Seregno

Aeb-A2A Il sindaco Rossi a giudizio anche alla Corte dei conti

La Procura contesta un danno erariale anche all'ex presidente dell'azienda, Loredana Bracchitta, e all'assessore Giuseppe Borgonovo. Prima udienza il 12 marzo

Aeb-A2A Il sindaco Rossi a giudizio anche alla Corte dei conti
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La Procura regionale della Corte dei conti cita in giudizio il sindaco di Seregno Alberto Rossi, l’assessore Giuseppe Borgonovo e l’ex presidente di Aeb, Loredana Bracchitta per le "nozze" industriali fra Aeb e A2A con l’accusa di aver procurato un danno erariale.

Operazione Aeb-A2A: ipotesi di danno erariale

Il sindaco Alberto Rossi, l'assessore Giuseppe Borgonovo (con delega alle Partecipate all'epoca dell'operazione) e l'ex presidente di Aeb Loredana Bracchitta, a giudizio davanti alla Corte dei conti: la Procura regionale contesta un danno erariale nell'aggregazione fra le società multiutility. In particolare un "danno da errata quantificazione del concambio", che avrebbe penalizzato i soci pubblici di Aeb con un numero di azioni inferiore rispetto a quelle che avrebbero ottenuto qualora si fosse esperita una gara pubblica per la sezione del socio industriale. Inoltre si contesta un "danno da perdita di controllo" a carico del Comune di Seregno, causato dalla "perdita di controllo di Aeb per una contrazione della partecipazione societaria in misura inferiore del 51 per cento e dalla sottoscrizione di patti parasociali che hanno determinato il trasferimento della governance societaria in capo ad A2A".

Corte dei conti, udienza il 12 marzo

Giovedì 9 gennaio è stata fissata la prima udienza del procedimento al 12 marzo, guarda caso pochi giorni prima dell’inizio del processo penale davanti al Tribunale di Monza per la medesima vicenda con l’accusa di turbata libertà della scelta del contraente e turbativa d’asta. L’atto di citazione, a firma del sostituto procuratore Francesco Foggia, contesta "di aver indebitamente permesso, tramite una complessa operazione societaria, l’integrazione di Aeb con A2A senza gara e a condizioni svantaggiose per Aeb, peraltro cedendo a A2A il controllo di fatto sulla partecipata pubblica; ciò, sviando le valutazioni degli organi rappresentativi degli enti pubblici soci e, per tale via, evitandone il pieno ed effettivo coinvolgimento nella scelta del partner privato”. Il materiale acquisito dalla Procura contabile rileva che l'operazione "è stata voluta e programmata da tutti i convenuti sin dall’origine della presidenza Bracchitta e nei dettagli, all’unico fine di assicurare ad A2A un indebito e cospicuo vantaggio patrimoniale".

L'accusa di "agevolare A2A"

Fra le contestazioni della Procura della Conte dei conti l’intento della presidente di Aeb di “marginalizzare la politica e condurre in porto l’operazione di fusione societaria in tempi rapidi; con ogni evidenza, fare ciò presumeva che i lavori degli advisors industriali di Aeb e A2A fossero ben allineati, in modo da evitare di prestare il fianco ad obiezioni da parte dell’opposizione nei consigli comunali degli enti pubblici soci". La Procura contabile riporta alcune conversazioni whatsapp che “fanno ben capire” come presidente, sindaco e assessore “fossero ben consapevoli dei limiti normativi che imponevano, nel caso di specie, lo svolgimento di una gara per la scelta del partner privato, ma che fossero ben determinati ad agevolare A2A, trasmettendo l’idea che tale integrazione societaria portasse vantaggi irrinunciabili”. La quantificazione del danno subito, secondo la Procura contabile, è di 25 milioni di euro per il Comune di Seregno e di 20 milioni per gli Comuni soci di Aeb.

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