Insediamento da 1.200 abitanti, come escono in auto?
I dubbi dei residenti di via Val d'Ossola e le rivendicazioni del consigliere dem Zonca: "Pensiamo alla viabilità già adesso"
Tra via Val d’Ossola e via Monte Grappa, nel complesso della ex Garbagnati a Monza, entro il 2029 ci saranno 1.200 nuovi abitanti. Non ci vuole un genio per capire che ci sarà un obiettivo problema di viabilità.
I timori dei residenti
Dopo che i residenti si erano già fatti sentire in Consulta, esprimendo timori su come così tante persone potessero uscire in automobile negli orari di punta da un’unica strada che si immette su via Monte Grappa all’altezza delle cosiddette «Cinque Curve» già oggi congestionate, il caso è arrivato anche in Consiglio comunale.
A parlare di via Val D’Ossola è stato il consigliere comunale dem Pietro Zonca, da sempre attento a quello che succede a San Rocco. Zonca ha incontrato nelle scorse settimane i residenti e ha personalmente effettuato un sopralluogo sull’area. «Per parlare di viabilità è indispensabile vedere di persona», ha detto.
«I lavori di costruzione dell’operatore privato proseguono e ci saranno 400 nuovi appartamenti su quell’area oltre a servizi come un supermercato, negozi e un impianto sportivo che attireranno altre persone», ha spiegato Zonca.
Insomma, con l’intervento di Arborea Living, si creerà quasi un nuovo quartiere, una sorta di «Monza 2», simile al sogno di Silvio Berlusconi che non molto lontano da lì, alla Cascinazza, sognava anni fa un’operazione simile che non si è però mai concretizzata. Qui parliamo di un’area dismessa, la ex Garbagnati, su cui sono già state edificate 4 palazzine (con 92 famiglie) e altre 17 ne verranno costruite.
Una sola via per uscire
«L’unica possibilità di ingresso e di uscita in automobile è via Monte Grappa-Toniolo e questo porterà inevitabilmente traffico - ha spiegato Zonca - I lavori del secondo lotto proseguono e conviene iniziare adesso a migliorare la viabilità».
Tra le proposte di Zonca, che aveva già sollevato questi problemi quando c’era assessora Martina Sassoli, c’è quella di creare un accesso alternativo.
«Oggi nella parte est del complesso è prevista dalle carte un’uscita ciclopedonale che passa sopra il Lambro con un ponticello e approda in via Rosmini. Al posto di pensarlo solo ciclopedonale avrebbe più senso che fosse un vero ponte che possa essere utilizzato dai residenti anche con le automobili per arrivare in via Rosmini e poi dirigersi verso viale delle Industrie o il centro senza passare da via Toniolo. A quel punto servirebbe il collegamento con la ciclopedonale di via Buonarroti e un marciapiede perché oggi via Rosmini è stretta e non è in sicurezza per i pedoni».
Le richieste migliorative
Alcuni interventi migliorativi sarebbero invece più semplici. Spiegano i residenti:
«La curva di via Val d’Ossola è pericolosa, servirebbe almeno uno specchio per garantire le manovre in sicurezza dei mezzi che si recano alle fabbriche e la protezione dei pedoni, tra cui i molti studenti che passano per andare in stazione».
Oggi anche via val D’Ossola non ha marciapiedi e il passaggio ciclopedonale che collega alla ferrovia e a via Borgazzi è poco illuminato e sporco.
«Abbiamo segnalato anche la presenza di siringhe».
Anche da quel lato qualcuno propone la creazione di una nuova strada che uscirebbe verso via Ampere. Sarebbe fattibile? «Parliamone coi tecnici», propone Zonca.