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Sciopero 13 dicembre, chiusa la M1. Possibili disagi su bus e treni

Per oggi previste difficoltà a spostarsi con i mezzi pubblici a causa di una mobilitazione indetta dall'Unione Sindacale di Base e da AL Cobas

Sciopero 13 dicembre, chiusa la M1. Possibili disagi su bus e treni
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Il 2024 si chiude con un nuovo sciopero dei mezzi. Per oggi, venerdì 13 dicembre 2024  infatti l’Unione Sindacale di Base ha proclamato uno sciopero generale di 24 ore, cui ha aderito anche l’Organizzazione Sindacale AL Cobas, che interesserà il settore dei trasporti.

Nuovo sciopero dei trasporti il 13 dicembre. La situazione

Dalle ore 21:00 di ieri 12 dicembre alle ore 20:59 di oggi, 13 dicembre 2024, il sindacato USB lavoro privato ha proclamato uno sciopero nazionale, che potrà generare ripercussioni al servizio Regionale, Suburbano, Aeroportuale e la Lunga Percorrenza di Trenord.

Negli orari 6-9 e 18-21 viaggiano i treni presenti nella lista dei treni garantiti. Clicca qui per l'elenco dei treni garantiti

 Per quanto rigurda la metropolitana di Milano, Atm in questi minuti ha fatto sapere che, a seguito dello sciopero nazionale generale, al momento restano aperte le linee M2, M3, M4 e M5. Dopo le 8:45 chiude M1. Bus, tram e filobus potrebbero essere rallentati o deviati da una manifestazione.

Per quanto rigurda invece Net Trasporti lo sciopero potrebbe avere conseguenze sul servizio:

  • delle linee urbane di Monza e delle linee z307 e z314 dalle 9 alle 11:50 e dopo le 14:50, fino al termine del servizio
  • delle linee extraurbane di Trezzo dalle 8:45 alle 15 e dopo le 18, fino al termine del servizio

Le motivazioni

Lo sciopero è stato indetto con le seguenti motivazioni:

“contro la politica economica del Governo Meloni esplicitata nella manovra economica per il 2025; contro il crescente coinvolgimento dell’Italia nei teatri di guerra tanto ad est quanto nel sostegno al genocida governo israeliano; contro i progetti di riforma autoritaria dello stato, quali DL 1660, premierato e autonomia differenziata; per forti aumenti salariali oltre il recupero dell’inflazione reale; per una nuova indicizzazione che leghi i salari all’aumento reale del costo della vita; per una vera politica di difesa e rilancio della Sanità Pubblica; per una vera tassazione sui superprofitti di Banche e le compagnie energetiche; la cancellazione delle leggi che hanno introdotto precarietà e liberalizzazione, quali il nuovo codice degli appalti; per veri rinnovi dei contratti nazionali; contro il cosiddetto decreto Cutro che riporterà nella clandestinità migliaia di lavoratori migranti; contro la delega fiscale che avvantaggia i settori e i ceti più abbienti destinata a ridurre la progressività del sistema e allargare ulteriormente le disparità sociali; per l’abolizione dell’IVA sui beni di prima necessità ed il prelievo fiscale sulle rendite finanziarie e i grandi patrimoni; per un tetto ai prezzi dei beni di prima necessità; per la detassazione delle pensioni in linea con gli altri paesi europei e le pensioni minime a 1000 (mille) euro; per un milione di assunzioni nella Pubblica Amministrazione, la stabilizzazione di tutti i precari, lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi già espletati; per una legge sul salario minimo di almeno 10 euro l’ora sui minimi tabellari; per la riduzione dell’orario di lavoro a 32 ore a parità di salario; per il diritto ai servizi pubblici gratuiti e accessibili, all’educazione scolastica, alla sanità e ai trasporti pubblici; per il diritto alla casa, un milione di nuove case popolari, il blocco degli sfratti e degli sgomberi; per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro; contro l’assoggettamento delle istituzioni scolastiche agli interessi delle aziende private e il PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) che introduce la logica dello sfruttamento già dai banchi di scuola; per la difesa del diritto di sciopero”.

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