Pedemontana, "l'ultimo saluto" ai boschi di Arcore prima dell'arrivo del cantiere dell'autostrada
Appuntamento per sabato 23 novembre alle ore 15 in piazza Durini, ad Arcore
Sarà un'ultima passeggiata che arriverà fino alle soglie del cantiere di Pedemontana. Una sorta di corteo funebre promosso da Circolo Gaia Legambiente Usmate Velate, dal Comitato No Pedemontana Lesmo-Camparada-Arcore, Associazione Colli Briantei e da ImmaginArcore per salutare i boschi di Bernate prima che essi vengano rasi al suolo dal cantiere della futura autostrada.
Appuntamento per sabato 23 novembre a Bernate
L'appuntamento è per sabato 23 novembre, alle ore 15 in piazza Durini, ad Arcore (nella frazione di Bernate). Da lì partirà la passeggiata fino alle soglie del cantiere di Pedemontana, l’autostrada che attraverserà la Brianza e che ne cambierà anche il paesaggio.
"Un cammino verso boschi che saranno devastati, in un territorio che cambierà per sempre - hanno sottolineato gli organizzatori - Ancora una volta volgeremo lo sguardo immaginando la devastazione che sarà, per osservare, per conoscere, per riflettere sula perdita della biodiversità, sull'ulteriore urbanizzazione e antropizzazione che ne conseguiranno in un territorio già al collasso per inquinamento e traffico. Parleremo anche del senso e del valore di mitigazioni e compensazioni, che sappiamo non mitigheranno e compenseranmo un danno che non sarà riparabile dal denaro e neppure da barriere naturali o artificiali".
Il cambiamento climatico
Durante la camminata si parlerà anche del cambiamento climatico in atto in questi anni.
"Lo faremo mentre il cambiamento climatico drammaticamente ci impone di prendere direzioni opposte, rispetto ad un modello che propone di aggiungere strade e cemento a strade e cemento. Vogliono fare Pedemontana, dispongono del potere politico per riuscirci, però noi ci battermo per fermarla, con tutte le nostre forze insieme alla moltitudine di cittadini che nella Brianza non la vogliono".
Anche l'intelligenza artificiale "boccia" Pedemontana
Sempre sul tema Pedemontana c'è da registrare un esperimento curioso effettuato nei giorni scorsi e basato su una ricerca ad opera di un componente di Suolo Libero, gruppo di cittadini attivi di Desio, effettuata pochi giorni fa, ponendo le domande riportate a ChatGpt in una versione free.
"Bombardati quotidianamente dalle potenzialità dell’intelligenza artificiale, è stato replicato un esperimento già compiuto alcuni anni fa per verificare se una “mente” (termine improprio) non umana, alla quale si tende ad attribuire un’oggettività di giudizio, che però sappiamo essere impossibile nella realtà, può fornire elementi per affermare che Pedemontana è bene realizzarla, coi costi economici ed ambientali che ne conseguono - si legge in una nota stampa firmata da Isotta Como (Suolo Libero), Roberto Sala (ImmaginArcore), Marida Colombo e Isabella Sangalli (Circolo Gaia Legambiente Usmate Velate) -
Nella sequenza dell’”Hai detto:” e “ChatGPT ha detto:” trovate il dettaglio di domande fatte e risposte. Ottenute.
Sono state poste domande articolate, che richiedevano risposte anche complesse e ricercando non solo elencazioni di pro e contro, bensì pure sintetici giudizi di merito".
"Vale la pena realizzare Pedemontana?"
"Tra le risposte figura pure questa che rimanda a sua volta ad un’altra domanda e cioè se in conclusione vale la pena di realizzare Pedemontana. Ecco la risposta dell'intelligenza artificiale: “Alla luce delle problematiche evidenziate, sembra difficile giustificare la Pedemontana come la scelta migliore. Il progetto presenta rischi ambientali (distruzione del territorio, contaminazione da diossina), incertezze economiche (costi pubblici elevati e traffico incerto), e impatti sociali (deterioramento della qualità della vita e del paesaggio in una zona già densamente urbanizzata) - continua la nota stampa - Considerando tutto ciò, probabilmente non vale la pena procedere con un'infrastruttura così impattante, quando esistono alternative più sostenibili che potrebbero risolvere i problemi di traffico e favorire la mobilità, senza devastare ulteriormente un territorio già messo a dura prova. Le risorse pubbliche potrebbero essere meglio utilizzate in soluzioni a lungo termine che migliorano la qualità della vita senza causare danni irreparabili all'ambiente e alla salute".
Il testo integrale si trova anche sul sito "suololibero.it" e sulle pagine Facebook di associazioni ambientaliste e loro esponenti.