Lissone

L'associazione che "insegna" agli studenti il senso del volontariato

Il presidente di EdoniamoSperanza ha incontarto i giovani del liceo scientifico Majorana di Desio

L'associazione che "insegna" agli studenti il senso del volontariato
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Un'associazione di Lissone in cattedra per parlare di volontariato e di quanto è importante fare del bene per il prossimo.

L'associazione EdoniamoSperanza in cattedra

Parlare di volontariato, di beneficenza e di generosità. Al liceo scientifico e classico Majorana di Desio è stata la lissonese «EdoniamoSperanza» a salire in cattedra.

Il presidente Mattia Mauri, infatti, nei giorni scorsi ha incontrato ragazzi e ragazze per parlare del ruolo che hanno gli enti di solidarietà presenti e attivi sul territorio.

L'obiettivo è stato duplice: portare il bilancio di dieci anni di attività filantropica nelle scuole e, soprattutto, spiegare ai giovani il ruolo che le realtà benefiche hanno nella vita quotidiana delle persone che più si trovano in difficoltà.

Il presidente tra gli studenti

Un'occasione unica per offrire nuovi spunti alle nuove generazioni. Un'occasione unica per "raccontare" dieci anni di storia a fianco di chi è in difficoltà.

Abbiamo ragionato sulle sfide e sulle opportunità che regala l’essere parte attiva di un’associazione di beneficenza. È stata un’esperienza molto interessante, forse una delle più profonde che ho fatto in questi dieci anni da presidente.

Ha sottolineato il presidente Mauri a margine dell'incontro.

Dieci anni di impegno

Una mattinata di impegno per comprendere meglio cosa fare per essere d’aiuto al prossimo.

Ho imparato molto e, soprattutto, ho capito che questi ragazzi, divenuti adolescenti un’epoca così complessa, non sono affatto distaccati e privi di sentimento, come tante volte si sente dire: hanno espresso con grande sensibilità il loro punto di vista e le loro sensazioni relative all’aiutare il prossimo, regalandomi nuovi spunti di lavoro e di riflessione sul nostro operato di associazione. Ho provato a trasmettere loro l’entusiasmo e la motivazione che possono spingere un ragazzo di 18 anni ad assumere un ruolo attivo in un’organizzazione benefica, chiarendo però che col solo entusiasmo non si va da nessuna parte: servono impegno e dedizione, come insegnano i risultati conseguiti in questi anni.

Ha concluso il "pres" della Onlus lissonese che da ben dieci anni è impegnata nel sostegno delle persone con disabilità e nella ricerca.

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