrivato all’incrocio davanti al mio condominio, la situazione era tale da rendere veramente difficoltoso procedere. A un certo punto mi sono trovato intrappolato tra un’auto e un furgone e li ho dovuti scavalcare per arrivare a casa». Nel momento in cui è giunto davanti al portone, l’acqua ormai gli arrivava quasi al busto. Ed era quasi mezzanotte.
La corsa a comprare acqua e cibo
La mattina successiva, «il livello dell’acqua è calato, ma è iniziata la “corsa” ai supermercati. Anche la mia inquilina ed io siamo dovuti uscire per fare provviste», ha detto.
L’erogazione di acqua e corrente era stata interrotta e, a fare da sfondo, c’erano gli elicotteri che sorvolavano la zona. «Scene da apocalisse. Per strada, accanto alle carcasse delle auto, c’era la fila delle persone dirette nei supermercati, dove però acqua e generi alimentari iniziavano già a scarseggiare».
La solidarietà e le contestazioni
Nei giorni successivi «si è creata una rete di solidarietà incredibile - ha affermato - In tantissimi sono arrivati per aiutare a spalare il fango». Lo stesso 19enne si è rimboccato le maniche per dare una mano ai negozi della zona, devastati dal fango. Parallelamente però, è anche cresciuta la rabbia della popolazione sfociata poi nelle durissime contestazioni di domenica nei confronti del re Felipe, della moglie Letizia e del premier Pedro Sanchez in visita nelle zone colpite. «L’allerta è stata data troppo tardi, quando già il livello dell’acqua si stava alzando. E la situazione continua a essere critica».