il delitto al culmine di una lite

Omicidio a Bovisio, per il giudice Stella ha agito per «eccesso colposo di legittima difesa»

La 33enne che ha ucciso il compagno si trova ai domiciliari ma il gip la considera comunque "pericolosa"

Omicidio a Bovisio, per il giudice Stella ha agito per «eccesso colposo di legittima difesa»
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Omicidio a Bovisio, per il giudice Stella ha agito per «eccesso colposo di legittima difesa». La 33enne che ha ucciso il compagno si trova ai domiciliari ma il gip la considera comunque "pericolosa"

Ai domiciliari a casa dei genitori

Una reazione eccessiva, ma pur sempre di «legittima difesa», da parte di una donna considerata comunque pericolosa per la sua «aggressività». Secondo la procura di Monza qui sta la contraddittorietà della pronuncia con cui il gip Marco Formentin ha permesso a Stella Boggio, arrestata per l'uccisione del compagno 38enne Marco Magagna, di lasciare il carcere per andare agli arresti domiciliari nella casa di Limbiate dei genitori.

L'autopsia

Dai primi esiti dell’autopsia è emerso che il colpo sferrato dalla donna  è penetrato molto in profondità nel petto (all’altezza del cuore) dell'uomo. La 33enne avrebbe  impugnato un grosso coltello da cucina «come un pugnale», come lei stessa avrebbe ammesso durante l'interrogatorio, con un colpo entrato dall’alto verso il basso, e penetrato per diversi centimetri in profondità (quindi molto violento).

"Eccesso colposo di legittima difesa"

Il giudice per l’indagine preliminare, nel suo provvedimento, ritiene plausibile l'ipotesi che la 33enne, durante il litigio avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 gennaio nella mansarda al quarto piano del numero 22 di via Tonale, a Bovisio Masciago, abbia agito per «eccesso colposo di legittima difesa», accogliendo quindi la richiesta di arresti domiciliari formulata dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Manuel Messina.

Il gip la ritiene "pericolosa"

È lo stesso gip, tuttavia, a ritenere l'indagata «pericolosa» in quanto capace di «reazioni aggressive», come da giorni va ripetendo un numero sempre più consistente di amici della vittima davanti alle telecamere di programmi tv nazionali che si sono interessati alla vicenda. Il tribunale ha comunque ritenuto credibile la versione della donna, la quale ha sostenuto fin dai primi momenti, di aver reagito per paura di essere picchiata. Ha detto di essere stata spintonata, gettata a terra e di aver avuto paura che l’uomo proseguisse nella sua azione violenta.

La procura valuta il ricorso

Gli inquirenti della procura di Monza, diretta da Claudio Gittardi (mentre l’indagine è coordinata dal sostituto Alessio Rinaldi), stanno valutando la possibilità di proporre appello al Tribunale del Riesame di Milano contro la decisione del giudice, e di formulare nuovamente per Stella Boggio, che resta indagata per omicidio volontario, la richiesta di detenzione cautelare in carcere.

 

 

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