Mamma morta per dare la vita alla sua piccola, lo strazio del compagno: "Chissà se abbiamo fatto la scelta giusta..."
Massimo Chinaglia, dopo la morte di Deborah Vanini, è tornato con la figlia nella casa dei genitori, a Meda.
«A 40 anni sono tornato a casa dei miei genitori, a Meda. Non riesco a stare nella villetta di Giussano che io e Deby abbiamo comprato l’anno scorso a dicembre. Un sogno che si realizzava dopo tanti sacrifici: una casa tutta nostra dove vivere con i nostri cani e la nostra bambina. E invece ora siamo rimasti io e Megan. Più passano i giorni e più mi assalgono i dubbi… Non so se abbiamo fatto la scelta giusta».
Mamma morta per dare la vita, lo sfogo del compagno
Massimo Chinaglia ha lo sguardo basso mentre a passi lenti segue la suocera che tiene il trasportino rosa con dentro il dono più prezioso che la compagna Deborah Vanini, 38 anni, gli ha fatto: la piccola Megan, di appena due mesi, che lei ha scelto di far nascere non sottoponendosi alle cure per il tumore scoperto lo stesso giorno in cui ha saputo che sarebbe diventata mamma. Lo incontriamo intorno alle 15.30, in via Cialdini, appena uscito dal condominio dove abitano i suoi genitori e dove anche lui ha vissuto prima di conoscere quella che era sicuro sarebbe stata la donna della sua vita.
"Più passano i giorni e più sto male, chissà se abbiamo fatto la scelta giusta"
«Stiamo portando la piccola a fare la visita dal pediatra», ci ha detto guardando verso la figlia, che intanto la mamma di Deborah, Eleonora Garuffa, sta caricando in auto. A terra c’è un altro trasportino, quello per gli animali, con dentro uno dei tre cagnolini della coppia. «Oggi è il suo compleanno, andiamo a festeggiarlo a Cologno Monzese, nel centro estetico dove Deby lavorava - aggiunge Massimo - Non me la sento molto, ma so che lei avrebbe voluto così. Adorava i nostri cuccioli». Il 40enne trova la forza di parlare nonostante il dolore insopportabile che prova. Sono passati solo tre giorni dal funerale della sua compagna, celebrato a Como, la sua città d’origine. «Più passano i giorni e più sto male... Avrei solo voglia di dormire e di piangere…», ci confida. Poi sta un attimo in silenzio e scuote la testa: «Non so neanche se abbiamo fatto la scelta giusta… E’ vero che ora ho la bambina, ma Deby non c’è più. Ho tanti dubbi che mi assillano».
Il tormento interiore del compagno della mamma morta a 38 anni
Non nasconde il suo tormento interiore, i sentimenti contrastanti che si intrecciano nel suo cuore e le tante domande che affollano la sua mente. Lo rincuora sapere che «Deby dall’alto ci aiuterà ad andare avanti. Lei era certa della sua scelta. Aveva paura, ma non ha mai avuto un tentennamento: ha sempre pensato prima alla bambina». Era così la sua Deborah: stupenda dentro e fuori. Una donna affascinante, piena di vita e di passioni, che amava assaporare ogni singolo istante. Oltre alla sua bellezza, sono state la sua solarità e generosità a conquistare Massimo.
La loro bellissima storia d'amore
«Ci eravamo conosciuti in discoteca, ma poi ci eravamo persi di vista - dice il 40enne, tuffandosi nei ricordi - Il 15 aprile 2014 ci siamo incontrati per caso a un autolavaggio a Carate Brianza. Appena l’ho rivista sono rimasto incantato. Da allora non ci siamo più lasciati».
E in dieci anni di relazione hanno costruito tanto, mattone dopo mattone, certi che sarebbero stati insieme per sempre.
«Abbiamo convissuto per quattro anni a Seregno, poi abbiamo cercato casa e nel dicembre dell’anno scorso abbiamo comprato a Giussano la villa che avevamo sempre desiderato, con tanti spazi per noi e per i nostri futuri figli - spiega - Ci sembrava di vivere un sogno». Da un paio d’anni la coppia stava cercando di avere un figlio. Un desiderio che avrebbe coronato la loro bellissima storia d’amore, unica e travolgente.
Deborah nello stesso giorno ha scoperto di essere incinta e di avere un tumore
Ma nessuno avrebbe mai immaginato che il giorno più bello della loro vita sarebbe anche diventato quello più terribile: dopo la scoperta della gravidanza e la gioia immensa provata per una nuova vita che erano pronti ad accogliere, sui due giovani è piombato un macigno, una diagnosi che sembrava una condanna inappellabile.
«Lo stesso giorno in cui Deby ha scoperto di essere incinta abbiamo saputo che aveva un tumore al quarto stadio. Dal sogno siamo passati a un incubo nel giro di poco», conferma il 40enne.
Si sono guardati negli occhi e le lacrime di felicità si sono mescolate a quelle di disperazione.
«Abbiamo passato notti intere a piangere, non credevamo possibile una cosa del genere, continuavamo a chiederci perché fosse successo proprio a noi. Non ce lo meritavamo, Deby non se lo meritava. Era di fronte alla scelta più difficile della sua vita: portare a termine la gravidanza rinunciando alle cure che avrebbero danneggiato il feto oppure rinunciare a nostro figlio per guarire?».
"Io avevo dei dubbi e li ho tuttora, ma Deby era certa di voler far nascere la bambina"
Momenti davvero drammatici:
«Io ero combattuto e avevo tanti dubbi, e li ho tuttora, mentre lei non ne ha avuti neanche per un istante. Certo, non voleva morire, ma ha detto che avrebbe prima fatto nascere Megan e poi avrebbe fatto di tutto per guarire. Lei era così, pensava sempre prima agli altri che a se stessa».
E con la sua grinta e determinazione è riuscita a portare a termine la gravidanza. Il 18 settembre, dopo un parto difficile, è venuta alla luce la loro piccolina, che Deborah ha cercato di godersi fino a quando è riuscita. Purtroppo ha potuto stringerla a sé e coccolarla solo per due mesi. A fine novembre, infatti, la 38enne è morta.
"Non sarà facile crescere Megan senza di lei, ma so che sarà sempre vicina alla sua piccola"
Un sacrificio, il suo, che è la cifra del suo animo buono e altruista e dell’amore immenso e incondizionato che provava per la sua Megan. Alla quale Massimo racconterà della sua mamma straordinaria.
«Non sarà facile crescerla da solo e spiegarle come mai Deby non c’è più. Le diremo che la sua mamma era davvero speciale. I nonni mi stanno aiutando tantissimo perché in questo momento provo un vuoto immenso - conclude - La sommergeremo d’amore, come avrebbe fatto Deby. So che lei sarà sempre vicina alla sua piccola. Una parte di lei continua a vivere in Megan».
Ciao Massimo. Ti capisco, ho avuto una situazione intricata, ma simile per tanti versi. Sarà dura, ma devi resistere. Sarà utile, se non indispensabile l'aiuto dei nonni e famigliari. E poi, non vergognarti e non sentirti in colpa, continua a lavorare seriamente, come già probabilmente fai e piano piano, tra un po' di tempo, riprenditi in "mano" la tua vita. Torna a ballare, fare viaggi, conoscere nuova gente e nuove donne.. Anche tua moglie lo vorrebbe. Lei purtroppo non c'è più. Ma la tua bimba ha bisogno anche di una nuova mamma e, con pazienza , prima o poi , la troverai. Coraggio. Un abbraccio. Corrado