Desio

Botte in centro, negoziante finisce in ospedale. Residenti e commercianti chiedono più controlli

La colluttazione in corso Italia ha tenuto banco, sotto accusa anche la mancanza di illuminazione che riduce il senso di sicurezza

Botte in centro, negoziante finisce in ospedale. Residenti e commercianti chiedono più controlli
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In settimana in centro a Desio non si è parlato d’altro. Martedì scorso, poco dopo le 18, un gruppo di ragazzini, probabilmente minorenni, stazionava davanti al negozio cinese di corso Italia. Non è chiaro ancora cosa sia successo esattamente ma a un certo punto uno di loro è arrivato alle mani con il titolare, un 41enne.

Botte in centro, negoziante finisce in ospedale

Questo è finito in ospedale in codice giallo per le conseguenze riportate, essendo stato colpito al volto. Probabilmente con un pugno. Qualcuno, tra residenti e commercianti, ha visto e ha allertato il servizio di emergenza urgenza. Sul posto si è portata l’ambulanza, con il personale che ha soccorso il titolare del negozio. Sono intervenuti anche i Carabinieri e la Polizia Locale, nel frattempo il gruppo di ragazzi si è dileguato. Nei giorni successivi qualcuno ha poi affisso un cartello esprimendo solidarietà al negoziante. Intanto, residenti e commercianti hanno espresso preoccupazione per quel che riguarda la sicurezza.

Residenti e commercianti chiedono più controlli

«Purtroppo la situazione è diventata insopportabile, questi ragazzi si spingono e si buttano anche contro le vetrine dei negozi – riferisce un esercente che preferisce restare nell’anonimato – A me è successo più volte. Ragazzini che arrivano puntualmente, come è successo martedì, ed erano almeno una decina. Iniziano a provocare, a lanciare insulti contro le persone, a fare schiamazzi, a bestemmiare. Io ho paura sinceramente. Ho visto la colluttazione, era anche buio, e la verità è che non ci si sente sicuri. Mi auguro che ci sia una maggiore presenza della Polizia Locale. Sono ragazzi scalmanati, se non peggio. Non è una questione di vivacità».

Il negoziante ha usato parole forti.

«Dalle 18 in poi è buio e qui in centro non c’è più nessuno – afferma Michela D’Angelo de La Libellula – Ho visto le sirene. Certo, i controlli ci vorrebbero sempre, così saremmo più sicuri».

A chiedere più vigilanza quando diventa buio è anche Alessandro Sala di Isapel, «per una maggiore tranquillità di chi vive e lavora qui».

Per Roberto Coppolino del negozio di ottica VisionEvelin «in centro il problema principale è l’illuminazione – fa presente – Alle 17 è tutto buio, mentre una città o una via illuminata danno un senso di sicurezza. Non credo che Desio sia una città pericolosa, non c’è nessuna emergenza, ma non è possibile che da quindici anni non si riesca a rimediare a questa situazione. Serve un’illuminazione adeguata e le telecamere».

A esprimere preoccupazione, invece, è Massimo Lania del Magic Store:

«Siamo qui da un mese e mezzo, ci siamo spostati da via Matteotti sulla via centrale per un maggiore decoro, ma la situazione non è migliore. Finché questi ragazzi entrano e rubano un articolo dà fastidio ma può capitare, è quando si arriva all’aggressione che non è più tollerabile. Questi sbruffoncelli girano spesso, provocano, dicono bestemmie in modo continuo. Prima gli spari e poi questo episodio in pochi giorni, sono situazioni che non lasciano tranquilli. Certo, noi abbiamo le telecamere e il pulsante di emergenza, ma è veramente spiacevole. Magari si dovrebbero guardare meno gli scontrini del parcheggio e ci vorrebbe una maggiore sorveglianza. Questo dovrebbe essere il salotto della città, e invece la realtà è ben diversa».

Massimo Lania

«Chiediamo più attenzione, soprattutto quando fa buio – rimarca Nino Mirenda del Bar Centrale – Capisco che le forze dell’ordine sono impegnate, ma una soluzione va trovata; magari ci vorrebbero delle telecamere, per punire chi crea insicurezza e paura. Capita che quando è chiuso arrivi qualche ubriaco che ti minaccia perché vuole la bottiglia di birra, e insiste. Questa settimana ho sentito che sono state tagliate delle gomme, una persona è stata aggredita. Non sappiamo come difenderci, perché se si fa da soli poi anche se hai ragione passi dalla parte del torto. Ultimamente, però, la situazione sta andando oltre».

Nino Mirenda

Sulla stessa linea anche Carlotta Barlozzetti, del negozio di telefonia e centro Tim.

«Quando è buio qui non si vede niente – specifica – Spesso entrano delle facce poco raccomandabili. Abbiamo installato anche le protezioni per una maggiore sicurezza, ma quando sono sola non sono per niente tranquilla».

Carlotta Barlozzetti

Illuminazione e più sorveglianza: tutti d’accordo, compresi i residenti. E l’auspicio è che l’appello venga raccolto.

(in copertina l’intervento dell’ambulanza subito dopo la colluttazione in corso Italia)

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