Monza

In Camera del Lavoro un flash mob nella Giornata contro la violenza sulle donne

"Abbiamo raccolto le storie delle oltre 90 donne vittime di femminicidio: è stato difficile perché le loro storie vengono soffocate da quelle dei loro assassini"

In Camera del Lavoro un flash mob nella Giornata contro la violenza sulle donne
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Un flash mob in occasione del 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne. E' quello che si è tenuto questa mattina presso la Camera del Lavoro di Monza.

In Camera del Lavoro un flash mob nella Giornata contro la violenza sulle donne

"Oggi è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne - hanno esordino nel piazzale di via Premuda a Monza le donne della Camera del Lavoro della Brianza -. Quest'anno in Italia, fino a oggi, 97 sono state vittime di femminicidio: verranno ricordate per come sono state uccise e per l'uomo che ha fatto loro male. Ma noi oggi vogliamo celebrare le loro vite prima che diventassero vittime".

"Abbiamo cercato per ognuna di loro una foto e una frase che parlassero di come erano, di cosa amavano, di cosa rappresentavano per gli altri - continuano le organizzatrici - abbiamo fatto fatica, perché troppo spesso la loro storia veniva soffocata dalla storia del loro assassino: ma oggi, qui, non diremo nulla su chi le ha portate via, parleremo solo di chi erano e di cosa non potranno più essere".

"Noi oggi - hanno concluso dalla sede provinciale della Cgil - diciamo insieme a loro STOP alla violenza Sì alla vita".

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Queste le parole cob cui ha preso avvio il flash mob organizzato nel cortile di ingresso della sede di via Premuda della Cgil di Monza e Brianza: una grande installazione con la scritta STOP! violenza sulle donne, realizzata con le foto delle quasi cento donne uccise nel 2024.

Per ciascuna, i partecipanti al flash mob, donne e uomini della Cgil della Brianza, hanno letto il nome e una frase che le rappresentava. E poi canzoni, letture e un minuto di rumore "per tutte le vittime di femminicidio, per tutte le persone che non possono più parlare, per rompere il silenzio attorno alla violenza, perché cambiare è possibile e necessario".

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