Donati sette Lillo alla Pediatria dell'ospedale di Desio
Grazie all'iniziativa dei Lions Giovani del Torrazzo di Cesano i portaflebo a forma di leoncino renderanno meno traumatico il periodo di degenza dei bambini.
"Il gioco è terapia": donati sette Lillo alla Pediatria dell'ospedale di Desio. I Lillo sono dei portaflebo cavalcabili a forma di leoncino, ideati per rendere meno traumatico il periodo di degenza ospedaliera dei bambini.
In Pediatria i Lillo, un porta flebo a forma di leoncino
Grazie ai Lillo i bambini ricoverati potranno giocare mentre i medici procederanno con le terapie. Il progetto è stato realizzato grazie ai Lions Club satellite Giovani del Torrazzo Borromeo di Cesano Maderno, che si sono subito attivati. Grazie a due Color Run, una a Seveso e una a Cesano Maderno, sono stati raccolti i fondi. Dopo tanto impegno l'idea si è concretizzata ed è così diventata realtà. E ora i Lillo sono stati consegnati. "Siamo partiti da zero e dopo tanto lavoro, superando la burocrazia, siamo arrivati a questo importante momento. L’obiettivo è aprire a più Pediatrie, cercheremo quindi di promuovere questo progetto con altre realtà - ha spiegato Ruggero Borgonovo, presidente del Lions Club satellite Giovani del Torrazzo - Un gioco che può così aiutare i bambini ricoverati". Presente anche il past president, Filippo Rossi, insieme ad altri soci che hanno contribuito al progetto, e a Renato Orsenigo per i Lions cesanesi. A sostenere l'iniziativa pure il Cobac (Comitato Ovest Brianza Antonio Colombo), che ha seguito l'inaugurazione con il vicepresidente, Sergio Cazzaniga e altri membri dell'associazione, tra cui Rodolfo Rivera, e Marianna Spina, medici del Pio XI. Un aiuto anche dalla Croce Bianca di Cesano Maderno.
"Il gioco è terapia e serve a dare serenità"
"Il gioco è terapia e serve a dare serenità - è intervenuta la dottoressa Tiziana Varisco che, nonostante la pensione, continua a dare il suo importante apporto in reparto - Già negli anni in cui ho svolto il ruolo di direzione della Struttura complessa abbiamo iniziato questo rapporto con le associazioni del territorio, come con i Lions e i Lions satellite di Cesano, che per noi è fondamentale". Ha quindi aggiunto: " E' importante la presenza del Cobac perché sappiamo quello che sta facendo per aiutare la nostra Asst Brianza e i nostri presidi, perché c'è necessità di dare delle risposte al bisogno di salute del nostro territorio. Da soli non ce la facciamo, le associazioni ci affiancano". A rappresentare l'area materno-infantile le dottoresse Patrizia Calzi, Daniela Mattiolo, coordinatrice per la parte pediatrica, il Pronto soccorso pediatrico e l'ambulatorio, e Simona Rossi, facente funzione di direttore della struttura complessa della Pediatria, che non ha potuto essere presente alla consegna dei Lillo, ma ha seguito tutto il progetto. "La Pediatria, gli ambulatori e il Pronto soccorso pediatrico sono un fiore all'occhiello per l'ospedale - ha aggiunto Varisco - La nuova sfida è affiancare anche la Neuropsichiatria infantile, ed è su questo ambizioso progetto che stiamo lavorando".
Il grazie del direttore generale
Il direttore generale di Asst Brianza, Carlo Alberto Tersalvi, ha ringraziato per la donazione e ha ricordato l'impegno per il nuovo Pronto soccorso, con la Radiologia, la Dialisi, ma anche altri interventi per i reparti dell'ospedale come gli spogliatoi per gli infermieri: "Ci sono investimenti importanti e dobbiamo dialogare con la Regione per adeguare i reparti ai nuovi standard e, soprattutto, aumentare i posti letto. E’ una delle criticità che il Cobac e buona parte della politica locale rivendica perché l’area della Brianza è sottostimata per numero di posti letto rispetto a quelli che sono gli standard nazionali e regionali. Pensare di fare un ospedale nuovo non è fattibile nell’immediato, ma si può intervenire in termini di razionalizzazione degli spazi", ha puntualizzato.
L'impegno del Cobac
"Il Cobac continuerà a battersi affinché le esigenze di questo territorio vengano ascoltate - ha detto Cazzaniga - Grazie a questa iniziativa dei giovani Lions che contribuisce a portare solidarietà sul territorio. Il Cobac vuole portare l'attenzione su questo presidio e sul territorio di cui è punto di riferimento, una zona su cui gravitano 700/800mila abitanti ma dove le strutture sono inadeguate. Certo, vedere che qui c’è passione e voglia di fare di sicuro incentiva anche chi ha ruoli istituzionali a raggiungere i risultati. Quello che stiamo facendo ora è aggregare i sindaci e se saranno forti a rappresentare le esigenze del territorio, si riuscirà a superare questo gap e portare a casa i risultati, perché il diritto alla cura deve essere una priorità".