Stmicroelectronics: fumata nera dal vertice tra azienda e sindacati
Fiom Cgil accusa: "Confermato il piano dei tagli e il Governo tace, pronti ad altre iniative"

Una fumata nera. Questo l'esito, secondo i sindacati, dell'incontro tenutosi nella mattinata di oggi, giovedì 20 febbraio, tra le rappresentanze delle principali sigle sindacali e i vertici di Stmicroelectronics.
Il futuro di StM e in particolare del sito di Agrate
Sul tavolo il futuro della multinazionale italo-francese e in particolare del sito di Agrate Brianza, sul quale gravitano più di 5mila addetti alla luce delle difficoltà del settore e di un piano di tagli del personale.
"Conferma del piano dei tagli e dei prepensionamenti"
"Ancora una volta, STMicroelectronics fornisce risposte contraddittorie - si legge in una nota diffusa ad incontro concluso da Fiom Cgil Monza Brianza - Da un lato, l’azienda conferma l’esistenza di un piano di tagli; dall’altro, non illustra in modo chiaro il piano industriale che, nei prossimi cinque anni, dovrebbe permettere a STM di raggiungere gli obiettivi economici annunciati dal CEO JM Chery ai mercati. In particolare, mentre la dirigenza smentisce il taglio programmato del 6% della forza lavoro a livello globale, ci viene comunicato che in Francia è in atto un confronto con le organizzazioni sindacali per la gestione delle uscite in prepensionamento, invitando anche noi a seguire la medesima strada.
"Il Governo ancora tace"
"Queste affermazioni sollevano numerosi interrogativi - prosegue il comunicato - Su quale piano industriale si basano tali decisioni? Gli investimenti previsti, compresi quelli garantiti dal nostro accordo integrativo e dai fondi pubblici, sono effettivamente confermati? Come conciliare il quadro annunciato, con ministri che parlano di migliaia di nuove assunzioni, con i piani di riorganizzazione e tagli comunicati dall’azienda? Perché, mentre STM si dichiara disponibile a partecipare ai tavoli ministeriali, il Governo (che detiene il 13% dell'azienda, ndr), da noi ripetutamente sollecitato, non convoca il confronto? I lavoratori e, per loro, il sindacato meritano chiarezza, trasparenza e rispetto. Ciò è particolarmente inaccettabile se si considera che il Governo detiene il 13,5% delle quote di STM attraverso il Ministero dell'Economia e delle Finanze".
"Serve subito un piano industriale chiaro"
Fiom Cgil fa quindi sapere che:
"In assenza di un piano industriale chiaro, che espliciti gli investimenti, le missioni di tutti i siti italiani e le garanzie sulla tenuta occupazionale – il confronto non può nemmeno iniziare".
Il sindacato chiede, dunque, la convocazione urgente di un tavolo di confronto con il Governo, "per affrontare in maniera trasparente le prospettive industriali e le ricadute occupazionali di STM".
"Pronti ad altre iniziative"
"Nel frattempo, alla luce del diritto e del dovere di difendere il proprio futuro - si conclude la nota - Valuteremo, insieme alle altre organizzazioni sindacali, le azioni necessarie da mettere in campo".
Le solite mezze verità dabpartec ella dirigenza STM che non si smentisce mai in questi ultimi decenni. Prosopopea basata sul poco alle spalle dei lavoratori. Sul governo poi....