Autostrada

I Comitati ambientalisti: "Pedemontana è uno spettro, non rinunciamo alla lotta"

Le recinzioni? "Sono poco più che scenografie, finalizzate a far credere che ormai ci siamo, ed è inutile opporsi".

I Comitati ambientalisti: "Pedemontana è uno spettro, non rinunciamo alla lotta"
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"Pedemontana, uno spettro che si aggira per la Brianza". Le associazioni ambientaliste continuano l’opera di contrasto rispetto alla nuova autostrada.

I Comitati continuano la battaglia contro Pedemontana

Il Comitato per la difesa del territorio (Lissone), Ferma Ecomostro tratta DBreve (Vimercate), il Coordinamento No Pedemontana (Desio e tratta B2), il Comitato Suolo (Desio) Libero denunciano: "Da due anni siamo abituati a leggere frequenti dichiarazioni propagandistiche con le quali i vertici di Pedemontana annunciano l'imminente avvio dei lavori, ma vengono puntualmente disattesi. Da alcuni mesi agli annunci si sono aggiunte le recinzioni comparse in alcuni Comuni lungo il tracciato, dando l'impressione che i lavori siano ormai imminenti, ma non è così. Le recinzioni riguardano attività propedeutiche, ovvero verifiche preliminari e bonifiche di eventuali ordigni bellici, e sporadicamente si avvista qualche ruspa".  Stesso discorso "per le aree del disastro Icmesa, contaminate dalla diossina. Recintati nella prima metà di settembre, ma è tutto fermo".

"Un grave errore arrendersi"

Le recinzioni? Per gli ambientalisti "sono poco più che scenografie, finalizzate a far credere che ormai ci siamo, ed è inutile opporsi. Credere a questa narrazione, abbandonare l'azione di denuncia, di contrasto o limitarsi a chiedere mitigazioni e compensazioni sarebbe un gravissimo errore. Sappiamo che si tratta di un progetto con un iter già avanzato e un appalto assegnato per le tratte B2 e C. Diverso per la tratta D breve, attualmente né approvata né finanziata".

"Pedemontana ha più problemi di quel che sembra"

I gruppi sono convinti però che "Pedemontana ha molti problemi, più di quanto faccia credere". A questo proposito ricordano che "la Banca Europea degli Investimenti, che dovrebbe erogare la quota più cospicua del finanziamento, non lo ha ancora fatto. A gennaio scadrà di nuovo, l'ennesima, la quinta per esattezza, proroga di pubblica utilità, necessaria per procedere agli espropri. E così dal 2009 migliaia di proprietari continuano ad essere in un limbo in cui, di fatto, non possono disporre dei propri beni in attesa poi di esserne privati. Una prevaricazione che denunciamo con forza". La lotta dei Comitati ambientalisti continua: "Siamo più che mai attivi sui territori, tramite molte iniziative, ed esortiamo tutti all'azione".

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