Vimercate

Rapinati con il coltello all'uscita da scuola

Un gruppo di 13enni aggrediti da due giovani di origine straniera

Rapinati con il coltello all'uscita da scuola
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Minacciati e rapinati da due ragazzi poco più grandi di loro, uno dei quali armato di tre coltelli. Un episodio inquietante accaduto lunedì della scorsa settimana in piazzale Martiri Vimercatesi a Vimercate, davanti all’ingresso della scuola secondaria di primo grado «Manzoni». Vittime, loro malgrado, alcuni studenti 13enni che frequentano l’ultimo anno.

Rapinati con il coltello all'uscita da scuola

E’ accaduto attorno alle 14, poco dopo l’orario di uscita. A denunciare il fatto sono stati alcuni genitori e parenti dei ragazzini. Un 13enne in particolare è stato costretto a consegnare, sotto la minaccia dei coltelli, il giubbotto che indossava e alcuni oggetti in esso contenuti.
A raccontare quanto accaduto è la mamma di quest’ultimo, che ha immediatamente sporto denuncia ai carabinieri, informando anche la dirigenza scolastica della «Manzoni».

«Lunedì, come tutti i giorni, mio figlio ed altri compagni, dopo l’uscita da scuola, si sono fermati nel piazzale antistante per alcuni minuti - ha raccontato - Sin da subito avevano notato quei due ragazzi, più grandi di loro, indicativamente di circa 16-17 anni, aggirarsi nella zona».

I due, descritti poi con tratti e accento da nordafricani, hanno atteso che gli altri studenti e alcuni genitori e professori si allontanassero per entrare in azione.

«Si sono avvicinati e hanno intimato a mio figlio e ad altri amici di consegnare alcuni oggetti e soldi - ha proseguito la madre della vittima - In un primo tempo i ragazzi si sono rifiutati. A quel punto uno dei due ha minacciato mio figlio mostrandogli un coltello che teneva sotto il polsino della maglia e ordinandogli di consegnare il giubbotto, forse credendo che fosse di marca. Mio figlio non ha potuto fare altro che consegnarlo. Fortunatamente è riuscito a sfilare da una tasca il telefono cellulare senza che l’altro se ne accorgesse».

Non contento, il rapinatore, sempre spalleggiato dal complice, ha mostrato un secondo coltello infilato nella cintura dei pantaloni e poi un terzo che spuntava da uno dei due calzini. Infine, prima di andarsene con il bottino (nelle tasche del giubbotto c’erano anche un cappellino, delle cuffiette per smartphone e un portafogli fortunatamente vuoto) i due hanno minacciato ulteriormente il gruppetto; «Siete fortunati perché se avessimo voluto vi avremmo stesi...», hanno aggiunto.

«Quando i due si sono allontanati mio figlio mi ha subito telefonato - ha raccontato ancora la madre del 13enne - Era naturalmente molto scosso, come anche gli altri amici che erano con lui. A quel punto l’ho raggiunto e siamo subito andati dai carabinieri per sporgere denuncia».

Indagini da parte dei Carabinieri

I militari stanno naturalmente indagando per cercare di risalire all’identità dei due aggressori. Purtroppo la zona in cui è avvenuta dalla rapina non è coperta dal sistema di videosorveglianza comunale. Un episodio che solleva un problema di sicurezza in quel punto e non solo, come ribadito da altri genitori e parenti dei ragazzini vittime dell’aggressione e in particolare da Marco Procopio, zio di uno dei 13enni aggrediti, che ha voluto lanciare un appello rivolgendosi direttamente al sindaco Francesco Cereda.

«Quanto è successo è molto grave anche e soprattutto perché accaduto davanti a una scuola, luogo che dovrebbe essere sicuro - si è sfogato Procopio rivolgendosi al primo cittadino - Onde evitare che poi qualcuno si faccia giustizia da solo, sarebbe cosa buona che, oltre ad inaugurare parcheggi, vi occupaste anche di come non far diventare la nostra città il Bronx».

Un problema di sicurezza che secondo Procopio andrebbe esteso anche ad altre zone della città, a cominciare da quella di piazza Marconi, teatro di episodi di microcriminalità.

«Bene hanno fatto i genitori a sporgere immediatamente denuncia per consentire alle forze dell’ordine di attivarsi - ha commentato il primo cittadino, Francesco Cereda - Purtroppo al momento piazzale Martiri non è dotato di telecamere. Stiamo comunque valutando la possibilità di installarle. Stiamo anche verificando, insieme al comandante della Polizia locale, la possibilità di posizionare una pattuglia di vigili all’uscita da scuola. Non è così semplice perché l’organico è limitato e negli orari di uscita vengono privilegiate le primarie».

(in copertina l’ingresso della scuola «Manzoni»: proprio davanti all'ingresso è avvenuta l’aggressione)

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