Monza

La cerimonia per non dimenticare le vittime della strage ferroviaria

Sessantacinque anni fa il deragliamento del convoglio in viale Libertà

La cerimonia per non dimenticare le vittime della strage ferroviaria
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Sessantacinque anni fa, a Monza, si consumò uno dei peggiori disastri ferroviari del Paese. Era il 5 gennaio del 1960 e un treno, il diretto 341 che andava a Milano, deragliò all'altezza di viale Libertà, finendo dentro uno stabilimento industriale. Quindici morti, centinaia di feriti. Un inferno di ferro e fuoco che per decenni sarebbe poi scivolato nell'oblio.

La cerimonia per non dimenticare le vittime

Solo nel 2011 - dopo un servizio del Giornale di Monza - in città si cominciò a ricordare la strage con una targa e con una cerimonia. Cerimonia che ha avuto luogo anche oggi, sabato 11 gennaio 2025, a 65 anni dal disastro. Il sindaco Paolo Pilotto ha voluto ricordare le vittime, per lo più lavoratrici e lavoratori che si stavano recando verso le fabbriche di Milano - e ha colto l'occasione per sottolineare come, purtroppo, ancora oggi, nonostante i passi avanti fatti in ambito tecnologico, le stragi ferroviarie si verifichino ugualmente. E ha voluto anche ricordare tutti i morti sul lavoro, leggendo poi un messaggio di Silvana Villa, figlia di Giovanni Villa, il primo vigili urbano a intervenire sul posto. Presente anche Angelo Sala, che quel giorno, appena 15enne, si trovava su un altro convoglio, dal quale sentì il frastuono del disastro.

La strage ferroviaria

"Quella mattina il treno 341 arrivò in prossimità del cavalcavia di viale Libertà, ai tempi ancora in costruzione - ha ricostruito il Primo cittadino - A causa della forte nebbia non venne vista la segnalazione che imponeva il limite di 10 chilometri orari. Il treno arrivò così alla velocità di 93 chilometri all’ora, perdendo stabilità all’altezza della curva". Uno dei vagoni finì contro il capannone del lanificio Borghi (adiacente la linea ferroviaria), tre carrozze deragliarono, due vagoni, tra cui un postale, precipitarono e rimasero inclinati tra il ponte e la scarpata; le altre carrozze rimasero sui binari.

La cerimonia si è conclusa con un minuto di silenzio.

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