In scena il volto inedito di Giacomo Matteotti
L'appuntamento è per domani, domenica, in Sala Maddalena. L'ingrasso è libero
In scena il volto inedito di Giacomo Matteotti. Domani, domenica 8 dicembre 2024, è previsto l'appuntamento della rassegna Carta da lettere 2024-Parole, emozioni e passioni, dedicato allo statista ucciso dai fascisti e al carteggio intercorso con la moglie Velia Titta.
In scena il volto inedito di Giacomo Matteotti
L'appuntamento è per le ore 17 in Sala Maddalena, a Monza, l'ingresso è libero, ma si consiglia la prenotazione: mnemosyne-monza@libero.it. Interpreti: Alessandro Castellucci (Giacomo Matteotti), Antonetta Carrabs (Velia Titta), Michele Fierro (voce narrante). Drammaturgia di Ettore Radice. Dopo la proiezione di un video dell'Istituto Luce sul delitto Matteotti, con filmati dell'epoca, verrà messa in scena una lettura scenica, incentrata sul carteggio tra Giacomo Matteotti, assassinato dal regime fascista, il 10 giugno 1924, e la moglie Velia Titta.
"Fu l'oppositore più tenace di Mussolini"
"Il 10 giugno è una data che ricorre spesso nella Storia d’Italia - ha fatto sapere Ettore Radice, autore della drammaturgia- Quel giorno, un secolo fa, Mussolini eliminava il suo più tenace oppositore, dando il via alla dittatura che gettò l’Italia nel totalitarismo e poi nel baratro della Seconda guerra mondiale, iniziata in quel tragico 10 giugno 1940, in cui il tiranno dal suo balcone aizzava il popolo italiano a correre alle armi". Giacomo Matteotti e Velia Titta hanno trascorso insieme appena 12 anni, un tempo segnato da separazioni e sofferenze che però non sono state in grado di spezzare l'intreccio delle loro vite.
"I suoi ideali sono anche i nostri"
"Lo statista socialista fu rapito e subito ucciso (come si scoprirà successivamente), Velia si recò a un breve, freddo colloquio con Mussolini, capo del Governo, per sapere da lui la verità. Il corpo di Matteotti fu ritrovato il 16 agosto del 1924, nei pressi di Monterotondo, e trasportato per i funerali e la sepoltura a Fratta Polesine. La coppia sfidò apertamente il regime fascista per amore di libertà e democrazia, divenendo entrambi martiri. Velia Titta Matteotti, morì nel 1938, quattordici anni dall'omicidio del marito, dopo un intervento chirurgico. Mussolini, pochi giorni dopo la sua morte, affermò che i suoi detrattori sono morti in battaglia e altri sotto i ferri. Fino alla fine Mussolini considerò Velia Titta Matteotti uno dei suoi peggiori nemici. Conclude Radice. "L'onorevole Matteotti è stato l'ultimo che in Parlamento si è opposto a viso aperto alla dittatura fascista, battendosi fino alla fine per i suoi ideali che oggi sono anche i nostri".