Disavventura

Coppia rischia di morire avvelenata dal monossido

Protagonisti della disavventura Nicolo’ Battista e la moglie Valentina, di Sulbiate

Coppia rischia di morire avvelenata dal monossido
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Se non avesse sentito delle urla provenire dalla camera di fianco, probabilmente si starebbe parlando di una tragedia. Perché il monossido di carbonio, esalato dalla caldaia malfunzionante dell’agriturismo in cui la coppia alloggiava, col trascorrere delle ore, nel corso della notte, avrebbe avvelenato lui e tutti gli ospiti della struttura.

Coppia rischia di morire avvelenata dal monossido

E’ grave e inquietante la vicenda che ha visto per protagonista una coppia di Sulbiate. Si tratta di Nicolò Battista, 32 anni, e della consorte Valentina, 31 anni.
I fatti, avvenuti a Motta de Conti, in provincia di Vercelli, risalgono alla notte tra sabato 15 e domenica 16 febbraio.

«Quel fine settimana abbiamo deciso di lasciare i nostri due bambini ai nonni e di puntare verso il Monferrato per passare qualche giorno da soli - ha raccontato Nicolò- Siamo arrivati in agriturismo, abbiamo lasciato i bagagli e poi siamo usciti per goderci la giornata. Siamo poi rientrati alle 23.30 e ci siamo addormentati tardi, finita la finale di Sanremo. Fortunatamente ho il sonno leggero e attorno alle 3.30 ho iniziato a sentire alcuni rumori provenire dalla camera di fianco. Poi ho capito che erano delle urla d’aiuto...».

A quel punto Nicolò si è alzato dal letto di soprassalto, svegliando la moglie, ed entrambi sono corsi in corridoio per capire cosa stesse succedendo.

«Abbiamo trovato una signora con il cellulare in mano, che come se fosse stordita non riusciva nemmeno a chiamare i soccorsi - ha proseguito - Il marito aveva accusato un malore in bagno e non era cosciente. Facendo l’insegnante e avendo fatto il volontario in ambito sportivo un po’ d’esperienza con le manovre di primo soccorso ce l’ho: ho aiutato l’uomo a a riprendere conoscenza in attesa che arrivasse l’ambulanza che era stata chiamata da mia moglie».

Una volta sul posto, i soccorritori hanno immediatamente compreso cosa stesse succedendo.

«Il sensore che hanno in dotazione si è messo a suonare, segnalando la presenza di monossido di carbonio nell’aria - ha raccontato il giovane docente - A quel punto la struttura è stata evacuata, siamo usciti tutti in cortile, con il cappotto sopra il pigiama, e nel giro di poco tempo sono arrivate altre ambulanze, i Vigili del fuoco e i Carabinieri, oltre ovviamente al personale dell’agriturismo che è composto da due edifici separati».

Il trasporto in ospedale

La coppia di giovani coniugi di Sulbiate è stata trasportata all’ospedale di Casale Monferrato, altri dei 18 ospiti complessivi della struttura sono stati dirottati su Vercelli.

«Siamo sempre rimasti lucidi e senza sintomi, ma abbiamo poi saputo che una donna che alloggiava in agriturismo già dal pomeriggio aveva accusato malessere e vomito - ha spiegato Battista - Dalle analisi a cui siamo stati sottoposti in ospedale è emerso che anche noi comunque avevamo inalato monossido. Abbiamo trascorso tre giorni ricoverati con la mascherina dell’ossigeno. Io sono anche stato portato a Novara per un trattamento in camera iperbarica, perché avevo una concentrazione nel sangue che destava preoccupazione».

La coppia è potuta tornare a casa solo il martedì.

«Inizialmente non volevamo far preoccupare i nostri genitori, però visto il protrarsi del ricovero per forza di cose abbiamo dovuto raccontare tutto. In fondo ci riteniamo fortunati, visto il rischio corso. Anche gli altri ospiti, anche quelli con i sintomi peggiori, stanno tutti bene».

Nicolò e Valentina, una volta tornati a casa, si sono però rivolti a un legale per far luce sulla vicenda. «E’ assurdo che nelle camere non ci fossero i rilevatori di monossido, che sono obbligatori per legge da inizio 2024. Abbiamo voluto raccontare la nostra storia per sensibilizzare proprietari di alberghi, b&b, ma anche chi affitta un appartamento, perché quelle che apparentemente possono sembrare delle leggerezze possono costare veramente caro e trasformarsi in tragedia».

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