Tassa di soggiorno per chi pernotta in hotel e B&B
Dal 1 aprile 2025 i non residenti che soggiorneranno nelle strutture ricettive dovranno pagare un euro al giorno, la somma sarà destinata a interventi in materia di turismo, manutenzione e cultura
Con 14 voti a favore, zero contrari e sette astenuti giovedì sera della scorsa settimana il Consiglio comunale di Limbiate ha dato il via libera all’approvazione dell’istituzione dell’imposta di soggiorno per le persone non residenti in città.
Tassa di soggiorno per chi pernotta in hotel e B&B
«E’ una novità perché l’Amministrazione ha previsto a bilancio una somma di 50mila euro – ha spiegato il vicesegretario generale del Comune Giuseppe Cogliati – In città ci sono un hotel con 200 camere e una decina di B&B. La novità, per il primo anno entrerà in vigore dal primo aprile dal momento che per i primi mesi del 2025 alcune strutture hanno già ricevuto prenotazioni».
Come già in commissione, l’opposizione di Centrosinistra ha manifestato alcune perplessità, sottolineando che Limbiate non ha una vocazione turistica e che ad ogni modo possano essere prese in considerazione alcune possibilità di esenzione.
Ma non solo. Dalla minoranza è stato anche avanzato il dubbio che l’introduzione dell’imposta possa andare a penalizzare le strutture cittadine proprio perché così potrebbero risultare meno competitive rispetto a quei Comuni che ancora non si sono dotati di un uguale strumento.
Alla fine del dibattito la posizione del Centrosinistra è stata però tutto sommato «morbida» esprimendo un voto di astensione al provvedimento.
La Giunta ha previsto un’imposta di 1 euro e i proventi della riscossione, secondo i programmi dell’Amministrazione comunale, saranno utilizzati proprio per realizzare interventi in materia di turismo, manutenzioni sul territorio, fruizione e recupero di beni culturali e ambientali, oppure di servizi pubblici.
Da parte sua il sindaco Antonio Romeo ha difeso le scelte della Giunta e la «bontà» del provvedimento:
«Siamo il Comune che applica l’imposta più bassa in tutta la Brianza. Anzi, più che un’imposta preferisco pensarlo come un contributo. Un euro, mentre da altre parti se ne fanno pagare tre. Abbiamo messo una previsione a bilancio, non ci sono stranezze, siamo una città normale. Anzi, ci vuol però essere l’ambizione di pensare a qualcosa che può migliorare. Perché non provare ad avere l’ambizione che tra 30 anni Limbiate possa avere una vocazione turistica o comunque attrattiva e non solo attraverso la presenza delle persone che vengono alle fiere o alle partite di calcio. Ci sono le potenzialità dei Distretti urbani del commercio, perché non pensare a come potrebbe essere più bello e attrattivo il nostro centro storico, oppure a come potrà attirare interesse la stagione teatrale».