Si accende il falò di Sant'Antonio
Appuntamento venerdì 24 gennaio, alle 20.30, in via Guido Rossa.
Verrà acceso dai bambini il falò di Sant'Antonio in programma venerdì 24 gennaio, alle 20.30 a Sovico.
Il falò di Sant'Antonio
Una tradizione antichissima, una festa che mescola storia contadine e riti religiosi. Il 17 gennaio è la festa di Sant’Antonio Abate e la notte in cui secondo la tradizione gli animali parlano. Ma non solo, è la notte dei falò che abbraccia il sacro e il profano. In molte zone d’Italia si accendono falò che simboleggiano la volontà di abbandonare tutto ciò che appartiene ai mesi passati e di rinnovarsi a partire dal primo mese del nuovo anno.
Un appuntamento tradizionale
Anche a Sovico rivivrà la tradizione grazie all’iniziativa organizzata dal Gruppo Cascina Greppi e dalla Pro Loco Sovico in programma venerdì 24 gennaio, dalle 20.30, in via Guido Rossa. Un grande falò che verrà acceso dai bambini con la partecipazione del gruppo Avis e del gruppo folcloristico Firlinfue «La Primavera». Ci sarà anche un aperitivo condiviso: chi vuole partecipare può portare qualcosa da mangiare e da bere. Per informazioni è possibile contattare Mauro al 335-6828078.
E' slittato a causa dello smog
Il falò avrebbe dovuto svolgersi sabato scorso ma venerdì 17 gennaio 2025, Regione Lombardia ha innalzato al Livello 1, nella Provincia di Monza e Brianza, le "misure temporanee per il miglioramento della qualità dell'aria in caso di accumulo di inquinanti". Il provvedimento è stato adottato come conseguenza degli episodi di persistenza del superamento della concentrazione di PM10 nell'atmosfera. Una notizia non proprio felice per i tanti che attendevano i tradizionali falò di Sant'Antonio. Il Livello 1 delle misure temporanee prevede infatti il “Divieto assoluto, per qualsiasi tipologia (falò rituali, barbecue e fuochi d’artificio, scopo intrattenimento, etc...), di combustioni all’aperto anche relativamente alle deroghe consentite dall’art. 182, comma 6 bis, del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 rappresentate dai piccoli cumuli di residui vegetali bruciati in loco”.
Il servizio sarà pubblicato anche sul Giornale di Carate in edicola da martedì 28 gennaio 2025.