Seregno

«Truffata dal campione paralimpico»

Il caso giudiziario del misintese Fabio Anobile: anche una seregnese, Serena Leva, denuncia un mancato acquisto

«Truffata dal campione paralimpico»
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Nel 2016 aveva vinto il bronzo alle Paralimpiadi di Rio, ora è finito al centro di un’inchiesta per truffa. Da quel che è emerso prometteva beni di lusso e con la scusa di un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato, intascava i soldi senza mai consegnare nulla. Nel mirino delle indagini è finito il campione Fabio Anobile, 31 anni, originario di Saronno e con una residenza a Misinto, anche se da mesi risulta irreperibile.
Intanto si allarga la lista di coloro che affermano di essere stati raggirati. Tra questi c’è anche una seregnese, Serena Leva, 34 anni.

«Truffata dal campione paralimpico»

L’atleta paralimpico nel 2021 le aveva promesso due biciclette sportive della Trek (modello Procaliber 9.8) - una per lei e una per il cognato - chiedendo un pagamento anticipato che, in totale, sfiorava i 3500 euro.

«Era un affare perché il loro valore era molto maggiore – ha spiegato – Abbiamo pagato un acconto e poi le tasse di sdoganamento. Visto che le bici tardavano ad arrivare, lo abbiamo contattato per capire cosa fosse successo. Lui diceva di non preoccuparsi, ma la consegna veniva sempre rimandata. E la cosa è andata avanti per un po’, finché a un certo punto non ha più risposto neanche ai messaggi ed è sparito. Non c’è stato più nulla da fare, anzi, mi ha anche bloccato sul telefono. Fortunatamente non abbiamo pagato tutta la cifra, ma ci abbiamo rimesso parecchi soldi. Quando ho avuto la certezza di non avere più riscontro da lui, ho intrapreso le vie legali per avere giustizia».

Per la donna una grande delusione

Oltre alla rabbia, per la seregnese, dopo essersi resa conto di essere stata vittima di una truffa, anche una grande delusione perché mai avrebbe creduto che l’atleta, che conosceva da anni e si era sempre presentato come un esempio di valori e buoni principi, potesse essere responsabile di un’azione così grave.

«Per me era un modello, tanto che lo avevo anche invitato nell’azienda in cui lavoravo all’epoca a raccontare la sua storia e la sua esperienza nel mondo dello sport paralimpico in occasione di uno degli eventi più importanti del Gruppo, di fronte a una platea di oltre 600 manager e imprenditori. In realtà, ho scoperto dai giornali, mesi più tardi, che anche lì aveva cercato di fare la stessa cosa con altri. Ancora non riesco proprio a capacitarmi».

L'inchiesta

Nel frattempo è esplosa la vicenda che vede Anobile al centro dell’inchiesta. Tra i truffati, come riportano le cronache nazionali, anche Laura Marsilio, 56 anni, di Fratelli d’Italia, ex assessore comunale nella Giunta di Gianni Alemanno a Roma. A lei il campione avrebbe spillato diverse migliaia di euro per borse griffate Prada.

Un altro avvocato ha perso circa 8mila euro per due Rolex mai ricevuti, che aveva acquistato come regalo di Natale.

Il copione era sempre lo stesso: facendo leva sulla sua parlantina spigliata, sul suo carisma e la popolarità dopo il successo paralimpico, ai suoi interlocutori proponeva beni di lusso a condizioni di favore, con sconti notevoli, chiedendo degli anticipi: una volta intascati i soldi, spariva. Dopo le denunce e le indagini del pm Delio Spagnolo del Tribunale di Roma, che ha individuato almeno una decina di presunte vittime del campione, ora rischia il processo per truffa.

(nella foto di copertina Fabio Anobile)

Commenti
Salvatore

A luglio del 2022 ho avviato anche io la procedura legale verso questo parassita. sono un ciclista di Seregno anche io, richiedendo alcune bici , in modo legale con fattura (che non è mai arrivata), ne bici ne fattura. conosciuto tramite amici nel giorno che moriva sua madre all'ospedale di Sesto San Giovanni. anche in un momento come quello ,il parassita, non ha avuto il ben che minimo senso di vergogna.

Franco

Che ha sempre ragione Vanna Marchi...

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