Lega e Fratelli d'Italia ai ferri corti: volano gli stracci
Botta e risposta tra il leghista Lando e il meloniano Arosio dopo lo strappo per l'elezione del presidente della Commissione Commercio
A Lissone tra alcuni consiglieri di Lega e Fratelli d'Italia volano gli stracci.
Lega e Fratelli d'Italia ai ferri corti
Volano gli stracci (di fine anno) tra Fratelli d’Italia e Lega. Ancora una volta, terreno di scontro tra i due partiti che fanno parte della maggioranza che sostiene il sindaco Laura Borella, è la mancata elezione del segretario leghista Matteo Lando alla presidenza della Commissione Commercio.
Lo scorso mese, infatti, dopo le dimissioni del presidente Stefano Arosio (Fratelli d’Italia) il lumbard - stando alle ipotesi - mirava a subentrare alla guida dell’organismo consultivo.
Ma, colpo di scena, lo stesso Arosio ha votato con le minoranze di Centrosinistra evitando l’elezione di Lando e garantendo così la presidenza a Paolo Rivolta, capogruppo di Lissone al Centro.
Lo strappo nel Centrodestra
Decisivo il voto del meloniano che - insieme a quello dello stesso Rivolta e di Elio Talarico del Partito democratico - ha quindi garantito la presidenza all’opposizione. Inutili quindi i voti di Lando e dell’azzurro Cesare Viscardi (eletto poi vicepresidente).
Il dibattito, a margine della votazione per il regolamento del nuovo mercato agricolo di via Pascoli nel rione Da là dal punt, ha visto lo scontro tra il segretario della Lega e l’ex presidente, assente durante il via libera al testo.
«Se non si parla di ruota panoramica, evidentemente per Arosio il tema non è interessante» ha ironizzato Lando.
La replica di Arosio (Fdi)
Una posizione che non è piaciuta al consigliere comunale di Fratelli d’Italia che, nella seduta prenatalizia, ha rispedito al mittente ogni accusa.
Lando fa facile ironia nei miei confronti e lo fa con battute da ragazzino di prima media. Il motivo del suo astio nei miei confronto è dovuto al fatto che lui si aspettava che io lo votassi per la presidenza della Commissione commercio.
Una posizione che Arosio ha difeso a spada tratta.
E’ una scelta, quella di votare il consigliere Rivolta come presidente, che ho fatto convintamente e che rifarei cento volte. Parlare degli assenti è scorretto e sleale e soprattutto da persona non coraggiosa. Perchè avrei dovuto votare per un presidente che avrebbe ingessato e bloccato i lavori della Commissione? Io ho avuto l’onestà di dimettermi e di fare un passo indietro visto che non si faceva niente.
Ha continuato Stefano Arosio.
Fratelli d'Italia perde pezzi?
Le defezioni all’interno del gruppo di Fratelli d’Italia sono, da mesi, ormai all’ordine del giorno.
Prima la cacciata dell’ex vicesindaco Ruggero Sala, poi l’addio di Omar Foligno al gruppo consiliare per approdare nel Gruppo Misto e ora il duro botta e risposta tra un membro del partito di Giorgia Meloni e un alleato della Lega.
La partita per la tenuta della maggioranza, al momento, sembra ancora aperta.
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