Le dichiarazioni del membro PD del Parlamento Europeo

Pedemontana, Benifei presenta una interrogazione alla Commissione UE

"È urgente fare luce sul rispetto delle regole europee, prima dell’erogazione del prestito, ancora non effettuata, visto l’utilizzo di ingenti risorse pubbliche per la costruzione di un’opera che continuiamo a ritenere dannosa"

Pedemontana, Benifei presenta una interrogazione alla Commissione UE
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“Ho presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per verificare la corretta applicazione del diritto comunitario in materia di appalti pubblici rispetto al finanziamento della Banca Europea degli Investimenti per il Progetto di Autostrada Pedemontana Lombarda. È urgente fare luce sul rispetto delle regole europee, prima dell’erogazione del prestito, ancora non effettuata, visto l’utilizzo di ingenti risorse pubbliche per la costruzione di un’opera che continuiamo a ritenere dannosa per l’ambiente, la biodiversità e la qualità dell’aria, oltre che inutile da un punto di vista trasportistico”. È quanto dichiara Brando Benifei, membro PD del Parlamento Europeo eletto nella circoscrizione Nordovest.

Pedemontana, Benifei presenta una interrogazione alla Commissione UE

“Il progetto originale prevedeva infatti la realizzazione del collegamento autostradale tra Dalmine, Como, Varese, Valico del Gaggiolo, la cui concessione fu rilasciata senza gara, prima della entrata in vigore della disciplina europea sul coordinamento delle procedure d’appalto, che renderebbe tale concessione immodificabile pena il suo decadimento” - continua. “Pedemontana non sta rispettando tali presupposti di immodificabilità, con modifiche sostanziali dei caposaldi toponomastici, già richiamate nel nuovo PEF di Pedemontana approvato dal CIPESS. In particolare, non è prevista la realizzazione della tratta D che dovrebbe raggiungere il caposaldo toponomastico di Dalmine, ma è in corso di approvazione una diversa tratta, denominata "D Breve", con terminale ad Agrate Brianza. Insieme ai consiglieri PD in Regione Lombardia e al gruppo provinciale Brianza Rete Comune continueremo a lavorare, tanto in Europa quanto a livello locale e nazionale, per dare voce ai cittadini che si oppongono allo sfregio del loro territorio e lo sperpero di denaro pubblico” conclude Benifei.

Ponti "Iniziativa opportuna"

“Credo che l’iniziativa di Brando Benifei sia opportuna - afferma il consigliere regionale del PD Gigi Ponti - perché abbiamo tutti bisogno di chiarezza su come stiano effettivamente le cose. Il progetto della cosiddetta ‘D breve’, che non trova il consenso del territorio e dei Sindaci, oltretutto dal punto di vista trasportistico non rispetta nemmeno le finalità dichiarate dal progetto.”
Secondo Ponti “chiarezza e trasparenza sono i presupposti anche per una discussione realistica su questo tema estremamente controverso.”

Di Paolo "Una battaglia corale e culturale"

“L’interrogazione presentata dall’on. Benifei - sostiene Vincenzo Di Paolo, capogruppo del centrosinistra in Consiglio Provinciale - si inserisce oggi in un quadro più ampio di azioni mirate a salvaguardare la Brianza rispetto agli effetti di un'opera che non corrisponde alle necessità vere del territorio e non darà soluzione ai veri problemi che riguardano il diritto alla mobilità dei nostri cittadini.”
“C'è una comunità che si è attivata - fa notare Di Paolo - c'è la mobilitazione di comitati, associazioni, singoli cittadini e c'è l'impegno quotidiano di molti Comuni. È una battaglia corale e culturale, prima ancora che politica, contro un progetto insostenibile dal punto di vista finanziario e ambientale, ma anche a favore di un modello di sviluppo alternativo adeguato alla realtà della Brianza.”

“In queste ore - spiega il consigliere provinciale Francesco Facciuto - stiamo lavorando ad un nuovo contributo in sede di Valutazione di Impatto Ambientale, presso il Ministero dell’Ambiente. Anche in questo procedimento, Pedemontana ha mostrato una condotta approssimativa e non rispondente al dovere di leale cooperazione istituzionale. Le criticità già rappresentate dai Comuni e dalla Provincia di Monza e Brianza non hanno infatti trovato risposte minimamente adeguate.”

(foto archivio)

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