Sicurezza

Misure anti-terrorismo a Monza, si vaglia la zona rossa

Fioriere da 500 chilogrammi sono rimaste a protezione dei pedoni e la Prefettura valuterà se attivare delle zone rosse a Monza come a Milano

Misure anti-terrorismo a Monza, si vaglia la zona rossa
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La barriere anti-terrorismo non sono state smantellate assieme al Villaggio di Natale, ma cinque fioriere da 500 chilogrammi l’una sono rimaste a «protezione del centro storico di Monza», con particolare riguardo alle zone senza marciapiedi per la tutela dei pedoni da eventuali automobili «impazzite».

Misure anti-terrorismo

I new jersey in cemento erano stati installati in tutta fretta il 24 dicembre all’indomani dell’attentato avvenuto nella città tedesca di Magdeburgo il 20 dicembre, in cui un’auto si è scagliata contro un mercatino di Natale uccidendo almeno cinque persone e ferendone altre duecento. Anche a Monza è aumentato il livello di guardia, come a Milano.
L’azione del Comune era arrivata in accordo con la Prefettura e la Questura di Monza e Brianza, con l'obiettivo di rendere l'atmosfera delle feste ancora più serena dopo i timori degli attentati. «E se all’inizio qualcuno ha avuto delle rimostranze, dopo l’attentato di Capodanno a New Orleans non ha più detto niente nessuno», ha rimarcato il primo cittadino Paolo Pilotto che ha potuto contare su una macchina organizzativa davvero tempestiva.
Ora, passate le feste, in prossimità del centro pedonale e delle zone più sensibili alcuni dissuasori sono rimasti «per poter aumentare la tranquillità dei pedoni e di quanti fruiscono della bellezza di Monza».

Misure di sicurezza

«Sono dal lato di via Vittorio Emanuele e in piazza Carrobiolo verso via Carlo Alberto e c’è stata l’attenzione con il posizionamento a garantire le manovre dei mezzi di soccorso», ha spiegato Pilotto annunciando che in settimana ci sarà un nuovo incontro in Prefettura che chiarirà se le misure andranno incrementate o modificate. «Attenderemo le valutazioni su un eventuale incremento degli strumenti anti-intrusioni per dissuadere chi volesse fare atti inconsulti», ha precisato Pilotto.
In corso di valutazione, come trapelato anche dalla Prefettura, se Monza abbia bisogno anche di una o più zone rosse, sulla falsariga sempre di Milano.
«Ne discuteremo con Prefetto e Questore, penso che una città sempre presidiata sia un’utopia, ma bisognerà chiedersi se ci sono punti più critici e come rispondere. Ho vissuto gli anni Settanta e si respirava la paura nelle piazze, è nostro compito preservare e garantire l’idea della socialità serena - ha aggiunto Pilotto - Si lavora in sinergia e la capacità di risposta operativa è senza dubbio massima. Anche per le misure antiterrorismo le abbiamo posate in meno di 24 ore, senza nemmeno che servisse un’ordinanza, con una collaborazione ottima tra Comune, Prefetto, Questore e forze dell’ordine».

Eventuale zona rossa al vaglio

Né sindaco né Prefettura si sbilanciano su quali zone possano essere ancora da attenzionare in termini di sicurezza.
Anche dalla Prefettura c’è stata la conferma che le valutazioni sono in corso, pur essendo Monza diversa da Milano per molti aspetti, per capire se ci sono aree che non sono già state individuate in cui disporre allontanamenti e Daspo con misure temporanee come le ordinanze delle zone rosse: «Serve una mappatura e una ricognizione per valutare provvedimenti straordinari urgenti».
Quanto a piazza Garibaldi, altra zona «calda» in termini di microcriminalità, il Comune sta cercando invece di risolvere il problema dell’illuminazione. La piazza, infatti, nei giorni scorsi è rimasta buia per un guasto alla cabina elettrica su cui c’è stato un’attivazione di Comune e A2A su Enel per risolvere il guasto.

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