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Ventotto anni dopo il trapianto: "Senza la donazione oggi non sarei qui"

L'ex consigliere comunale di Carate Brianza, Davide Bonelli è stato testimone alla cena sociale del gruppo.

Ventotto anni dopo il trapianto: "Senza la donazione oggi non sarei qui"
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«Senza la donazione oggi non sarei qui...». Una testimonianza d’amore verso la vita «riconquistata» quella che Davide Bonelli, ex consigliere comunale, 60 anni compiuti lo scorso 29 settembre, ha raccontato in occasione dell’ultima cena sociale di fine anno organizzata dal gruppo Aido in oratorio a Carate Brianza.

La testimonianza dopo il trapianto

La sua seconda vita è iniziata nell’ottobre del 1996, all’ospedale di Brescia, dopo l’intervento per il trapianto di reni seguito a quasi dieci anni di dialisi. Un calvario comune a tante persone ammalate come lui e costrette a sottoporsi a sedute ripetute per «ripulire» il sangue da liquidi e tossine quando i reni non riescono più a svolgere le loro funzioni.

«Non sono iscritto all’Aido, ma all’associazione sono legatissimo da sempre; così come sono legato da rapporti di amicizia e stima a coloro che da anni si impegnano in città per promuovere la cultura del dono - ha raccontato Bonelli al nostro settimanale - Sì, posso davvero dirmi fortunato perché non sarei qui oggi a parlare se non ci fosse stato il trapianto. Trentotto anni di dialisi sono praticamente impossibili da affrontare... E invece, da quell’ottobre del 1996, sono davvero rinato una seconda volta e devo tutto a quella donatrice di 48 anni, che mi ha ridato la vita. Per ragioni di legge non avrò mai modo di conoscere e incontrare i suoi famigliari e ringraziarli. Ma sono tornato a vivere da quel giorno... Donare vuol dire regalare, dare spontaneamente e senza ricompensa qualcosa che ci appartiene. Quando perdiamo una persona amata è difficile, in un momento di sofferenza così profonda, pensare agli altri, pensare a qualcuno che è malato e che, se non avrà un nuovo organo, avrà un’aspettativa di vita molto bassa. Per questo - ha aggiunto ancora Bonelli - diventa importante informarsi, scegliere e decidere in vita come esprimersi rispetto alla donazione. In questo modo, da un lato si ha la possibilità di elaborare una posizione personale in merito alla donazione e si può esser certi che la propria volontà venga rispettata; dall'altro lato, si sollevano i propri familiari da una scelta difficile in un momento delicato».

La cena dell'Aido Carate Brianza

La cena di sabato l’altro è stata anche l’occasione per aggiornare i partecipanti sull’andamento dei trapianti in Lombardia ed Italia, con numeri in crescita. Per effetto dell’incremento delle donazioni, nella nostra regione, al 5 novembre 2024 sono stati realizzati 712 trapianti da donatore deceduto (sono stati 546 nel 2020, 584 nel 2021, 656 nel 2023).

Fra questi sono state ricordate anche le donazioni di due caratesi recentemente scomparsi: Piero Farina, cofondatore del gruppo Aido di Carate Brianza e revisore dei conti fino al 2020, scomparso il primo ottobre 2024 e Graziella Viganò, presidente della Pro Loco cittadina scomparsa improvvisamente nel mese di giugno per un malore e che ha donato quattro organi all’ospedale San Gerardo di Monza.

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