Opere abusive in un terreno, va rimossa pure... la Madonna
L'ordine del Comune è arrivato su segnalazione del Parco Valle Lambro. Il proprietario dell'area, 80 anni, non ci sta e ricorre al Tar

Contro i santi non ci si mette. Salvo che non siano... abusivi.
Succede a Briosco dove un ottantenne si è visto recapitare a casa per raccomandata l’ordine dell’ufficio Tecnico del Comune di rimuovere dal suo terreno - acquistato quasi mezzo secolo fa, nel 1979 - una serie di opere «abusivamente realizzate». Tra queste una recinzione in rete metallica, due manufatti in lamiera e legno, arredi da giardino, un piccolo stagno e pure una grotta con una statua della Madonna particolarmente cara all’anziano che al suo cospetto usa riunirsi in preghiera insieme a un gruppo di amici coetanei.
La segnalazione del Parco Valle Lambro
L’ingiunzione porta la data del 30 gennaio scorso, seguita a un sopralluogo sulla proprietà del brioschese effettuata dai tecnici municipali su richiesta del Parco Regionale Vale del Lambro. L’appezzamento (3 mila metri quadrati circa a destinazione agricolo-boschiva), infatti, rientra nel perimetro di competenza dell’Ente: sottoposto a vincolo paesaggistico, non permette forma alcuna di edificazione né, si legge sulla missiva firmata dal responsabile del Servizio tecnico Claudio Di Febo, «nell’archivio comunale delle pratiche edilizie risulta presentata istanza volta a ottenere permessi sia paesaggistici che edilizi» . Trenta i giorni di tempo concessi per il ripristino dello stato dei luoghi salvo dover poi fare i conti con «apposita ordinanza di demolizione e segnalazione all’autorità giudiziaria».
Il ricorso al Tar
Scenario che non ha per nulla intimidito l’80enne: assistito dall’avvocato Umberto Grella, ha deciso di ricorrere al Tribunale amministrativo regionale della Lombardia per ottenere l’annullamento del provvedimento e salvare così panchine, stagno, «baracca» e Madonna. Provvedimento illegittimo per il ricorrente perchè, tra i vari motivi elencati dal legale, riguarda opere «modeste» - tra cui, tra l'altro, un manufatto realizzato sulla proprietà di un’altra persona - risalenti a cinquant’anni fa, prima quindi dell’entrata in vigore del decreto Galasso del 1985 «che ha esteso la tutela paesistica alle aree inserite nel territori dei parchi regionali». Come quella del brioschese.
"Contro ai santi non ci si mette ma..."
Contattato dal nostro settimanale, il sindaco Antonio Verbicaro ha allargato le braccia.
«Non mi metto certo contro i santi... - ha premesso con una battuta - ma l’Ufficio tecnico si è limitato a fare il suo dovere dopo essere stato incaricato dell’attività di abbattimento dal Parco Valle Lambro a cui spetta il compito di autorizzare o meno quanto trovato sul terreno del brioschese, statua della Madonna compresa».