M5, extracosti sconosciuti e la data slitta ancora
Dalla Commissione che si è svolta oggi in Regione non sono arrivate notizie confortanti: non si vedrà un treno prima di dicembre 2033 e non si sa la cifra esatta dei rincari dei costi
Non solo ci sarebbero extracosti per la M5 che non sono ancora stati quantificati e che oscillano da un più 15 % a un più 40%, ma anche la data di realizzazione della metropolitana a Monza è stata prorogata ancora. Nella migliore delle ipotesi i treni non si vedranno prima di dicembre 2033. E' quanto è emerso oggi, lunedì 10 febbraio 2025, durante una Commissione in Regione a cui hanno partecipato anche i parlamentari brianzoli.
M5, tempistiche più lunghe
Regione Lombardia ha confermato il proprio impegno finanziario di 283 milioni di euro per realizzare il prolungamento della linea metropolitana M5 fino a Monza, mentre il finanziamento statale è salito a 931 milioni di euro, a cui si sommano le risorse degli enti locali per un totale di circa 1,3 miliardi di euro, a testimonianza di un impegno corale che non è mai venuto meno.
“Abbiamo approvato una delibera di Giunta che si è resa necessaria – ha spiegato l’assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche, Claudia Maria Terzi - per aggiornare il cronoprogramma, prendendo atto dell’allungamento dei tempi di realizzazione comunicato dal Comune di Milano che è il soggetto attuatore dell’opera”.
Secondo quanto ha confermato Terzi, il Ministero delle Infrastrutture ha autorizzato lo spostamento dell'obbligazione giuridicamente vincolante al 31 dicembre 2026, ricalendarizzando le attività. Ora l'avvio dei lavori è previsto a settembre 2027 e il fine lavori a marzo 2033, con la conclusione dei collaudi e l'entrata in servizio nel dicembre 2033. "Queste sono le nuove tempistiche richieste dal Comune di Milano, traslate rispetto a quelle iniziali", ha aggiunto Terzi.
Il problema degli extracosti di M5
C'è poi il problema dei costi aggiuntivi. L'assessore Terzi ha puntualizzato di essere in attesa “che il Comune di Milano presenti i documenti relativi agli extra costi".
Su questo elemento ha espresso le proprie preoccupazioni anche la Lega, con il consigliere regionale Alessandro Corbetta e il capogruppo in Consiglio comunale a Monza che hanno sollecitato il sindaco Paolo Pilotto a fare pressing su Milano.
Così Corbetta: "La Società Metropolitana Milanese e il Comune di Milano devono velocemente quantificare l’esatto ammontare degli extracosti e terminare la progettazione definitiva in modo tale da poter bandire la gara. Gara prevista inizialmente per il 2022 ma già posticipata a fine 2026 per i ritardi da imputare tutti alla progettazione in capo al Comune di Milano. La domanda sorge quindi spontanea: a Milano e al Pd interessa prolungare la metro fino a Monza?”.
Parole cui hanno fatto eco quelle di Villa stasera in Consiglio comunale: "Regione e Governo si sono impegnati a coprire gli extracosti, ma oltre ad aver richiesto la proroga al 2026 per il progetto esecutivo, MM e Comune di Milano non hanno dato una cifra chiara e documentata dei costi aggiuntivi per l'opera, ma solo stime vaghe che oscillano da più 15% a più 35".
L'appello della Lega e di Fratelli d'Italia di lavorare "uniti per raggiungere l'obiettivo" (posizione ribadita anche da Andrea Arbizzoni, capogruppo a Monza), è stato ribadito anche dal Movimento Cinque Stelle regionale.
Hq Monza si è detta preoccupata
Per come si sono messe le cose si è detta preoccupata anche Hq Monza. "Poco conforta aver sentito che tutte le forze politiche concordano sul fatto che questa opera è importante, essenziale, irrinunciabile, eccetera. Sino ad oggi però sapevamo di 1 miliardo e 300 milioni stanziati e di 400 milioni (il 30% in più) necessari per gli extracosti. Di questi, trecento sono già promessi, ma
non ancora messi a bilancio, dallo Stato. Oggi abbiamo però appreso che il capofila Comune di Milano, che aveva prospettato il 25-30% in più di fondi nel giugno scorso, ad agosto aveva rincarato sino al 35-40%, vale a dire 450-520 milioni. Non sono noccioline. Per di più, cifre
esposte sempre e comunque come prima stima provvisoria, senza produrre una documentazione precisa che ad oggi, sei mesi dopo, ancora non c’è".